grim dawn

[Recensione] Grim Dawn – Spirito e sostanza

Data di Uscita 25 Febbraio 2016 Lingua Inglese
Piattaforme PC Versione recensita PC

Si è fatto attendere e desiderare per ben 6 lunghi anni, durante i quali l’eccellente team Crate Entertainment ha speso sangue e sudore per fornire un’esperienza degna anche in Early Access, ma finalmente Grim Dawn è stato rilasciato in versione finale.
Diablo II, inutile negarlo, ha lasciato un particolare e doloroso vuoto nel cuore degli amanti del genere aRPG giacché le vette raggiunte dal secondo capitolo di uno dei franchise simbolo di casa Blizzard spiccano immensamente di più rispetto al successore (pur tuttavia considerato un ottimo gioco) e ai diretti concorrenti come Path of Exile, Torchlight e Van Helsing.
Il nostro compito, adesso, è quello di snocciolare i vari aspetti strutturali del titolo reputato suo successore spirituale e valutare se e in che modo esso si ponga tra i massimi esponenti del genere action RPG.

Grim Dawn

Iniziamo parlando di trama e setting, elementi che nella concorrenza si rivelano punti cardine in grado di appassionare gli utenti fin dalle prime fasi.
Questo, purtroppo, non accade in Grim Dawn e, sebbene il mondo in questione presenti forti peculiarità sia a livello tematico che visivo, la storia in sé non riesce ad elevarsi al di sopra del classico dark fantasy in salsa lovecraftiana già visto e rivisto ormai milioni di volte.

E’ vero che diversi personaggi, ambientazioni e documenti sparsi in giro raccontano nel dettaglio un lore di certo interessante e oscuro al punto giusto, eppure almeno nella nostra esperienza non siamo proprio riusciti a provare quella curiosità scaturita dall’affascinante potenza narrativa insita nel Diablo della situazione.
Ciò in cui l’ambientazione primeggia viene valorizzato dall’art design, grazie a cui ogni singola parte del mondo di gioco trasmette decadenza, malessere, tanfo di morte.
Grim Dawn, come detto in fase di preview, è “grim” nel vero senso del termine e tutto ciò che vi troverete davanti vi trasmetterà un incredibile senso di oppressione, come se foste rinchiusi dentro un incubo pulsante e attorniati dalle spire di un caos nerissimo.
Gli scenari sono dunque molto evocativi, realistici e il degrado risulta verosimile se si considerano gli effetti di un’invasione infernale in un contesto pre-industrializzato composto in prevalenza da forti e villaggi di rimando medievale; tuttavia il character design non ci ha convinti e si passa dagli oggettivamente brutti modelli dei protagonisti ad altri, dei secondari, decisamente poco ispirati.

Dove Crate non sbaglia un colpo, invece, è nella composizione delle meccaniche di gioco.
Iniziando dalla profondissima caratterizzazione di tutte le classi disponibili, passando per il notevole numero di abilità uniche da sbloccare attraverso il level up per poi giungere alla facoltà di scegliere una seconda specializzazione con cui iniziare ad ibridare tecniche date dalla fusione di diverse skill (è possibile creare devastanti combo AOE dagli effetti svariati) in modo semplice e veloce, non esiste pelo del vostro alter ego che non potrete modificare a piacimento.

grim dawnOltre alle abilità standard vi si apriranno strade alternative ogni volta che troverete equipaggiamento dotato di poteri aggiuntivi piuttosto efficaci, quasi mini-skill, o scoprirete gli altari nascosti dedicati agli Dei delle costellazioni, modo intelligente di inserire rami di abilità extra ed allo stesso tempo incentivare l’esplorazione.
Non che ce ne fosse il bisogno, sia chiaro, d’altronde la vastità della mappa e l’abbondanza del loot (a volte eccessiva) droppato dai nemici giocano il proprio ruolo più che egregiamente, premiando i curiosi con piogge di ricchissime ricompense; il giocatore avrà comunque un accesso limitato agli oggetti rari, visto che la maggior parte di essi richiede statistiche precise, aumentabili soltanto salendo di livello.
Non pensiate dunque di poter farmare rarità senza ritegno, vista peraltro la difficoltà superiore agli standard persino a livello medio e il gran numero di nemici a schermo, da tenere sempre sott’occhio se non volete essere accerchiati e stunnati fino alla morte.

I colpi inferti restituiscono un gradevole feedback di potenza, soprattutto perché ad ogni uccisione sangue e budella schizzeranno fuori… come una catapulta (cit. necessaria).
Convince il design visivo e relativo al pattern dei nemici, i quali si muovono prevalentemente in gruppo non mancando mai di conferirci status negativi in quantità, letali alla lunga dato che gli HP si autorigenerano solo in parte (le pozioni e gli strumenti di cura servono sul serio).
Nemici -così come loot- segreti saranno poi sbloccabili completando alcune missioni per specifiche fazioni di cui la società si compone, permettendoci inoltre di acquisire sconti ed altri vantaggi presso le cittadine visitate nonché dare maggior rilievo alle missioni secondarie, in generale soddisfacenti.

grim dawnBuono anche il sistema di crafting, forse un tantino meno intuitivo di quello di Diablo III ma in ogni caso efficace a tal punto da influire attivamente sulla costruzione di parecchie build, visto che in sostanza tutti gli equipaggiamenti avanzati hanno grandissima sinergia con gli skill tree.
L’equilibrio c’è, impossibile negarlo, e la varietà del prodotto, insieme all’ottima longevità di circa 30 ore per run, gli permette di continuare a divertire ben oltre l’endgame poiché lo spazio per il theorycrafting è a dir poco immenso.

Chiudiamo parlando di comparto tecnico.
Pur essendo un indie, Grim Dawn si presenta più che degnamente sotto la veste grafica e trova un bilanciamento perfetto tra fedeltà e prestazioni.
Innumerevoli le opzioni video, tra cui spiccano settaggi di illuminazione ed effetti particellari davvero notevoli e dallo scarso impatto sul framerate, d’altronde l’intero motore grafico è ottimizzato a dovere per girare senza problemi pure su PC di fascia media.
Non eccezionale ma decisamente atmosferica la soundtrack, composta da brani che calzano a pennello con lo spirito dark del titolo e non annoiano mai.

Conclusioni
Insomma, se non si fosse già capito Grim Dawn merita tutta l’attenzione possibile dai fan degli aRPG e magari anche dai profani.
L’ambizioso progetto di Crate Entertainment, a cui va un enorme plauso per come si sono comportati durante i 6 anni di sviluppo, tralascia un po’ l’aspetto narrativo e si concentra totalmente sul gameplay, offrendo un’esperienza irripetibile, varia, corposa e dotata di una longevità di tutto rispetto, oltre che di rigiocabilità a iosa.
I limiti dovuti al budget si vedono, specie quando lo paragoniamo a titoli con valori di produzione di molto superiori, tuttavia noi scegliamo di ignorare tali limiti e concentrarci sulla bontà del sistema proposto dal talentuoso team americano.
Se avete amato Diablo II, Titan Quest e le altre opere affini, non potete assolutamente lasciarvi scappare Grim Dawn.
Valutazione

8.9
+ Cupo, arcano, minaccioso
+ Struttura di gioco pressoché perfetta
+ Vario, longevo, altamente rigiocabile
+ Qualità grafica e stabilità al top
– Design dei personaggi poco ispirato
– Trama trascurabile

Grim Dawn – Pagina Steam

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