Gradius Origins – Recensione | Ritorno ai classici

Gradius Origins è una raccolta pubblicata il 7 agosto 2025, sviluppata da M2 e distribuita da Konami. Dentro ci troviamo i grandi classici arcade delle serie Gradius e Salamander, più varie versioni regionali dei giochi e persino un capitolo inedito: Salamander III. La collection è disponibile su PC Windows tramite Steam (status Verificato su Deck), Nintendo Switch, PlayStation 5 e Xbox Series X|S. In pratica è un pacchetto retro di sparatutto a scorrimento, sia orizzontale che verticale: astronavi, ondate di nemici, power-up da gestire e boss impegnativi. Parliamo di una serie nata a metà anni ’80, che ha scritto la storia del genere, quindi questo lavoro è sia un’operazione nostalgia che un’occasione per i nuovi giocatori di scoprirla.

Come spesso accade per questo genere, parliamo di videogame che non hanno bisogno di una grande sceneggiatura, preferendo invece concentrarsi sul gameplay. L’eccezione alla regola è Salamander III, che prova ad aggiungere un minimo di lore al pianeta Latis e introduce nuove navi potenziate. Non stravolge niente, ma dà quel tocco extra per non sembrare solo un bonus.
Interessante anche la presenza delle versioni regionali per tutti i giochi presenti nel pacchetto, che mostrano come le differenze di localizzazione abbiano influenzato la presentazione della storia. Peccato che manchi un compendio unificato: per i nuovi arrivati, la lore risulta un po’ frammentata e i nomi incoerenti tra versioni possono confondere.

Le meccaniche classiche del franchise di Gradius sono rimaste intatte in questo Origins: raccogliere capsule per far avanzare la barra potenziamenti, scegliere armi, usare gli strumenti a nostra disposizione e gestire gli scudi. I nemici, i boss e i picchi di difficoltà sono esattamente come li ricordano i veterani. Questo è al tempo stesso un pregio e un difetto: la soddisfazione di memorizzare le ondate resta, ma anche la frustrazione delle morti improvvise.

Fortunatamente ci sono aggiunte moderne che mitigano un po’ la situazione per i giocatori delle nuove generazioni: salvataggi rapidi, rewind, modalità invincibile e allenamento. Senza questi extra molti non riuscirebbero neanche a superare i primi livelli, li ho molto apprezzati. Ci sono anche gallerie musicali e di artwork, chicche che arricchiscono l’esperienza oltre al gameplay.
La difficoltà rimane tosta: i giochi presenti in Gradius Origins sono arcade puri, pensati per mettere alla prova la pazienza. Gli aiuti moderni smussano gli angoli, ma se cercate un bilanciamento in stile contemporaneo, rischiate di trovarlo troppo punitivo. Per me questo è parte del fascino: il gioco ti chiede concentrazione, e la vittoria ha un peso reale.

Dal lato tecnico, su PC l’emulazione è pulita e ci sono filtri per personalizzare la resa grafica. Ottime le performance anche su Steam Deck, su cui abbiamo giocato per la maggior parte del tempo prima di scrivere questa recensione.

Consigliato
Gradius Origins è una raccolta curata, che rispetta le sue origini ma aggiunge il giusto per renderla accessibile anche oggi. Chi è cresciuto con questi titoli ritroverà la sfida familiare. Chi non li ha mai provati scoprirà un pezzo di storia videoludica, difficile ma gratificante.
Non è perfetta: su schermi piccoli la leggibilità non è sempre il massimo, la lore rimane spezzettata e nei momenti caotici qualche rallentamento compare. Però come pacchetto funziona: è allo stesso tempo archivio storico e esperienza divertente. È fedele, impegnativa e talvolta frustrante, ma questo le dà personalità. Per chi ama gli shoot ’em up, è insieme nostalgia e nuova sfida. Peccato solo per il prezzo, forse un po’ eccessivo considerata l’età dei giochi.

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