Recensione: Carmageddon Reincarnation – Le strisce pedonali sono sopravvalutate

Data di Uscita 21 Maggio 2015 Lingua Italiano
Piattaforme PC Versione recensita PC

Carmageddon Reincarnation segue la strada tracciata da Postal, Grand Theft Auto e lo stesso Carmageddon: questi tre titoli sono stati i primi politicamente scorretti a raggiungere il mercato di massa, dando il via a tutta una serie di discorsi legati alla moralità che i vari Wolfenstein 3D, Doom e Duke Nukem avevano fatto nascere. Con Carmageddon le cose si fecero particolarmente problematiche, le copie di gioco vennero ritirate dal mercato, gli sviluppatori dovettero realizzare una versione dove i pedoni venivano sostituiti con zombie dal sangue verde, giocatori infuriati di mezzo mondo si sfogavano su riviste che ancora andavano per la maggiore. Adesso è tempo di Kickstarter, tempo di sovvenzionamenti della community, ed è tempo di tornare a massacrare piloti psicopatici e vecchine rintontite.

Carmageddon Reincarnation

Carmageddon Reincarnation è un gioco di guida arcade estremamente auto-ironico, carico di eccessi, di estremi, un prodotto pensato per chi vuole spegnere la mente e lanciarsi a 200 chilometri orari tra le vie di una città investendo tutto ciò che gli capita davanti e sperando di beccare sulla propria traiettoria un altro pilota. Perché anche se esiste una gara e dei checkpoint da rispettare, in Carmageddon Reincarnation vige la regola del più forte.

Gli sviluppatori sono riusciti nel corso dei mesi a realizzare un gran numero di circuiti (o per meglio dire mappe) e di tipologie di gara. Il sistema di progressione è quello recentemente visto nel remake mobile del primo capitolo della serie, un sistema che si basa purtroppo sul grinding. Accedere a ciascuna mappa richiederà infatti un certo numero di punti, che potremo ottenere in base alle nostre performance in gara. Per ammortizzare la sensazione di grinding, gli sviluppatori hanno ben pensato di diversificare l’offerta: per ciascun circuito potremo cimentarci in una modalità Classica, oppure dedicarci alle varianti ideate per l’occasione.

Partendo dalla modalità Classica, scenderemo in pista dopo tempi di caricamento a dirla tutta molto lunghi (SSD è d’obbligo), insieme a una manciata di altre vetture controllate dalla CPU. Per vincere potremo semplicemente seguire il tracciato superando i vari checkpoint e arrivare in testa alla fine della corsa. Alternativamente potremo scatenare la nostra furia sui piloti concorrenti, distruggendone le vetture (che tra l’altro potranno essere rubate) a suon di impatti devastanti, sfruttando le mine sparse in giro per i livelli o utilizzando tutta una sfilza di potenziamenti e strumenti di morte che potremo acquisire nel corso della gara stessa. Alternativamente, è possibile vincere anche eliminando tutti (e sono tanti) i pedoni presenti all’interno della mappa, impresa decisamente titanica.
Abbiamo usato il termine “mappa” perché è chiaro che non stiamo parlando di circuiti propriamente detti: le aree di gioco di Carmageddon Reincarnation sono piuttosto vaste, offrono una grande libertà di azione, ci permettono di muoverci sul livello della strada, sui marciapiedi, all’interno di alcuni edifici e addirittura sui tetti e sott’acqua.
A prescindere dall’ambientazione scelta per la mappa, i pedoni saranno sempre presenti copiosi un po’ ovunque, e saranno la nostra riserva primaria di “tempo”. Sì, perché una volta iniziata la gara un simpatico counter inizierà il proprio conto alla rovescia: per guadagnare secondi dovremo necessariamente uccidere pedoni, impattare con altre vetture o distruggere appositi barili dal contenuto spesso casuale. In linea di massima la maggior parte dei giocatori non avrà alcun problema a giocare senza fretta: il primo minuto di gara è quello più importante, quello in cui dobbiamo assicurarci di mettere sotto qualche sfortunato pedone o in cui prendere di mira almeno uno tra i piloti avversari.

L’intelligenza artificiale è più che sufficiente, senza dubbio migliore rispetto a quanto visto in passato nello stesso franchise. Le auto controllate dalla CPU asseconderanno il nostro stile di gioco. Mettiamo ad esempio di volerci dedicare alla corsa ignorando del tutto gli avversari: in questo caso la maggior parte dei piloti cercherà di superarci superando i vari checkpoint prima di noi. Diversamente, se inizieremo a tamponare i nemici o a braccare un particolare avversario, la conseguenza sarà vedere una mandria di veicoli darsele di santa ragione. Fondamentalmente, i piloti cercheranno sempre di non allontanarsi troppo dal giocatore, in modo tale da risultare disponibili per lo scontro diretto, ma anche competitivi in caso di gare più pulite.
Se vorremo dedicarci al massacro nel tentativo di mettere KO gli altri piloti potremo apprezzare lo straordinario lavoro svolto dagli sviluppatori con la fisica delle vetture: i diversi mezzi potranno letteralmente essere fatti a pezzi, in una maniera anni luce più approfondita rispetto a quanto visto in qualunque altro gioco rilasciato fino ad oggi. Tralasciando gli ovvi parabrezza in frantumi, qui si parla di sportelli che volano via, paraurti ammaccati, cofani accartocciati, motore esposto, gomme che schizzano via lasciandoci sui dischi dei freni, macchine spaccate a metà e molto, moltissimo altro. L’engine sviluppato per deformare le auto ha dello straordinario, e vi lascerà senza parole a fine partita, quando avrete una panoramica delle condizioni delle diverse vetture.
Trattandosi di un arcade, sarebbe stupido aspettarsi un comportamento su strada realistico o anche solo credibile: sarete liberi di tirare un freno a mano e andare in testacoda a 150 all’ora, potrete approfittare di rampe posizionate ad hoc per esibirvi in salti che ucciderebbero anche Iron Man, salterete in aria su mine che vi lanceranno in rivoluzioni impossibili e, molto più in generale, si esalterà una spettacolarità e una esagerazione che è il vero marchio di fabbrica di questo franchise. Il risultato è encomiabile, e apprezziamo il fatto che lo splendido lavoro svolto sulla fisica degli impatti non abbia in alcun modo inficiato sull’immediatezza del gameplay.
La spettacolità viene inoltre amplificata dal gran numero di potenziamenti e power up disseminati per le mappe di gioco. Avere la possibilità di far saltare la vettura a comando, o di lanciare scariche elettriche che carbonizzino tutti i pedoni nei paraggi è piuttosto gratificante; meno gratificanti sono i malus in cui potremo incappare, tra cui le classiche sospensioni ballerine, per non parlare di quando la nostra carrozzeria diventerà di delicatissimo vetro. Ogni elemento di Carmageddon Reincarnation è lì per divertire con intelligente cattiveria, per diventare paradosso e critica del mercato videoludico moderno, dove la grafica a tutti i costi e gli investimenti multi-milionari sono il trend da seguire.

