[Recensione] Party Hard – Silenzio o faccio una strage

Data di Uscita 25 Agosto 2015 Lingua Inglese
Piattaforme PC Versione recensita PC

Sapete quella piacevole sensazione, la sera, sul tardi, quando dopo una stancante giornata di lavoro ci abbandoniamo sul letto e sprofondiamo per addormentarci come se non importasse nient’altro a questo mondo? Si tratta per molti di una cosa molto gratificante, un po’ come togliersi un paio di scarpe strette, un momento quasi sacro. Dunque è abbastanza comprensibile che se nel cuore della notte il nostro vicino si mette a pompare musica house a tutto volume e a sfrangiarci i testicoli impedendo il nostro meritato riposo, qualcosa possa andare storto nel nostro già instabile equilibrio mentale. E magari ci scappa il morto. Magari qualche centinaio di morti.

Party Hard

Lo stile grafico di Party Hard vi avrà fatto pensare immediatamente a Hotline Miami, ma il paragone può essere molto fuorviante. In questo gioco non siamo un delinquente qualsiasi violento e brutale, ma impersoneremo invece un serial killer in preda a un raptus post risveglio, che vorrà farla pagare (con gli interessi) a chi si ostina a dare feste nel cuore della notte.

Ciascun livello sarà composto da un’unico quadro, che potremo dunque tenere sotto controllo nella sua interezza. All’interno dell’appartamento o della locazione scelta per la festa notturna, sarà presente qualche decina di giovinastri intenti a darsi alla pazza gioia, a suon di musica dance e alcool a fiumi.
Nostro compito sarà ovviamente liberarci di tutti gli invitati al party, accoltellando il malcapitato di turno in maniera silenziosa e intelligente, o sfruttando alcuni oggetti messi a nostra disposizione dagli sviluppatori.
Un rudimentale sistema di intelligenza artificiale renderà il nostro “lavoro” un po’ meno semplice del previsto. Fondamentalmente non saremo liberi di andare ad accoltellare chiunque, poiché se verremo visti compiere l’atto scateneremo il panico, e le forze dell’ordine arriveranno in un baleno. Non potremo nemmeno farci vedere in prossimità di un cadavere subito dopo aver compiuto il misfatto, in quanto gli altri NPC tenderanno a dare la colpa dell’accaduto al personaggio più vicino al cadavere stesso al momento del ritrovamento.
Ad ogni modo, per quanto assurdo possa sembrare, la morte dei diversi invitati non interromperà in alcun modo la festa: tutto ciò che accadrà sarà invece qualche breve momento di panico, una telefonata alla polizia che darà una controllata e farà rimuovere i cadaveri, incolpando eventualmente chi troverà più vicino alla scena. Per questo motivo, sarà opportuno uccidere solo i giovani più isolati, allontandosi il più rapidamente possibile dal luogo del delitto (esistono spesso delle strade multiple da percorrere) e cercando di non dare troppo nell’occhio.
Fortunatamente, i primi livelli sono parecchio agevoli, e ci permetteranno di entrare in contatto con le meccaniche di base senza troppi problemi. La polizia tenderà ad occuparsi delle zone vicine all’omicidio, mentre in circostanze più gravi potrà essere disturbata anche la SWAT, che interverrà in maniera molto più brutale,a volte facendo dei veri e propri massacri di massa.

Party Hard

Un elemento piuttosto stupido nella produzione, è il fatto che l’arrivo di polizia, SWAT o vigili del fuoco coinciderà spesso con una carneficina proprio davanti l’ingresso dell’edificio: le forze dell’ordine infatti procederanno in linea retta con le proprie vetture, e qualsiasi persona sulla loro strada verrà messa sotto in maniera decisamente ridicola e poco sensata. In effetti, cercare un senso in Party Hard forse non è la cosa più logica da fare: difficile immaginarsi scene come quella appena descritta, difficile immaginare che un party possa continuare dopo che una trentina dei partecipanti siano stati accoltellati, difficili tante cose che in questo gioco sono però all’ordine del giorno, e che hanno una funzione ludica che in linea di massima funziona.

Come accennavamo, per aiutarci nella nostra opera di pulizia, gli sviluppatori hanno messo a nostra disposizione oggetti e strumenti che potremo utilizzare nel corso delle partite.
Si tratta nella maggior parte dei casi di strumenti di morte che diano poco nell’occhio, o che ci permettano di uccidere restando a debita distanza ed evitando dunque di venire incolpati. Prendiamo ad esempio il primo episodio, dove saremo liberi di giocare con un quadro elettrico per fulminare chi camminerà su una pozza d’acqua, o dove potremo avvelenare la birra in maniera tale che i più assetati ci rimettano le penne. Gli sviluppatori hanno creato una certa varietà, dunque sarà opportuno prima di tutto attivare tutte le trappole possibili nei vari ambienti, sfruttando la presenza di più persone nello stesso locale in maniera tale da massimizzare i danni.

Party Hard

Un difetto di non poco conto si manifesta purtroppo durante le fasi finali di ciascun livello, quando cioè avremo provveduto al massacro e resteranno solo pochi superstiti di cui occuparsi. In questo frangente, il gioco si trasformerà in attesa, in quanto dovremo aspettare che una delle vittime si allontani dal gruppo, per un motivo o per un altro. E’ piuttosto noioso, poco a che vedere con il caos iniziale che ci permette di sbizzarrirci fra trappole e giovinastri ubriachi.
La musica e l’intrattenimento porteranno gli NPC a stare in qualche modo raggruppati, dunque il nostro compito sarà trasformarci in veri e propri cacciatori, idea in alcuni giochi bene implementata, in questo caso però fallimentare.

In sintesi
Party Hard è un gioco che sa rilassare, e che consigliamo di prendere in considerazione se cercate un’esperienza semi-casual e abbastanza disimpegnata. Il gameplay non è perfetto, molti elementi avrebbero potuto essere migliori in tanti modi, e difficilmente questo gioco resterà impresso nella vostra memoria. Non aspettatevi un Hotline Miami, lo stile è molto diverso. Magari fateci un pensierino durante i prossimi saldi su Steam.
Valutazione scala 1/10

7.5
+ Sa rilassare
+ Grafica e sonoro gradevoli
– Alcune meccaniche insensate

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