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2Dark – Recensione

Non fatevi ingannare dalla veste grafica di 2Dark, perché qui si parla di horror senza mezzi termini. Alle redini di questa produzione indipendente c’è Frédérick Raynal, un nome che a molti non dirà proprio nulla, ma che tanti altri conosceranno per aver dato i natali ad Alone in the Dark, secondo molti il primo videogame horror.
Raynal si è dedicato nel corso degli anni ad altri progetti, non necessariamente appartenenti a questo genere. Adesso si torna a casa, senza però affidarsi alla potenza di calcolo e alla grafica 3D. Optiamo piuttosto per una storia cruda e un fortissimo contrasto tra stile grafico e contenuti. Vediamo quanto vale questo nuovo lavoro del papà degli horror.

2Dark

L’incipit non è dei più allegri. Durante un campeggio il nostro detective Smith è intento a montare una tenda, mentre la famiglia va a cercare legna da ardere. Un urlo squarcia il silenzio: iniziamo una corsa frenetica finché non troviamo il cadavere di nostra moglie, barbaramente fatto a pezzi, ciò che resta del suo corpo ammucchiato sull’erba. Solo le grida dei bambini riescono a farci mantenere un minimo di lucidità, ma è troppo tardi. Riusciamo solo scorgere i loro volti nel finestrino di una macchina, mentre questa si allontana chissà dove.
Un evento del genere scuote profondamente la psiche di un uomo un tempo padre e marito. A distanza di anni Smith è l’ombra di se stesso, senza uno scopo, senza lavoro.
Finché non accade qualcosa, una serie di rapimenti di bambini, forse è un serial killer, magari più di uno. C’è rabbia ma c’è anche speranza, e il nostro eroe decide di mettersi sulle tracce di questi mostri. L’obiettivo è salvare i piccoli rapiti e, se possibile, i figli scomparsi anni prima.

2Dark si gioca come uno stealth game con visuale dall’alto. E’ caratterizzato da tinte fortemente orrorifiche e dalla presenza quasi ossessiva di un’oscurità inquietante. La struttura è a livelli, in ciascuno dei quali dovremo salvare dei bambini. Smith non è tuttavia il Rambo della situazione, l’approccio silenzioso è molto più efficace di quello ad armi spianate. Anche perché di armi (e soprattutto di munizioni) ce n’è davvero pochissime.

Ho provato il gioco su PC Windows, si riesce a gestire tutto molto comodamente tramite mouse. Potremo interagire con un certo numero di oggetti presenti nell’ambientazione, combinare o utilizzare quelli nell’inventario attraverso un menù che purtroppo non è molto chiaro né convincente. Nostri compagni di viaggio saranno un accendino e una torcia, entrambi necessari per rischiarare l’oscurità. Naturalmente dovremo fare i conti con la durata delle batterie, che rende tutto molto più ansiogeno.
I rumori avranno un ruolo fondamentale durante le nostre esplorazioni. Ecco dunque che utilizzare un’arma da fuoco può non essere la situazione ideale, anche avendo munizioni disponibili. Uccidere un avversario al prezzo di svelare la nostra posizione non è la cosa più saggia del mondo. Più sensato invece è avvicinarci ai nemici di soppiatto e farli fuori con tecniche silenziose. E’ possibile creare inoltre dei diversivi e attirare l’attenzione degli avversari lanciando delle caramelle. Non sappiamo se queste siano fatte d’acciaio, ma possiamo garantirvi che fanno rumore.
L’intelligenza artificiale è molto incostante e ha portato a situazioni a dir poco bizzarre. Tante volte il nemico mi ha trovato nonostante non avessi prodotto alcun rumore particolare, venendo diritto verso di me, come se sapesse già dove mi trovassi. Altre volte mi è capitato di venire ignorato del tutto. In linea di massima è una situazione che identificherei come accettabile, ma nulla di più.

2dark

Il combattimento corpo a corpo è piuttosto confusionario, colpa più che altro del sistema di controllo. Quando cercheremo di uccidere qualcuno utilizzando oggetti contundenti potremmo avere infatti difficoltà a girare il personaggio nella maniera corretta, mandando a vuoto un considerevole numero di colpi. Giusto per rendere le cose un po’ più equilibrate succederà lo stesso anche agli avversari, si creeranno scenette per certi versi spassose. Era come guardare due ubriachi che cercavano di darsele.

I dolcetti dovranno essere utilizzati anche per salvare i bambini rapiti. Sì, si tratta del più classico “accettare caramelle dagli sconosciuti”, che per qualche motivo in 2Dark è un’azione che saremo invitati a compiere più e più volte. I bimbi non si fideranno infatti della nostra buona volontà e, dopo essere stati torturati, vorranno una caramella prima di fidarsi di noi. E’ un classico esempio in cui la selezione naturale non sta funzionando al meglio.
Potremo dunque farci seguire da uno o più bambini mentre ci dirigiamo verso l’uscita. Se necessario potremo inoltre chiedere di attenderci in un punto, mentre Smith si occupa di eliminare qualche cattivone di turno. Interessante notare come i bambini possano essere uccisi durante la fuga. Trovarsi in mezzo ad uno scontro a fuoco e beccare una pallottola vagante è una possibilità concreta. Tanto di cappello a chi ha voluto mantenere quest’idea nel gioco a dispetto dei tempi che corrono.

In sintesi

2Dark è uno stealth dalle tinte horror gradevole, ma lontano dalla qualità di Alone in the Dark. Le meccaniche sono abbastanza valide ma c’è una cronica mancanza di originalità. Per quanto i controlli funzionino bene, il combattimento corpo a corpo appare troppo poco rifinito, una mancanza considerevole. Mettiamo inoltre in conto un po’ di trial and error e qualche difetto legato all’intelligenza artificiale.
E’ un gioco che ci sentiamo di consigliare a chi apprezza gli stealth dai temi maturi e non abbia problemi con pesanti dosi di sangue e gore. A dispetto della veste grafica ricordiamo infatti che 2Dark è estremamente crudo, una qualità piuttosto rara in questa misura.

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