Duole che non si siano dedicate maggiori risorse al comparto visivo del gioco o alle modalità multiplayer. Dal punto di vista grafico Carmageddon Reincarnation è un gioco solo sufficiente: i modelli delle vetture e buona parte degli effetti di luce sono di qualità più che discreta, ma gli shader e i modelli poligonali non fanno parte di questa generazione. Il gioco appare spesso scarno, le ombreggiature non soddisfano, il livello di definizione è nella migliore delle ipotesi mediocre.
Carmageddon non è mai stato un capolavoro di tecnica, e immaginiamo che neanche in questo caso gli sviluppatori intendessero stabilire nuovi metri di paragone. Ci riteniamo pienamente soddisfatti del lavoro svolto sulla fisica e sulla straordinaria colonna sonora, come sempre spettacolare, martellante e di certo adeguata al tipo di gioco. Ci auguriamo però che la community di modder si metta rapidamente al lavoro per migliorare un comparto visivo che lascia indifferenti, e un engine poco ottimizzato.
Nel corso dei mesi i developer hanno lavorato per risolvere tutta una serie di problematiche tecniche che hanno afflitto la versione Early Access del gioco, su tutte la pesantezza del motore grafico. Ci sono riusciti, nel senso che il gioco gira adesso con una buona fluidità e senza cali ingiustificati nel framerate. Tuttavia, ipotizziamo che alcune scelte di programmazione non siano state propriamente felici: su i5 3570K e Nvidia GeForce 660Ti abbiamo raggiunto tra i 23 e i 34 frame al secondo con tutti i setting al massimo. Il valore è accettabile per giocare, ma considerata la semplicità poligonale e degli shader si tratta di un risultato a nostro avviso insoddisfacente. La fisica del gioco è evoluta, e ha senso che vi sia un certo carico, in primis sulla CPU. Tuttavia la qualità visiva non giustifica un framerate così basso su una GPU di fascia media. Testando anche una AMD HD 7870 abbiamo raggiunto risultati solo marginalmente migliori, guadagnando non più di 3/5 frame medi. Passando invece a una costosa GTX 980 si raggiungono i 60fps fissi (e ci mancherebbe!). La buona notizia è che se avete un PC da gioco di fascia media potrete giocare senza problemi, la cattiva è che sarebbe stato possibile fare di più.

Anche il multiplayer non è proprio una meraviglia: le sale di attesa sono spartane, quasi rudimentali, non sembrano quelle di un gioco moderno. Non esiste un reale matchmaking, solo una ricerca manuale e la scelta dei singoli utenti. Una volta scesi in pista il risultato non è esaltante: siamo incappati più volte in problematiche di lag, dove alcune delle vetture “saltavano” da una parte all’altra, per ragioni non dettate dalla nostra connessione. Documentandoci un po’ abbiamo appurato che si tratta di un problema noto, e che probabilmente verrà risolto in futuro.
In linea di massima dobbiamo comunque ammettere di aver preferito l’esperienza single player a quella multi-giocatore, a dispetto delle modalità inedite pensate per il gioco online.

Conclusioni
Se siete dei fan di vecchia data di questo franchise, Carmageddon Reincarnation va acquistato senza starci troppo a pensare. E’ un gioco terribilmente divertente in single player, rilassante come pochi altri, carico di ironia, capace di strappare molto più che una risata dopo una dura giornata di lavoro, un gioco che gratifica e che vi terrà con un ghigno cattivissimo per tutto il tempo. Certo, occorre anche pazienza, perché i tempi di caricamento sono davvero eccessivi se non siete dotati di un SSD, il multiplayer è per adesso deludente e il comparto visivo non stupirà nessuno. Tuttavia, in fondo si tratta di problemi che passano in secondo piano se rapportati alla sana (ma nemmeno tanto) dose di divertimento che il titolo sa offrire. Un must per tutti gli amanti del franchise, gli altri dovrebbero almeno provarlo, o tenerlo d’occhio per quando arriveranno gli immancabili saldi su Steam.
+ Divertente come ai vecchi tempi
+ Tanti contenuti
+ Fisica degli incidenti straordinaria
+ Immediato
– Tempi di caricamento eccessivi
– Grafica non al passo con i tempi
– Multiplayer da rivedere

Valutazione 7.5/10

Metascore 58/100
Carmageddon: Reincarnation | Steam | 24.99€

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