Duck Detective: The Ghost of Glamping è una curiosa avventura investigativa con forte componente narrativa, sviluppata e pubblicata da Happy Broccoli Games, studio indipendente che ci aveva già deliziato con Duck Detective: The Secret Salami. Questo nuovo episodio 2025, ci porta in un nuovo caso nella carriera del celebre papero detective e prosegue la formula rodata nel primo capitolo: umorismo leggero, enigmi ingegnosi e un gameplay investigativo rilassato. Rientra nel genere degli adventure–puzzle, con un bel po’ di sfumature da giallo investigativo, il tutto in una veste grafica disegnata a mano che sa essere nostalgica e moderna allo stesso tempo.
Il gioco è disponibile per PC Windows tramite Steam (certificato “Giocabile” su Steam Deck), GOG, Xbox e Nintendo Switch, dove viene proposto a un prezzo di poco inferiore ai 10 euro. Purtroppo non è presente la traduzione in lingua italiana, dovremo accontentarci dell’inglese.
Il publisher ci ha inviato una chiave di attivazione per PC in modo che potessimo procedere con la nostra analisi.
Fin dai primi minuti il gioco si distingue per tono e presentazione. La direzione artistica mescola una tavolozza di colori calda con personaggi dallo stile caricaturale: animali antropomorfi dalle espressioni accentuate e dal linguaggio corporeo spiccatamente teatrale. Gli scenari, ambientati in un resort di glamping, combinano fascino rustico e dettagli visivi giocosi. È evidente l’intento di ampliare l’universo del primo Duck Detective senza rinunciare alla sua dimensione intima e fiabesca.
La storia di Duck Detective: The Ghost of Glamping segue ancora il papero investigatore, che si trascina tra i misteri della vita con un misto di autocommiserazione, intuito e curiosità. Questa volta viene convocato in un lussuoso campeggio per indagare su un presunto fantasma che turba gli ospiti e semina scompiglio tra il personale. Come nel titolo precedente, la premessa assurda è un pretesto per esplorare le relazioni tra i personaggi e mantenere un flusso costante di comicità.
Il cast di supporto è variegato: ci sono campeggiatori ansiosi, dipendenti eccentrici, un direttore stressato e qualche figura sospetta che sembra sapere più di quanto dica. I dialoghi sono assolutamente brillanti. La scrittura è eccellente nella sua ironia e nei giochi di parole, prende in giro i cliché del genere noir diventando quasi una parodia ma restando sempre elegante. L’atmosfera generale rimane una sorta di mix tra rilassato e comico: nessuna violenza, nessun dramma cupo, solo un mistero ben ritmato che premia l’osservazione. Anche al livello di difficoltà più basso è gratificante collegare gli indizi e ricostruire poco a poco la verità dietro la leggenda del fantasma. Non ci sono colpi di scena forzati: la forza sta nei personaggi e nell’umorismo di situazione.
Sul piano del gameplay, Duck Detective: The Ghost of Glamping espande le basi poste da The Secret Salami. Il giocatore esplora il resort, raccoglie prove, interroga sospetti e usa un sistema di deduzione piuttosto semplice per completare determinate frasi che sveleranno in che modo sono andati i fatti e trarre quindi le nostre conclusioni.
L’interfaccia è pulita e immediata, rendendo il gioco accessibile anche a chi non abbia esperienza con il genere. Gli enigmi si integrano nella trama anziché apparire come sezioni separate: si basano su logica e osservazione. La difficoltà resta comunque mediamente bassa: gli indizi sono ben evidenziati e le soluzioni spesso si intuiscono con facilità, il che lo rende ideale per chi vuole concentrarsi sulla storia più che sulla sfida, senza per questo togliere nulla alla generale qualità dell’esperienza.
Voglio sottolineare come l’umorismo sostenga l’intero gioco. I monologhi interiori melodrammatici del protagonista, le battute tra personaggi e il tono autoironico mantengono costante il sorriso e una sensazione di leggerezza che ho molto apprezzato. È una comicità intelligente e leggera, con accenni metanarrativi che ironizzano sui detective game “gritty” e seriosi, rendendo Duck Detective splendidamente consapevole di sé.
Ci sono naturalmente anche margini di miglioramento. La difficoltà ridotta limita il potenziale del sistema deduttivo: chi cerca una sfida più profonda troverà poca carne sul fuoco. Un’eventuale modalità “detective” o “esperto” sarebbe stata cosa molto gradita, penso che aumenterebbe la rigiocabilità in modo sostanziale ed incrementerebbe la longevità per i giocatori alla ricerca di prodotti più impegnativi, creando un’esperienza per certi versi più simile a quella di un punta e clicca tradizionale. Anche la durata per l’appunto, sebbene adeguata alla storia (non ci sono mai filler o riempitivi per allungare il brodo), potrebbe lasciare il desiderio di qualche caso secondario o indagine opzionale. Magari in un seguito?

Dal punto di vista grafico e stilisto il gioco è delizioso. Questo Duck Detective combina ombreggiature morbide e tonalità calde, come un acquerello animato. Ogni schermata sembra un piccolo diorama pieno di dettagli e personalità. Le animazioni sono fluide, con questi personaggi fatti tipo sticker come in Mario RPG. C’è davvero tanta espressività, i modellini comunicano emozioni attraverso postura, colore e illuminazione senza dover ricorrere a troppo testo.
Anche la colonna sonora merita lode: leggera ma evocativa, alterna jazz soffuso, melodie ambient e suoni perfettamente in linea con l’atmosfera da giallo comico.
Dal punto di vista tecnico, Duck Detective: The Ghost of Glamping gira in modo impeccabile su PC. I caricamenti sono rapidissimi, l’interfaccia si adatta perfettamente a ogni risoluzione e i controlli risultano naturali sia con pad che con mouse.
Su Steam Deck le prestazioni sono altrettanto eccellenti: risulta solo “Giocabile” come certificazione ufficiale, ma non ho incontrato imperfezioni di alcun tipo. Grafica nitida, frame rate stabile e controlli reattivi. Il layout compatto dell’interfaccia si adatta bene allo schermo portatile, rendendolo un titolo perfetto per sessioni brevi o serate rilassate. Durante la prova non si registrano cali di performance, crash o bug.
Consigliato
Consigliato, senza se e senza ma: Duck Detective The Ghost of Glamping è un’avventura misteriosa, allegra, intelligente e originale. Riprende la tradizione delle avventure punta e clicca classiche, ma con un’identità tutta sua. Lo stile visivo fantastico, l’umorismo costante e gli enigmi leggeri creano un’esperienza che mi ha divertito dall’inizio alla fine, senza punti di cedimento o incertezze, grazie anche alla totale assenza di filler inutili.
È un gioco confezionato in modo impeccabile, che offre un piccolo viaggio pieno di simpatia più che di sfida. Senza ombra di dubbio una delle avventure più adorabili e meglio scritte dell’anno.

