Inayah – Life After God fonde una narrazione profonda con meccaniche di gioco piuttosto stimolanti. Si distingue per un approccio per certi versi non convenzionale, in cui la progressione e lo sviluppo del personaggio non seguono un percorso lineare, ma si intrecciano in un sistema organico, che ci spinge a interpretare il gioco stesso. Inayah è stato pubblicato il 27 Marzo 2025 su PC Windows tramite Steam al prezzo di 25,99€. È inoltre possibile scaricare una demo per provare il gioco.
Inayah – Life After God è alla base un action platform, si avvicina al genere metroidvania, ed offre quindi una combinazione fra esplorazione, risoluzione di enigmi e momenti d’azione. La struttura è un po’ diversa dal solito, con una progressione del personaggio che non si limita a un accumulo di punti o abilità predefinite, ma che si basa invece sulle scelte compiute durante l’avventura. Immaginiamola come una rete complessa di decisioni che si riflettono sia sullo sviluppo narrativo sia sulla personalizzazione delle abilità, offrendo di conseguenza più finali, ma anche più direzioni percorribili. Naturalmente tutto ciò non può che avvantaggiare il grado di rigiocabilità della produzione. Ogni scelta che compiremo ha infatti un impatto reale sul corso della storia, elemento davvero raro da riscontrare in questo genere di produzioni.
Il gioco ruota attorno all’esplorazione, all’interazione simbolica e alla risoluzione di enigmi ambientali, ma non nel senso classico. In Inayah, ci ritroveremo in un mondo onirico e metafisico, dove la protagonista affronta un viaggio esistenziale dopo la morte di Dio, metafora centrale del gioco. Il nostro obiettivo non è chiaro all’inizio: dovremo ricomporre un senso, cercare significati, affrontare ricordi e quant’altro.
L’integrazione tra gameplay e narrazione è una delle componenti che ho più apprezzato in Inayah – Life After God. Le scelte morali e gli enigmi spingono il giocatore a riflettere sul significato della fede, della redenzione e della propria identità, ponendo l’individuo di fronte a dilemmi che si riflettono anche sulla vita reale. Ci sono comunque gli elementi più tipici dei giochi action, ma la componente introspettiva è in questo gioco davvero rilevante.

Purtroppo la curva di apprendimento delle meccaniche di Inayah è piuttosto ripida. Mi riferisco in parte agli enigmi, ma anche alle maniera in cui sono gestite le scelte morali, e ad un sistema di progressione che potrebbe risultare un tantino troppo denso nei simbolismi, col rischio di rallentare il ritmo di gioco durante le fasi iniziali. Personalmente ho trovato questa impostazione piuttosto intrigante, ma mi rendo conto che potrebbe non essere così per una buona fetta dei giocatori.
Il comparto grafico è particolare, evoca atmosfere decadenti ma piene di speranza, con una palette cromatica che riflette il contrasto tra desolazione e bellezza. Eccellente il design sonoro, con musiche che amplificano le emozioni trasmesse. Appare chiaro come il sound design sia stato concepito come elemento narrativo, e da questo punto di vista gli sviluppatori sono andati pienamente a segno, sebbene ci siano sporadiche situazioni in cui si avverte un po’ di ripetitività.
Consigliato
In definitiva, Inayah – Life After God risulta un titolo in grado di unire elementi di narrazione, gameplay e design in un’esperienza coesa, stimolante, ed anche piuttosto originale. La sua capacità di combinare una progressione non lineare con una narrazione ricca di spunti filosofici ne fanno un’esperienza che non dimenticheremo facilmente, non è il classico metroidvania o action platformer. Questo può essere un lato positivo o negativo, a seconda di ciò che state cercando. Se siete inclini all’introspezione vi invitiamo senza dubbio a provare il gioco, che nelle prime battute risulterà un po’ ostico e forse troppo criptico. Ma superato l’ostacolo iniziale, il viaggio è uno di quelli che restano impressi.