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Rise of Industry – Recensione | Rispolveriamo il sottogenere Tycoon

Avete mai sognato di possedere centinaia di ettari di terreno per poter produrre litri di birra? Oppure di gestire centinaia di industrie siderurgiche da bravi capitalisti? Vi mancano i bei tempi di Industry Gaint? Bene, allora questo Rise of Industry potrebbe fare al caso vostro. E’ un titolo indie rimasto in accesso anticipato su Steam per lungo tempo. Il 2 Maggio ne è stata finalmente rilasciata la versione 1.0 sul negozio digitale di Valve, dunque lo sviluppo può dirsi ultimato. E’ il momento giusto per andare a scoprirlo nella nostra recensione.

Rise of Industry recensioneRise of Industry – Recensione

Data di uscita: 02/05/2019
Versione recensita: PC
Disponibile su: PC
Lingua: Italiano, Inglese
Prezzo di lancio: €29.99

Rise of Industry ci mette a capo di una compagnia in cui dovremo far fruttare i capitali di partenza, come nel più classico dei titoli Tycoon. Il gameplay è basato sulla gestione di produzione e vendita, ed è orientato agli utenti un po’ più hardcore e amanti della sfida.

Le modalità di gioco disponibili sono due. La prima è la Carriera, il cui obiettivo finale è riuscire a realizzare un prototipo di qualcosa: potrà essere la prima auto, il primo PC o il primo cibo da fast food. L’altra modalità, Scenario, permette invece di sbizzarrirsi con obiettivi scelti direttamente da noi o da un altro giocatore (le mod del Workshop).
Ovviamente c’è anche un tutorial, purtroppo eccessivamente basilare, che non spiega nel migliore dei modi come districarsi nelle vie del capitalismo. A compensare tale mancanza ci sono degli utili consigli in game attivabili in qualsiasi modalità.

Scelta una modalità potremo modificare i parametri che incidono sul livello di difficoltà. Parametri come l’inquinamento generato delle industrie, la guida a destra o a sinistra e via dicendo. Un livello di difficoltà basso aiuterà molto i giocatori alle prime armi mentre livelli più alti sapranno certamente soddisfare il palato di quelli più hardcore.

Rise of Industry – Trailer di lancio

Inizieremo prendendo visione di una mappa, con una serie di città e l’indicazione di varie risorse naturali. Il primo passo sarà scegliere un posto adatto all’investimento dei nostri fondi iniziali. Dovremo quindi valutare la disponibilità di risorse, ma anche gli interessi della popolazione, cosa desideri comprare la città di riferimento. All’inizio avremo a che fare con zone poco sviluppate, a cui venderemo principalmente risorse grezze. Potremo quindi scegliere se estrarre petrolio, gas, ferro, carbone oppure concentrarci sull’attività agricola.
Man man che la città cresce potremo vendere prodotti più lavorati. Quando una città sarà pronta all’espansione ci chiederà determinati materiali, che gli permetteranno di aprire un nuovo tipo di negozio. La tipologia di negozio dipenderà dalla città stessa, alcune potrebbero spingere sull’abbigliamento, altre sugli alcolici.

Potremo produrre nuovi oggetti ricercandoli attraverso il classico delle tecnologie. Investendo parte dei nostri capitali potremo costruire nuove industrie ma anche incrementare la nostra efficienza. Sbloccheremo magari la possibilità di piazzare più estrattori di risorse, di costruire strade più veloci o di migliorare i magazzini.
Proprio i magazzini ci risparmieranno parecchio lavoro, limitando la gran quantità di micro management di Rise of Industry. Essi infatti raccolgono tutte le risorse e le ridistribuiscono alle aziende che ne hanno bisogno. Dai magazzini potremo anche controllare le esportazioni, decidere quali prodotti vendere e dove.

Altri elementi da tenere in considerazione sono traffico e spese di distribuzione. Una strada congestionata potrebbe ad esempio comportare un rallentamento, che a sua volta determinerebbe un calo nella nostra efficienza. Non dovremo quindi limitarci a costruire strade, ponti e gallerie, ma anche reti ferroviarie o zeppelin, più efficaci per il trasporto su lunga distanza.

Rise of Industry recensione

Rise of Industry riesce a rinverdire il sottogenere dei Tycoon

E non dimentichiamoci dell’ambiente! Se inquineremo troppo non solo distruggeremo il terreno circostante ma potremo anche danneggiare le città vicine. Una città troppo inquinata “chiuderà i battenti”, e non potremo più accedere ai suoi preziosi negozi. Importante quindi sarà piazzare dei centri di pulizia del terreno, dell’aria o dell’acqua.

Purtroppo Rise of Industry non prevede strumenti per controllare la situazione del mercato. I pannelli presenti in gioco mostrano infatti solo il prezzo delle risorse generali, nessuna informazione specifica per le singole città. Quindi ci toccherà andare di tanto in tanto a controllare i diversi negozi per verificare l’andamento dei prezzi. Figuratevi che i pannelli delle informazioni sono tanto basilari da costringerci a fare tante volte i calcoli a mano.

Rise of Industry è è graficamente leggero, abbastanza piacevole da vedere. Lo stile ricorda i vecchi gestionali di una volta, con un design comunque attuale che ci permette di riconoscere gli edifici al volo. La colonna sonora è orecchiabile e nelle lunghe sessioni di gioco non risulta stancante o ripetitiva.

Consigliato


Rise of Industry ha fatto centro, risollevando in modo convincente il sottogenere Tycoon. Le meccaniche non sono né troppo complesse né rivoluzionarie. Se da un lato è un gioco orientato ad un pubblico hardcore, la possibilità di modificare i parametri della difficoltà permette anche ai novizi di non sbattere contro un muro invalicabile.

Pregi Difetti
  • Altamente personalizzabile.
  • Livelli di sfida per tutti gli appetiti.
  • Grafica e sonoro curati.
  • Workshop con mod e scenari.
  • Mancano alcuni grafici e pannelli info dedicati.
  • Tutorial insoddisfacente.
  • Traduzione in italiano non eccellente.

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