Hirogami – Recensione | Uno stile delizioso

Ogni tanto arriva un gioco che prova a rompere gli schemi visivi e meccanici degli adventure moderni. Hirogami, sviluppato da Bandai Namco Studios Singapore in collaborazione con la sede malese e pubblicato da Kakehashi Games, è uno di quei titoli. Uscito da pochissimo su PC Windows tramite Steam (se volete c’è anche una demo) e PlayStation 5, non si presenta come il solito action-platform 3D, ma come un esperimento artistico che unisce l’estetica tradizionale dell’origami giapponese a un game design moderno.
Come ogni progetto ambizioso, Hirogami brilla in alcuni aspetti e vacilla in altri. Vediamo più da vicino come si sviluppa il gioco, dalla storia ai personaggi, fino alle meccaniche e all’esperienza complessiva.

Al centro di Hirogami troviamo per l’appunto Hiro, un artista del tranquillo villaggio di Shishiki. Non è l’eroe classico: è un protagonista riluttante, più a suo agio con l’arte che con il conflitto. Questo lo rende più umano e vicino rispetto a molti personaggi del genere. Quando il suo mondo viene minacciato dal Blight, una misteriosa corruzione che infetta le terre di carta generando nemici “glitchati”, Hiro deve abbracciare il suo potere, ovvero la trasformazione attraverso la piega.

Il tema centrale lega l’origami a concetti di impermanenza e fragilità: così come un foglio può diventare infinite forme ma resta vulnerabile, il mondo di Hiro è malleabile ma fragile. Questa metafora costante dona coerenza narrativa, trasformando la storia in una favola intima sulla trasformazione e la resilienza, più che in un’epopea.

Il cuore di Hirogami è la capacità del protagonista di piegarsi in diverse forme animali, ognuna con abilità uniche: armadillo per passare in spazi stretti o distruggere barriere, gorilla per spostare oggetti pesanti o sfondare ostacoli, rana per salti verticali potenti, uccello per planare, aereo di carta per velocità e manovrabilità, foglio piatto per infilarsi nei passaggi più stretti. Ogni forma è distinta nel tono e nella funzione, rafforzando i temi di adattabilità e creatività. Le prime ore regalano meraviglia nello scoprire come le forme si completano. I puzzle sfruttano bene questa dinamica, spingendo il giocatore a cambiare forma in modo fluido e naturale.

I puzzle iniziali integrano bene la meccanica delle trasformazioni, ma non aumentano mai davvero di complessità. Le idee ci sono, ma non vengono sfruttate appieno. Il platforming, invece, è costantemente piacevole: saltare, planare, piegarsi e rotolare tra scenari di carta dà una sensazione tattile e soddisfacente, amplificata dalla resa stop-motion.

Il sistema di combattimento però è dove Hirogami mostra i suoi limiti. Sebbene i nemici siano visivamente interessanti, gli scontri risultano ripetitivi. Ogni forma ha uno stile d’attacco diverso, ma le mosse sono poche e gli scontri raramente spingono a usare più forme in modo creativo. Anche il boss finale, che dovrebbe rappresentare l’apice, costringe a uno scontro troppo lungo e poco soddisfacente.

Visivamente, Hirogami è una piccola opera d’arte: ambienti piegati a mano, stile artigianale, animazioni volutamente fluide ma con un frame rate simulato ridotto per evocare la stop-motion. La colonna sonora mescola strumenti tradizionali giapponesi con toni digitali, rappresentando lo scontro tra carta e corruzione. Il suono della carta che si piega accompagna ogni trasformazione, creando un’esperienza immersiva.

Il gioco gira bene su PC e PS5, con caricamenti rapidi e pochi cali di performance. Il problema principale è la gestione della telecamera: gli angoli fissi creano più frustrazione che stile, soprattutto nei combattimenti. Una telecamera più dinamica avrebbe permesso al design artistico di esprimersi meglio.

Consigliato

In definitiva, Hirogami è un esperimento artistico riuscito a metà: affascinante, emozionante e visivamente distintivo, ma che avrebbe bisogno di meccaniche più raffinate per diventare un classico. Per chi ama i mondi stilizzati e le esperienze creative, è comunque un gioco assolutamente da provare.

Lascia una risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *