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[Recensione] Volume – Stealth purissimo

Con la pubblicazione del bellissimo Thomas Was Alone, Mike Bithell è diventato istantaneamente una delle personalità più interessanti del panorama videoludico, dunque mi sono avvicinato a questo Volume con un notevole interesse. La promessa di un gioco stealth farcito di tematiche Sci-fi e caratterizzato da una veste grafica così originale è stata sufficiente ad alimentare un hype non indifferente. Adesso è però arrivato il momento di vedere quanto valga effettivamente questo nuovo lavoro del buon Bithell.

Volume

Volume è uno stealth 3D con visuale isometrica, che ricorda da vicino i livelli di addestramento del primo Metal Gear Solid su PlayStation. In effetti, anche in questo caso avremo a che fare con dei livelli di “finto” addestramento, dove inizieremo imparando i movimenti di base, aggiungendo poco a poco feature addizionali, come la possibilità di distrarre le guardie, di sparare per creare dei diversivi, di nasconderci dentro gli armadietti e altro ancora.

La curva della difficoltà è ben bilanciata, tanto da permetterci di sfruttare in alcune fasi le mancanze delle routine comportamentali delle guardie. Non si tratta di un difetto, ma piuttosto della volontà di Bithell di farci “giocare” col level design, spingendoci a pensare in maniera creativa per risolvere i diversi enigmi che ci si pareranno davanti. Diversamente dal classico Metal Gear Solid infatti, Volume non ha alcun elemento action, e la generale sensazione è quasi di trovarsi all’interno di un puzzle game, dove dovremo capire in che modo superare ciascun ostacolo che troveremo sul nostro cammino. Se con il nostro Solid Snake potevamo strangolare il malcapitato di turno, in questo caso dovremo basarci esclusivamente sul nostro passo felpato e sull’ingegno per riuscire a volgere le situazioni a nostro vantaggio.

All’interno di ciascun livello, saremo chiamati a recuperare un certo numero di oggetti luminosi che simboleggiano le ricchezze presenti all’interno dell’ambiente che intenderemo attaccare. Dopo aver svaligiato tutto e raccolto ogni oggetto di valore si aprirà un portale che ci permetterà di accedere al livello successivo.

Il perché di tale struttura verrà spiegato già nelle prime fasi dell’avventura, per una storia che saprà interessare e intrigare al punto giusto, pur senza stravolgere nessuno e presentando alcune incongruenze.
Purtroppo la traduzione soffre di testi in lingua italiana piuttosto imprecisi, con frequenti errori di battitura e alcuni bug che affliggono le lettere accentate della nostra lingua. Il doppiaggio in inglese e i testi originali sono invece di alta qualità, dunque se masticate l’idioma britannico vi consigliamo di valutare con attenzione le vostre opzioni.

Volume

Parlando di difetti non possiamo non toccare la spinosa questione dei checkpoint, che ha indisposto parecchi redattori d’oltre oceano. All’interno dei livelli saranno infatti presenti un gran numero di checkpoint che ci permetteranno di salvare la nostra posizione e di resettare quella delle guardie. A causa di ciò, in più situazioni capiterà che la maniera più rapida per superare un enigma sia semplicemente correre al checkpoint successivo, aspettare di farsi catturare e riprendere dal nuovo punto di salvataggio con la guardia adesso indifferente al nostro operato.

Si tratta di una pesante pecca nel level design che mostra il fianco del gioco a tutti quegli utenti che vogliano approfittarne, abbassando in maniera considerevole un livello di difficoltà di per sé già non stellare.
Per gustarsi al meglio l’esperienza che Volume desidera offrire, il nostro consiglio è di non cadere in tentazione, e di evitare di sfruttare un difetto del genere, a cui è palese che il nostro Bithell non abbia pensato durante lo sviluppo.

Volume

I cento livelli compresi nella modalità principale sono abbastanza per tenerci impegnati tre le 5 e le 6 ore, un quantitativo di tempo sufficiente se pensiamo al prezzo budget del gioco e alla generale qualità dell’esperienza. Perché Volume in effetti è un gioco divertente, il level design è più che buono buono, i puzzle che dovremo affrontare richiederanno sia inventiva che un buon tempismo, i controlli e la reattività sono eccellenti. Lo stile visivo scelto dal game designer è inoltre decisamente ispirato, propone delle scelte cromatiche accattivanti, è un minimalismo che piace e che sa affascinare.

In sintesi
Volume è uno stealth game purissimo, privo degli elementi action tipici di Metal Gear Solid, concettualmente vicino a un puzzle game per la maniera in cui dovremo affrontare ciascuna guardia. La storia è gradevole ma non riesce a spiccare il volo, i doppiaggi sono ottimi ma le traduzioni dei testi in italiano sono deficitarie, e l’ottimo level design viene mortificato dal sistema di checkpoint che può essere sfruttato rovinando l’esperienza. I giocatori che non cadranno in tentazione potranno gustarsi però uno stealth di alta qualità, con un comparto visivo di primo livello e meccaniche che funzionano alla grande.
Valutazione scala 1/10

8.4
+ Ottimo level design
+ Meccaniche di gioco divertenti e abbastanza varie
+ Visivamente intrigante
– Checkpoint gestiti in modo approssimativo
– Traduzioni italiane deficitarie

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