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Metal Gear Survive in un vortice di psicosi: no a relazioni sentimentali tra giocatori, slot di salvataggio a 10 euro

Konami deve essere davvero in un profondo stato confusionale al momento. Sarà l’essersi separata da Kojima, sarà che il pachinko le è entrato nel DNA, sta di fatto che in questi giorni sono stato travolto da una serie di informazioni che definirei “bizzarre” su Metal Gear Survive.

Il gioco è appena stato rilasciato su PC, PS4 e One, ma Konami ha ben pensato di non consentire analisi e recensioni prima del lancio, lasciando i server spenti. Sì, è un videogame anche in single player, ma naturalmente bisogna essere connessi ai server per giocare. Perché se sei connesso mentre giochi in single player puoi fare un sacco di cose in più… Al momento non me ne viene in mente nessuna, ma sono sicuro che esistono.

Di solito quando un’azienda nasconde il proprio lavoro fino alla fine significa che c’è qualcosa che non va, magari dal punto di vista tecnico, magari sotto il profilo contenutistico. Ovviamente se le informazioni si diffondessero prima dell’uscita, il publisher rischierebbe di perdere un buon numero di prenotazioni, dunque è più conveniente mantenere il silenzio.

Beh, non ci sbagliavamo, in effetti Metal Gear Survive aveva motivo di “nascondersi” il più a lungo possibile.

Cominciamo col fatto bizzarro, poi passiamo alla vaccata.
Apprendo che Konami non vuole che i giocatori si leghino troppo l’uno all’altro.
Sul serio, sta scritto nel contratto di licenza del gioco. Sapete, quella paginona con i testi microscopici, dove dovete cliccare su Accetto per poter proseguire. Quella che tutti leggiamo con estrema attenzione.

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Metal Gear Survive – Estratto EULA

Traduco:
“- E’ proibito andare alla ricerca di una relazione con un’altra persona, o anche comportarsi in modi che Konami potrà determinare abbiano la finalità di creare una relazione
– E’ proibito pubblicare o chiedere informazioni che possano identificare una persona o permettere di entrare in contatto diretto con la persona stessa (come il numero di telefono, l’indirizzo email o l’account dei servizi SNS)”

Per quanto possa suonare totalmente assurdo, capisco la logica che può aver spinto Konami a partorire regole di questo tipo. Negli Stati Uniti ci sono stati parecchi casi di stalking legati ai videogame, con episodi molto emblematici che hanno riguardato Minecraft e pedofili che cercavano di avvicinarsi a giocatori bambini.
Negli Stati Uniti c’è una cultura molto diversa dalla nostra. Gli americani si definiscono “sue happy”, hanno un rapporto molto particolare con le denunzie e con i processi. Consideriamo infatti che negli USA capita di frequente di vedere spot televisivi che pubblicizzano questo o quell’altro studio legale, si incitano le persone a dar vita a processi per qualsiasi stronzata. Dove noi abbiamo un cartellone pubblicitario di Giovanni Rana che ci propone gli Sfogliavelo al carciofo, gli americani hanno il faccione contento di un avvocato col numero di telefono in grassetto.

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Sei scivolato e ti sei palificato il culo su un cetriolo? Denuncia il fruttivendolo!

Questo significa anche che le compagnie devono tutelarsi dalle possibili denunce dei consumatori. Vi basta guardare l’etichetta di tanti giocattoli commercializzati negli USA per rendervi conto di quanta roba in più tendano a scrivere. “La spada del personaggio non è da intendersi come supposta, decliniamo ogni responsabilità da un uso improprio dell’oggetto.”
E’ probabile che Konami abbia semplicemente voluto aggiornare il proprio EULA, aggiungendo una serie di norme e regolamentazioni pensate per le più estreme situazioni che purtroppo si verificano. In questo modo chi vorrà difendersi da soggetti troppo insistenti o aggressivi potrà coinvolgere direttamente l’azienda e ottenere il ban del giocatore.

Da psicopatici, ok, ma gli psicopatici purtroppo ci sono. E giocano a Metal Gear Survive.
Ok, forse non giocano a Metal Gear Survive, ma capisco che Konami in questo caso voglia solo tutelarsi.

