Anthem

EA senza speranze: sciopero su Anthem e sondaggi tarocchi

Anthem, se non si fosse già capito, è un disastro. Noi lo avevamo predetto già ampiamente prima dell’uscita e Bioware ha dato fondo a tutte le proprie energie per assicurarsi che avessimo ragione da vendere. Il gioco è afflitto da una miriade di problemi di ogni genere. Strutturali, tematici, tecnici e chi più ne ha più ne metta. Se ci giocate su PS4 correte addirittura il rischio di danneggiare irreversibilmente la vostra console.

Questo, almeno, fino al rilascio dell’aggiornamento 1.0.3, che ha sì risolto qualche bug ma ne ha creati altrettanti. Uno di questi riguardava la modifica dei drop rate di equipaggiamenti e materiali leggendari. L’update aveva, per errore, aumentato considerevolmente il loot ottenuto ad alti livelli e i giocatori ne erano entusiasti, tanto da chiedere con insistenza agli sviluppatori di mantenerlo invariato.

Purtroppo lo strano bug è stato corretto in breve tempo con le solite scuse da PR tipo “apprezziamo il vostro feedback” e “stiamo lavorando sul sistema di loot affinché blablabla”. In sostanza niente ricompense stimolanti ma vi beccate il grinding. E se sperate che il gioco diventi decente avete davanti mesi interi di attesa. Dire che i giocatori ci siano rimasti male sarebbe abbastanza riduttivo. Il subreddit di Anthem è diventato un vespaio e persino i fanboy più accaniti hanno iniziato a criticare Bioware.

Un giocatore ha creato un collage con buona parte delle bugie e dei downgrade del titolo rispetto alla versione mostrata all’E3, ottenendo una valanga di voti e commenti positivi. Bioware ha risposto in modo molto paraculo che lo sviluppo dei videogiochi è soggetto a continui mutamenti e il disappunto provocato dalla release finale sarebbe il “costo della trasparenza”. Simpatico soprannome per la pubblicità ingannevole. Dovrebbero adottarlo anche in Ubisoft e Bethesda.

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Al via lo sciopero su Anthem

Ma il meglio deve ancora arrivare. Un post con più 10.000 voti positivi ha addirittura dato il via a un vero e proprio sciopero. L’autore invita la community a smettere di giocare ad Anthem dall’11 al 15 marzo in segno di protesta contro l’inefficienza e il poco rispetto degli sviluppatori nei confronti degli utenti, che ricordiamo aver pagato 60 e rotti euro per una porcheria del genere con tanto di macro-transazioni.

Chiaro che la colpa è anche loro e non soltanto di Bioware ed Electronic Arts, vista l’ingenuità dimostrata nel volergli dare fiducia nonostante il curriculum infernale del publisher e tutti i passi falsi compiuti prima dell’uscita. D’altra parte lo stesso vale per chi ha acquistato quella ciofeca di Fallout 76 e aborti simili, ignorando pareri e recensioni negative da parte di pubblico e critica.

Dall’altra parte, però, ci sono degli sviluppatori totalmente incapaci. L’ultimo aggiornamento ha introdotto un ulteriore bug responsabile del drastico calo di materiali leggendari per il crafting, e i giocatori sono furiosi. Sembra poi esserci un problema di fondo nel calcolo dei danni, a causa del quale il primo fucile ottenuto in gioco sia l’arma più forte in assoluto, superando persino quelle ottenute nell’end game. Va bene sbagliare di tanto in tanto ma qui tocchiamo il ridicolo.

E allora cosa resta agli utenti se non scioperare? Se non altro è più produttivo in confronto alla semplice lamentela sparsa sui social. Sarebbe comunque meglio non limitarsi a 5 giorni ed estenderne la durata a tempo indefinito, così da riempire l’ano di Bioware di peperoncino calabro. Immaginate poi la reazione di EA. Meno gente online, meno macro-transazioni vendute. Un vero dramma.

