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LEGO City Undercover – Recensione

Dopo essere rimasto un’esclusiva Wii U per oltre tre anni, LEGO City Undercover sbarca anche sulle altre piattaforme. Il gioco è stato senza dubbio uno dei migliori titoli third party usciti sulla sfortunata console Nintendo, ma naturalmente non ha potuto raggiungere un bacino di utenti particolarmente ampio.
Se in genere i titoli della serie LEGO si appoggiano su altri franchise, questo prodotto vanta una storia e un’ambientazione originale. Se avete già giocato all’edizione per Wii U saprete che entrambe funzionano alla grande. Ecco perché siamo rimasti sorpresi da un processo di conversione che ha tenuto poco conto delle potenzialità dalle nuove piattaforme.
Procediamo con ordine.

LEGO City Undercover

Prendete Grand Theft Auto, eliminate sangue e violenza, aggiungete una pesante dose di humor e riducete le dimensioni del tutto. LEGO City Undercover è un adventure open world che offre molta libertà al giocatore in termini di gameplay ed esperienze.
Come da tradizione, anche qui c’è una comicità dirompente, un tono leggero e spensierato che accompagna dall’inizio alla fine. Si tratta del resto di una delle qualità che più apprezziamo nel franchise. Le possibilità offerte dall’open world non fanno altro che amplificare la sensazione di generale relax. LEGO City Undercover è, prima di tutto, un gioco che si propone di svagare i propri fruitori.

La storia è sorprendentemente interessante. Parte dal banalissimo incipit di un cattivone che torna in città e che dovremo cercare di catturare, ma la maniera in cui si sviluppa e il cast di personaggi svolgono un lavoro esemplare nel mantenere alta la curiosità. Parte del merito va senza dubbio alla sequela di battute e situazioni al limite dell’assurdo di cui il gioco è costellato. Gli ottimi doppiaggi non fanno altro che migliorare ulteriormente un pacchetto di per sé validissimo. Sia il contesto che i comprimari che la recitazione degli stessi appaiono coerenti, perfettamente amalgamati. C’è una naturalezza e una coesione che non possono passare inosservate.

LEGO City Undercover si gioca più o meno come qualsiasi altro titolo del franchise. Qui abbiamo a disposizione un mondo aperto, dunque c’è maggiore libertà. Potremo procedere a piedi, a bordo di svariati mezzi, muoverci all’esterno o dentro svariati edifici.
Il generale livello di difficoltà è basso, come è lecito aspettarsi da questi prodotti. La notevole quantità di cose da fare rende comunque l’esperienza piacevole. Oltre a seguire la storia principale potremo infatti dedicarci alla ricerca di un enorme numero di collezionabili, senza contare la possibilità di distruggere e costruire intere parti dello scenario, un’attività senza dubbio divertente.

LEGO City Undercover nrs

Nota stonata in un prodotto altrimenti ancora valido è il comparto tecnico. LEGO City Undercover arriva su PlayStation 4, Xbox One e PC a più di tre anni dalla sua uscita su Wii U. Mi aspettavo un miglioramento sensibile nella grafica, magari l’inserimento di qualche shader in più, cosa non avvenuta. A conti fatti stiamo parlando di un gioco venduto a prezzo pieno, è strano che l’unica differenza sia una migliore pulizia generale.
Sorprende in particolare che il motore grafico abbia difficoltà a dispetto dell’hardware su cui gira. Ho notato parecchi rallentamenti, si scende intorno ai 20 frame al secondo, qualche volta anche al di sotto. Evidentemente ci sono dei limiti più legati all’engine che ad altro, è assurdo assistere a cali di framerate con una grafica del genere. Forse c’è qualche difficoltà di troppo nella gestione del mondo aperto, perché con gli ultimi titoli “classici” di questo franchise non ho notato problematiche simili.
In definitiva LEGO City Undercover sembra un gioco sviluppato durante il periodo PlayStation 3 e Xbox 360, perde nettamente nel confronto con Il Risveglio della Forza e affini.

In sintesi

LEGO City Undercover continua ad essere un buon gioco, ma la qualità di questa conversione lascia a desiderare. Si respira un’atmosfera rilassata, è un gioco leggero e piacevole. La storia originale è scritta con cognizione di causa e si lascia accompagnare da un’ironia sempre piacevolissima. La difficoltà è bassa come da tradizione ma la notevole quantità di cose da fare mantiene l’interesse acceso. I completionist vorranno dedicarsi agli innumerevoli collezionabili che garantiscono una longevità notevolissima. Il gioco gratifica in base a quanto vorrete immergervi nel suo mondo, l’offerta è pensata per il giocatore saltuario ma anche per quello più dedicato.
Dispiace solo che Warner non abbia ritenuto opportuno aggiornare la grafica. Ci sono dei rallentamenti fastidiosi e incomprensibili considerate le macchine di riferimento. C’è una generale piattezza e semplicità che viene tamponata solo dalla buona direzione artistica. C’è una risoluzione che ci riporta alla passata generazione, almeno su console. Tanti difetti che minano la qualità dell’esperienza. Se siete disposti a chiudere un occhio è comunque un prodotto ancora molto valido.

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