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Metal Gear Survive: zombi con teste a lampadina e mini mongolfiere. Ok?

Secondo punto: Konami fa pagare 10 dollari per abilitare un secondo slot di salvataggio all’interno del gioco. Avrete a disposizione un unico spazio per salvare: se vorrete creare un nuovo personaggio dovrete prima cancellare quello principale e poi ripartire da zero. Alternativamente dovrete pagare 10 dollari/euro per ottenere il “privilegio” di salvare. Sono bei momenti.

In pratica Konami sta bloccando dietro un pagamento una funzione standard di qualsiasi videogame di questo tipo, ovvero la possibilità di avere più personaggi. Disporre di più slot di salvataggio è una funzione assolutamente basilare, presente quasi nella totalità dei videogame.
Il primo gioco della storia a implementare una batteria interna per permettere di salvare i propri progressi fu The Legend of Zelda, su NES. Quel gioco offriva tre slot di salvataggio. Correva l’anno 1986. Trentadue anni dopo, Konami decide che ci siamo evoluti. Ora siamo più forti e più intelligenti.

Per caso avete fratelli o sorelle in casa che avrebbero voluto giocare con una sola copia del videogame? Peccato! Per caso volevate creare un punto di salvataggio precedente a un certo momento all’interno del gioco?! Ma che burloni che siete, non si può!
E poi dai, che è sta storia di farsi più personaggi? Siete veramente viziati.

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Metal Gear Service

Konami sa perfettamente che Metal Gear Survive è un gioco difficile da digerire per milioni di persone. In qualche modo è paragonabile a Final Fantasy X, rappresenta il momento in cui un franchise continua ad andare avanti senza il proprio creatore. Square Enix poteva contare all’epoca su tante altre personalità carismatiche e preparatissime, Konami ha preferito addirittura cambiare genere.

Conoscendo la difficile situazione e l’avversione da parte dei giocatori, perché complicarsi la vita ulteriormente con scelte che non stanno né in cielo né in terra? Perché utilizzare il nome di Metal Gear per realizzare un gioco che di Metal Gear, onestamente, non ha proprio nulla? Chiamalo Zombies with Lampadins in the Fucking Head. Pensi davvero che venderai più copie scrivendo Metal Gear in copertina?
Non pensi che forse invece stai solo uccidendo un franchise che potenzialmente può ancora fruttarti milioni di dollari? Hai valutato che magari anche la stampa possa essere composta da giocatori contrariati proprio come la community che avete già ampiamente deluso? E’ possibile che, considerato tutto, possa essere più saggio evitare le micro transazioni, specie in questo particolare momento storico? Così, giusto per non sfrangiare i coglioni proprio a tutti tutti.

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Metal Gear Survive

Mi viene spontaneo domandarmi cosa sia oggi Konami.
E’ sicuramente una società concentrata sul pachinko, sulle slot machines e sulle supposte, ma che io ricordi non era solo questo. Ricordo Metal Gear, e va bene, adesso avete voluto mettere l’ultimo chiodo sulla bara. Io però ricordo anche Silent Hill, e anche quello mi pare che sia stato sacrificato con un Allahu akbar in sottofondo. Poi c’era un giochino minore, uno che forse qualcuno di voi ricorderà. Era di nicchia, carino, bei personaggi. Si chiamava Castlevania. Castlevania dio santissimo. Morto. C’era un certo Contra. Ah, un altro cosino sconosciuto invece si chiamava Gradius. Suikoden? Anyone?

Oggi Konami è il Pro Evolution Soccer annuale che si scontra col FIFA annuale nella battaglia per chi abbia i palloni più rotondi. Uno staff impegnato a modificare stadi tutto l’anno, a progettare menu, a proporre l’inserimento di nuove animazioni che migliorino il coinvolgimento del giocatore. Perché PES diventa migliore di FIFA, se diamo a Messi la possibilità di scatarrare verde dopo un fallo.

Dopo decenni passati a fare la storia dei videogame, oggi Konami è tutta qui. Nella densità dello sputo di un calciatore.

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