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[Recensione] The Beginner’s Guide – Dall’altra parte del monitor

Data di Uscita 1 Ottobre 2015 Lingua Inglese
Piattaforme PC, Mac, Linux Versione recensita PC

The Stanley Parable è stato un successo fragoroso: il titolo sviluppato da Davey Wreden era semplicemente geniale, ed è stato accolto fin da subito come un gioco capace di aprire nuovi orizzonti meta narrativi all’interno del media videoludico. Tutti questi paroloni espressi nella frase appena terminata, quindi, stanno a significare che riuscire a ripetere un successo del genere è cosa assai complicata e difficile; andiamo a vedere allora se The Beginner’s Guide, il nuovo gioco di Wreden, ne è stato capace.

The Beginner’s Guide

Analizzando The Beginner’s Guide, per forza di cose la mente è tornata spesso a un possibile confronto proprio con The Stanley Parable; in alcuni casi, peraltro, l’accostamento è anche giustificabile, mentre in molti altri no. Partiamo con il tono generale della vicenda: in The Beginner’s Guide sarà lo stesso Wreden a raccontarci la storia di CODA, un suo amico sviluppatore che dal 2008 al 2011 ha realizzato diversi mini giochi. Davanti ai nostri occhi, allora, scorreranno questi stessi titoli, con Wreden intento a spiegarci la storia del suo incontro con CODA.

Rispetto a The Stanley Parable, The Beginner’s Guide appare come un titolo dai toni più intimistici, per certi versi cupi e molto riflessivi. Anche in questo caso Wreden utilizza molto bene espedienti meta narrativi, difatti rendendoci parte di un gioco che parla di videogiochi. Ma questa volta il focus non è più sul potere della scelta, bensì sulla storia di CODA.

Dal punto di vista del gameplay, anche in The Beginner’s Guide si potrà camminare e fare poco altro, e il traguardo sarà quello di andare dall’inizio alla fine dei vari esperimenti videoludici di CODA. Anche qui, però, l’obiettivo non è tanto la destinazione, e quindi la fine del livello, ma il viaggio, ovvero la comprensione di quello che CODA ha cercato di dirci con i suoi mini videogiochi. Da ciò si deduce come il ruolo del giocatore sia più marginale rispetto a The Stanley Parable: ad essere messe in discussione, in altre parole, non sono le nostre decisioni (che si limitano alla scelta di alcune linee di dialogo), ma quelle di CODA. The Beginner’s Guide è un gioco che parla di una persona che progressivamente vive un distacco dalla realtà, forse preda della depressione, e lo fa nel modo più complicato possibile. Le metafore, le riflessioni, i livelli di gioco che si modificano davanti ai nostri occhi per mostrarne la struttura e il vero significato, sono cose che letteralmente inchioderanno allo schermo per tutti i cento e più minuti necessari a finire questo racconto. Questo, però, non è detto che sia una cosa esclusivamente positiva.

The Beginner’s Guide

The Beginner’s Guide, al contrario di The Stanley Parable, non è un titolo rigiocabile: il racconto di Wreden sarà sempre lo stesso, la strada da seguire sempre una, e mancherà quella che forse era la componente più straordinaria di The Stanley Parable, ovvero la sensazione che potesse succedere qualsiasi cosa, sempre diversa rispetto al passato, da un momento all’altro. Il gioco ci spinge a riflettere, ma è come se ci desse poco tempo per farlo: sarà solo dopo i titoli di coda, allora, che il giocatore potrà permettersi di ritornare sulle tante parole espresse dallo sviluppatore, e non è detto che tutti siano capaci (e più che altro desiderosi) di farlo.

Meta narrativa significa anche parlare al giocatore del motore grafico utilizzato nel titolo, evidenziandone i suoi pregi e difetti; The Beginner’s Guide fa anche questo, mostrandoci in cosa il più che collaudato Source eccelle (ovvero i corridoi stretti e dritti), e smontando i vari livelli a beneficio del racconto di Wreden, che da parte sua eccelle nella veste di doppiatore e narratore della storia.

In sintesi
Con The Beginner’s Guide, in effetti, le riflessioni possibili possono essere due: o Wreden è riuscito a tirare fuori dal cilindro un gioco infinitamente più complesso di The Stanley Parable, oppure ha semplicemente cercato di intorbidire le acque, cercando di rifilare un secondo titolo ancora più “concettuale” e che cerchi di seguire la falsariga del suo lavoro precedente. Noi tenderemmo a propendere per la prima ipotesi, visto che The Beginner’s Guide è un gioco molto cupo e intimistico, dai toni personali, e che la sua complessità questa volta non deriva dall’importanza delle scelte del giocatore, ma dalla storia che letteralmente si dipana davanti ai nostri occhi. The Beginner’s Guide ci invita a sporgerci dalla sedia, avvicinarci al monitor e vedere cosa si cela dall’altra parte: le scelte di uno sviluppatore di videogiochi, la sua vita, i suoi problemi. Avvicinarsi allo schermo può far capire meglio le cose, ma potrebbe anche far male agli occhi: per questo, non tutti avranno (o potranno) comprendere appieno cosa questo racconto abbia voluto dire. D’altra parte, ancora non ne siamo del tutto sicuri neanche noi…
Valutazione scala 1/10

7.8
+ Il tipo di gioco/non gioco che ci saremmo aspettati da Wreden
+ Tono della narrazione intimistico e messaggio molto profondo
+ La durata è esigua, ma si adatta esattamente alla storia
– Il ruolo del giocatore è più marginale rispetto a The Stanley Parable
– Se non vi piacciono i titoli concettuali, statene lontani
– Solo in inglese

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