deponia doomsday

[Recensione] Deponia Doomsday – Back to the future

Data di Uscita 1 Marzo 2016 Lingua Inglese
Piattaforme PC Versione recensita PC

Annunciato non proprio sapientemente appena prima del lancio, l’ultimo ed inaspettato capitolo dell’opera maestra di Daedalic, ovvero Deponia Doomsday, approda su Steam.
Non siamo sicuri di come sia stata gestita la questione all’interno dell’azienda tedesca, fatto sta che Goodbye Deponia avrebbe dovuto rappresentare la chiusura di una trilogia tra l’altro anche piuttosto riuscita, dato il suo eloquente umorismo e lo stile che omaggia in pieno Monkey Island; così non è stato, tuttavia, e noi ci siamo ritrovati tra le mani, un tantino dubbiosi, la versione review con sole 24 ore d’anticipo rispetto al day one, motivo per cui questa review esce relativamente in ritardo.
Ma vediamo se questa iterazione si è rivelata una mera mossa commerciale o una sostanziale e doverosa aggiunta alla serie.

Deponia Doomsday

Deponia Doomsday non può essere classificato né come prequel né come sequel, dal momento che gli avvenimenti si svolgono in un lasso di tempo comprendente l’inizio del primo capitolo e quello successivo alla fine del terzo.

L’espediente narrativo dei viaggi nel tempo attraverso portali interdimensionali si fonde alla perfezione con lo scopo del titolo, cioè spiegare per quale motivo si è giunti alla “bad ending” di Goodbye Deponia giustificando peraltro molti eventi in precedenza non chiarissimi.
Si tratta dunque di un titolo sostanzialmente isolato dal resto della tetralogia, giacché non avanza di una virgola a livello cronologico e anzi rimbalza di continuo tra futuro, presente e passato alle volte in modo quasi confusionario ma comunque sensato.
Il grande merito degli sviluppatori consiste appunto nell’aver creato una trama incredibilmente intricata, seppur appassionante, ed averla orchestrata al meglio, senza scadere in nonsense e banalità.

Al centro troviamo, come sempre, l’ottimo cast a cui fa capo Rufus, eroe simpatico e scanzonato che si ispira a Guybrush Threepwood, stavolta alle prese con un misterioso invasore reo di averlo intrappolato dentro un loop temporale da cui sembra non esserci via d’uscita.
Benché Rufus rubi indiscutibilmente la scena, tutti i personaggi (ci saranno dei cameo) risultano ben caratterizzati, unici nel loro genere e doppiati a dovere da artisti del calibro di Peter Marinker e David Hayter.

deponia doomsdayL’unico neo dell’intreccio, però, è proprio il finale, tedesco per eccellenza, che potrebbe deludere le aspettative di molti fan in quanto vanifica pressoché in toto le peripezie del nostro eroe nel corso di quest’ultima avventura, suonando addirittura più tombale del predecessore.
Vale quindi la pena di giocarlo, d’altronde le 13 ore complessive regalano risate a volontà, easter egg e momenti memorabili, ma se vi aspettate una ending rivoluzionaria siete davvero nel posto sbagliato.

Meccanicamente siamo ancora di fronte al classico sistema da punta e clicca ormai arcinoto, tra combinazioni di oggetti e molteplici opzioni di dialogo con i personaggi incontrati lungo la via; le uniche novità riguardano l’inserimento di gradevoli minigiochi da controllare -non sempre in modo precisissimo- con mouse e tastiera, sporadici quick time event da gestire cliccando e le poco riuscite sezioni a tempo, capaci di generare frustrazione poiché relegate al trial & error.

I puzzle, in ogni caso, si mantengono costantemente ad un buon livello, a parte rari casi di eccessiva cervelloticità (ved. pollo con carrucola) che possono rallentare di parecchio le vostre run se non usate la testa credendo di trovarvi di fronte all’ennesimo titolo Telltale.
Discreta, poi, la varietà di scenari e oggetti interattivi, in grado di fornire ampio spazio creativo e d’analisi immettendo talora elementi da “hidden object”, cioè nascosti a regola d’arte nei luoghi più improbabili.

deponia doomsdayConvincente anche l’art style, cartoonesco e ricco di personalità come sempre grazie a figure dai colori vivaci e ben animate, seppur non ci siano grandi passi avanti rispetto ai titoli precedenti.
Lo stesso dicasi per l’audio, che offre nulla di nuovo riciclando tracce dai vecchi Deponia presentando inoltre problemi di sincronizzazione e bug di media entità.
Niente da segnalare riguardo al comparto tecnico, chiaramente bloccato dalla natura del motore grafico, e ai menu di opzioni, a cui non mancano i settaggi fondamentali (lamentarsi per l’assenza della lingua italiana ci sembra ormai inutile).

Conclusioni
Deponia Doomsday è una via di mezzo tra sequel e prequel, un esperimento da parte di Daedalic che riesce quasi interamente.
Il ‘quasi’ si riferisce al finale, data l’inconsuetudine dello stesso che deluderà, e ne siamo certi, migliaia di fan della serie in cerca della canonica happy ending in cui tutti vissero per sempre felici e contenti.
Per tutto il resto della sua durata il titolo si comporta egregiamente, sia raccontando una trama affascinante interpretata da personaggi esemplari, sia arricchendo il sistema di gioco con piccole aggiunte non sempre riuscitissime ma ad ogni modo gradite.
Banale dirvi che se siete fan di Deponia questo è un acquisto obbligato; se invece odiate i finali atipici e i portali, come Geralt di Rivia, potreste assolutamente saltarlo a piè pari.
Valutazione

8.3
+ Sceneggiatura e personaggi di qualità
+ Puzzle soddisfacenti
+ Piuttosto longevo
– Finale discutibile
– Qualche bug relativo all’audio, comunque non al top
– Prove a tempo spesso frustranti

Deponia Doomsday – Steam

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