Tombi nrs

Perle del passato: Tombi

Ben prima che Angry Birds rendesse popolare l’odio verso i maiali, c’era Tombi.
Tombi (Tomba in Nord America) è una piccola perla dimenticata nella ricchissima collezione PS1, un titolo oggi reperibile solo online ad un prezzo che sfiora in media i 200 dollari. Niente di incredibile, considerando la sua rarità persino alla data d’uscita, il dicembre del ’97. Figuratevi che noi non lo reperimmo in negozio ma, come gran parte dei nostri conoscenti, dal senegalese sotto casa. La rarità del prodotto deriva principalmente dal basso numero di copie vendute e dal mancato ottenimento del bollino Platinum Sony, insieme al fallimento dello studio Whoopee Camp avvenuto poco dopo il rilascio del sequel Tombi 2. Senz’altro un duro colpo per Fujiwara, già autore di Ghosts ‘n Goblins, vista comunque la qualità complessiva dei suoi lavori. Ma vediamo di rispolverare un po’ di ricordi sul gioco in sé.

Tombi presentava un comparto narrativo che anche all’epoca sembrava ideato sotto l’effetto di droghe pesanti. Impersonavamo un cavernicolo dai capelli fucsia intento a recuperare un braccialetto d’oro dall’organizzazione più malvagia del pianeta, una setta di maiali stregoni i quali accumulavano cimeli aurei per ottenere il dominio totale e trasformare ogni cosa in… palloncini multicolore. Beh. Originale, se non altro. Anche il concept di Tombi era particolare, sebbene in maniera decisamente più incoraggiante.

Tombi

La formula rispettava apparentemente i canoni del platform 2D a scorrimento, tuttavia non mancavano gli elementi originali e le variazioni. In primis la componente RPG, a dire il vero non proprio impeccabile nella sua interezza. Per finire i livelli e avanzare nell’avventura bisognava esplorare attentamente e completare delle missioni spesso confusionarie. Capire dove andare rappresentava talora un dilemma, gli indicatori non aiutavano di certo ed inoltre svariate quest apparivano e scomparivano senza un motivo reale creando numerosi grattacapi all’utente. Le ricompense erano comunque abbastanza soddisfacenti e consistevano in power up fuori di melone che conferivano al protagonista abilità esilaranti.

Di suo Tombi poteva scalare le pareti e saltare su oggetti e nemici lanciandoli via con una capriola a mezz’aria. Pur richiedendo una certa precisione, le meccaniche erano parecchio divertenti. Il level design, poi, mostrava aspetti che persino oggi risulterebbero notevoli. Pieni di segreti e scorciatoie, i livelli di Tombi facevano uso della prospettiva e del 2.5D. Avete presente Fez? Ecco. Fujiwara aveva pensato ad un’idea simile 15 anni prima del borioso Fish. Non a caso le sezioni in cui il gameplay veniva effettivamente influenzato dalle angolazioni della telecamera sono quelle che ci sono rimaste meglio impresse nella memoria, a testimonianza di quanto fossero brillanti.

Tombi

La stessa brillantezza riscontrabile nella palette di colori usata da Whoopee, perno di un comparto tecnico tutt’ora gradevolissimo. Questo grazie agli sprite molto dettagliati, agli innumerevoli dettagli delle ambientazioni e in generale ad un art style immune agli effetti usuranti del tempo. E sì, pure la soundtrack era degna di lode.

In sostanza Tombi è stato un gioco all’avanguardia, un’esclusiva PlayStation incompresa ma valida sotto quasi ogni punto di vista. Recuperarlo non è difficile come sembra, almeno adesso che Sony l’ha reso disponibile in digital download sul PSN. Se invece volete procurarvi una copia fisica fareste meglio a prepararvi a dar fondo allo stipendio. Collezionare titoli del genere costa ormai un occhio della testa.

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