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[Recensione] Bombshell – Hail to the queen?

Data di Uscita 29 Gennaio 2016 Lingua Inglese
Piattaforme PC Versione recensita PC

Il cambio di rotta nel corso dello sviluppo di Bombshell, sarebbe inutile negarlo, c’è stato.
A partire dal criticatissimo trailer rilasciato nel maggio dello scorso anno da 3D Realms, infatti, il gioco ha subito un sistematico reskin grazie al lavoro degli svedesi Interceptor Entertainment su Unreal Engine 3, riscrivendo da zero il titolo dedicato all’ormai autonoma protagonista, Shelly, nata in origine come personaggio secondario in Duke Nukem: Mass Destruction.
Ma ripartire da capo e ritardare l’uscita sarà davvero servito a plasmare a dovere l’erede del Duca?
Andiamo subito a scoprirlo.

Bombshell

Bombshell punta tutto sul carisma della protagonista, Shelly Harrison, un colonnello dell’esercito americano motivato dal desiderio di vendetta verso i responsabili del misterioso incidente di Washington a seguito del quale ha perso la propria squadra e il braccio destro.
I sospetti sui potenziali killer, però, diventano prove certe quando un altro grave incidente si abbatte sulla Casa Bianca e la nostra Bombshell, ormai dotata di inserti biomeccanici, si fionda a bordo del suo fuoristrada verso il pericolo che minaccia il governo statunitense, prendendo addirittura il presidente in ostaggio.

Sebbene le premesse possano sembrare intriganti, la storia converge sostanzialmente ad una semplice caccia al cattivo, metà uomo e metà alieno, attraverso un cammino disseminato di sangue, budella ed esplosioni ma privo di qualsiasi risvolto o approfondimento psicologico.
Se vi aspettate un cambio di rotta dai titoli della serie Duke Nukem cascate davvero male, in quanto la trama di Bombshell può benissimo venir lasciata da parte per far spazio al semplice massacro in sequenza di creature spaziali intenzionate a distruggere la Terra.
Non che ciò rappresenti una grave mancanza, sia chiaro, d’altronde il titolo funzionerebbe benissimo anche senza l’ombra di un dialogo in puro stile Mad Max ma ci teniamo a consigliarvi di non aspettarvi granché dal comparto narrativo, impalpabile anche dal punto di vista della durata (10 ore circa).
Persino la protagonista viene presentata in modo spicciolo, seppur stiloso, e le sue battute sono ben lungi dall’essere paragonabili alle celebri uscite del Duca; dobbiamo comunque rendere giustizia alla creatività degli sceneggiatori, autori degli innumerevoli easter egg presenti all’interno del gioco e prontamente segnalati dai commenti sarcastici di Shelly, a volte molto divertenti.
Definiamolo dunque un personaggio a metà tra il badass e il politically correct, una versione femminile del miglior Dean Winchester che a nostro parere avrebbe potuto far scintille se si fosse osato di più (sia a livello caratteriale che estetico), in barba alle futili farneticazioni pseudofemministe infiltratesi ahinoi nel mondo videoludico odierno.

Cambiamo discorso occupandoci adesso del cuore di Bombshell, lo shooting.
Non l’abbiamo ancora detto ma il gioco è uno sparatutto isometrico basato sulla velocità e sulla precisione, quindi sull’abilità del giocatore.
Le armi a disposizione sono ben 9 ed ognuna di esse presenta caratteristiche uniche ben delineate.