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Anthem non ha mantenuto le promesse fatte durante le campagne di marketing

Per chiudere vi regalo una risata. Stando alla “ricerca” di un’analista di EA, la maggioranza dei giocatori considera importante che un gioco sia fondato su “diversità e inclusione”. Questo significa che secondo loro pretendiamo personaggi LGBT, bi-razziali, donne protagoniste e multiculturalismo. Le percentuali citate parlano di un 61% preoccupato per la “tossicità” nell’industria videoludica, lasciando da parte problemi reali come DLC, micro-transazioni, mancanza di contenuti e qualità dei sequel.

Realistico, vero? Non a caso mancano le fonti e questo sondaggio sarebbe stato effettuato via email su un campione di circa 2000 “giocatori”. Niente lista delle domande, dati demografici, giochi presi in considerazione, spiegazione del termine “tossicità” e tante altre lacune bellamente ignorate da chi ha redatto il post. Ma li conosciamo questi studi femministi e sappiamo bene quanto siano veritieri e attendibili. Del resto basta vedere la risposta degli utenti su Twitter per farsi un’idea della situazione reale e di quanto possa fregarcene di queste cagate quando Anthem, nel frattempo, bricka le PS4.

Insomma ragazzi, EA è penosa come sempre. Chi sperava in un leggero miglioramento con l’anno nuovo e Anthem sta cascando davvero male. E l’andamento in borsa del publisher segue a ruota, grazie al trend negativo che dura da più di un anno. Continuiamo così e forse presto ci libereremo definitivamente di questo cancro dell’industria videoludica.

5 commenti

  1. Ma poi questi difensori delle minoranze che accusano gli stereotipi delle loro disgrazie mi devono spiegare come mai le aziende tecnologiche americane sono piene di cinesi,coreani e indiani. Io ricordo che nei vecchi film americani l’asiatico era rappresentato come un cretino che rideva sempre. Eppure loro sono riusciti a riscattarsi. Non hanno avuto bisogno di stupide quote che sono contro il merito.

    • Esatto, e ti dirò di più. Abbiamo le prove che queste aziende, soprattutto nel settore videoludico, ormai assumano sulla base di sesso/razza e orientamento politico. Un esempio è Ubisoft, con il suo infinito reparto risorse umane composto da donne di ogni nazionalità, oppure Riot con la divisione “diversità e inclusione” che non serve a niente se non a dare un posto a dei nullafacenti con i capelli rosa. Sennò Gearbox, che ai colloqui pone soltanto domande a sfondo politico e se non sei d’accordo con loro ti scartano subito. Meritocrazia 2.0.

  2. Assurdo quel sondaggio. Sono gli stessi sondaggi che parlano di gender gap, di multicuralismo che rende più competitive le aziende, e altre cagate. Ormai le femministe sono una lobby troppo potente, occupano ogni settore dalla politica,magistratura, enti di difesa dei diritti dei consumatori e altro. In ogni settore cercano di tirare acqua al loro mulino. E’ una cosa insostenibile e le aziende stanno con le palle tirate da tutte le parti.

    • Quello che mi dà più fastidio è che recitano ancora la parte delle minoranze discriminate pur comandando ovunque. Parlano di razzismo e sessismo nei loro confronti ma non esiste l’inverso. Chi li critica non è una persona con un’opinione differente ma un troll nazista probabilmente filorusso. Ridicoli. E comunque di sondaggi come quello ne ho visti a bizzeffe anche fuori dall’industria videoludica. Tutti rigorosamente senza dati ed eseguiti su campioni fittizi. Pensa che quello di EA pare sia stato fatto prendendo in esame 2500 persone dai 13 ai 54 anni e giocatori solo mobile. Lascio immaginare l’apporto sostanziale che la gente da 13 a 18 e da 40 a 54 anni abbia potuto dare alla “ricerca”. Che farsa.

    • Il bello è che pur definendosi femministe e dichiarandosi pro inclusività e multiculturalismo in realtà non sono altro che persone filo-fasciste. Non serve un genio per capire che non puoi promuovere l’inclusione escludendo determinate categorie, come loro stanno facendo con gli uomini bianchi eterosessuali. Si tratta a tutti gli effetti di una sorta di epurazione, promuovono concetti che in teoria sarebbero validissimi, ma nel farlo danno sfogo a ideologie assolutamente malate, e soprattutto molto pericolose.
      Io continuo a essere terrorizzato pensando a cosa potrebbe succedere alla serie TV di The Witcher. Onestamente la vedo nera.

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