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Tutte offrono un ottimo feedback e si prestano a svariate situazioni grazie alla possibilità di upgrade -in denaro- divisa in due diverse modalità di fuoco per arma, spesso diametralmente opposte le une dalle altre, che risultano così piuttosto versatili e capaci di donare varietà al sistema di combattimento.
Tra le più gettonate citiamo senza dubbio il Motherflakker, chiaro omaggio al Flak Cannon di Unreal Tournament, e l’Amiga, revolver dotato di una torretta mobile scaturita dal braccio di Shelly, oltre alle immancabili granate a ricerca che costituiscono il marchio di fabbrica della protagonista.
Shelly può inoltre contare su 4 utilissime abilità a consumo di energia quali scivolata, scudo protettivo, spada laser e super pugno che, se usate correttamente, possono fare davvero la differenza tra vittorie e sconfitte.
Ad aumentare la rilevanza di tali abilità ci pensano i punti ottenuti ad ogni level up, utilizzabili per potenziare sia esse che, a scelta, armatura, salute ed energia, in un sapiente mix tra meccaniche shooting ed elementi ruolistici.
Ulteriore equipaggiamento, purtroppo dalla quantità esigua (appena 3 gadget), viene reso disponibile quasi da subito attraverso dei piccoli punti vendita di munizioni sparsi per il mondo di gioco, suddiviso in macrozone.
Il level design delle stesse non ci ha impressionato, sebbene le varie mappe presentino conformazioni labirintiche ed invogliano l’utente ad esplorarle giacché contengono numerose aree segrete zeppe di loot.
La maggior parte dei livelli sembra realizzata con lo stampino e non è interattiva, fattore decisivo nella mancanza di mordente degli scenari futuristici dell’avventura, in cui non si fa altro che cercare interruttori e sbloccare porte fino alla noia.

Questa sensazione di generico e già visto vale anche per i nemici, i quali non si distaccano dalla piattezza generale del background soprattutto a causa di un design che si limita all’essenziale.
In sostanza si tratta di creature aliene piuttosto standardizzate e limitate così nell’aspetto come nell’intelligenza artificiale, capaci soltanto di lanciarsi avanti a testa bassa assorbendo inermi tonnellate di proiettili ed incappando tra l’altro in morti accidentali a dir poco esilaranti.
Interessante invece il design di alcune boss fight, dotate di meccaniche non sempre limpide che possono mettervi in difficoltà se non prestate attenzione allo scenario e ai movimenti del boss; certo, non tutte sono studiate alla perfezione e anche sotto questo aspetto si poteva fare di più ma abbiamo sinceramente visto di peggio.

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Concludiamo parlando del comparto tecnico, non brillante ma discreto.
L’uso dell’Unreal Engine in Bombshell si è concretizzato in ambientazioni tematicamente fredde ma dai colori sgargianti, talora accecanti, il cui dettaglio in termini di conteggio poligonale non delude affatto.
Tutte le opzioni grafiche, a partire dall’antialiasing fino ad arrivare all’ambient occlusion HBAO di Nvidia garantiscono risultati visibili senza mai intaccare le ottime prestazioni registrate sotto DX9.
Se si cambia regime in favore di DX11, tuttavia, si riscontrano diverse problematiche sia relative al framerate con frequenti cali, motion blur inspiegabilmente esoso e V-Sync non funzionante, sia alla stabilità dell’applicazione stessa che crasha in modo randomico.
Per quanto concerne i bug, arginati in parte grazie al supporto in fase di review e ci auguriamo eliminati totalmente dalla corposa patch (1,9GB) del day one, possiamo solo dirvi che allo stato attuale ci sono ancora e potrebbero risultare fastidiosi anche se non inficiano il naturale svolgimento del gioco in quanto bachi “minori”, non di certo game-breaking.

Conclusioni
Tirando le somme, riteniamo che Bombshell avrebbe potuto essere -con i dovuti distinguo- il degno erede di Duke Nukem ma non c’è riuscito in toto, vuoi per la summa di motivi che vi abbiamo elencato, vuoi per la sfiducia e i pregiudizi dei fan; eppure non lo consideriamo affatto un fallimento.
Il lavoro di 3D Realms e Interceptor mostra il fianco in termini di narrativa e character/level design, spargendo piattezza e banalità a larga mano per gran parte della campagna ma si riprende grazie al solidissimo sistema di gioco contenente un egregio mix tra shooter ed RPG che gli conferisce abbondante varietà.
L’acquisto è consigliato a chi apprezzi gli sparatutto senza cervello e pieni d’azione che si prendono poco sul serio ma attenzione ai problemi tecnici: il nostro suggerimento è quello di attendere per lo meno la day one patch e testare che abbia risolto le magagne del titolo.
Valutazione

6.0
+ Apprezzabile mix tra shooting e RPG
– Egregio feedback delle armi
– Buon rapporto tra prestazioni e qualità grafica
– Breve
– Piatto e poco ispirato
– Serviva più coraggio nella creazione di Shelly
– Bug e problemi tecnici

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