Quando mi sono imbattuto per la prima volta in Katanaut, pensavo di trovarmi davanti al solito roguelite, un genere davvero fin troppo inflazionato negli ultimi anni. Con grande e piacevolissima sorpresa, ho invece giocato ad una delle esperienze action più coinvolgenti dell’anno. Sviluppato da Voidmaw e pubblicato da Acclaim, Inc., il gioco è uscito il 10 settembre 2025 su PC Windows tramite Steam (certificazione “Giocabile” su Steam Deck) al prezzo di 17,49€. È un titolo che unisce la velocità e la precisione di un hack-and-slash a labirinti che mutano proceduralmente, il tutto immerso in un’atmosfera cupa, abitata da orrori un tempo umani che si muovono tra le ombre di una stazione spaziale fuori controllo.
La premessa è semplice: un guerriero solitario armato di katana, viene chiamato a esplorare una stazione invasa da abomini deformi. Ma il gioco va oltre il mero pretesto narrativo. La trama emerge per frammenti come registri nascosti, ologrammi, incontri occasionali con più personaggi. Non ci sono lunghe cutscene: è una storia da ricostruire pezzo dopo pezzo, e questo rende ogni scoperta più significativa. I personaggi, o meglio le creature che si incontrano, oscillano tra residui di umanità ed esseri mostruosi che fanno il verso al cinema di fantascienza più crudo. L’approccio narrativo comunque funziona più che bene, perché l’atmosfera resta coerente, opprimente, più simile a un romanzo frammentario che a un racconto lineare.
Il vero punto di forza di Katanaut è senza ombra di dubbio il gameplay. I combattimenti sono rapidi, fluidi, spietati. La katana offre un arsenale sorprendentemente profondo: fendenti, combo, scatti aerei, parate perfette che regalano enorme soddisfazione. Aggredire con consapevolezza è l’unica via: il button-mashing non porta lontano, ma una volta trovato il ritmo i duelli diventano una danza letale.
La struttura roguelite assicura partite sempre diverse: stanze rimescolate in modo procedurale, nemici in posizioni inaspettate, bottini casuali. A volte si parte forti, altre volte si arranca fino a metà partita: l’elemento RNG può essere spietato, ma ogni sconfitta insegna qualcosa. A questo si somma il platforming, perfettamente integrato nelle fasi action. Il nostro personaggio para, schiva ed è sostanzialmente più veloce rispetto agli avversari: tra doppi salti, corse sui muri e manovre impossibili dovremo imparare ad attaccare mantenendoci sempre in movimento. La soddisfazione è tanta.

Accanto ai combattimenti, ci sono anche dei piccoli puzzle che arricchiscono l’esplorazione: terminali da attivare, campi gravitazionali da manipolare, percorsi segreti da scovare. Non sono enigmi complessi, ma offrono varietà mentre cerchiamo di potenziarci cercando upgrade tra le varie zone.
La rigiocabilità è altissima: grazie alla progressione roguelite, ogni discesa nella stazione è diversa, con upgrade permanenti che facilitano ma non banalizzano le partite.
Il comparto visivo era uno dei motivi per cui il gioco non mi aveva impressionato granché dai trailer iniziali. La grafica è ok, in pixel art, sempre fluidissima ma non mi aveva troppo convinto in quanto a design. Devo dire che c’è di meglio in giro, ma è importante considerare che la velocità delle azioni è la vera protagonista durante il gameplay. Gli scenari sono comunque adeguati, con ciascun livello piuttosto diverso dal precedente, seppur sarebbe stata gradita una maggiore varietà tra gli asset e le possibili combinazioni. Molto buoni sono invece gli effetti splatter, c’è un forte senso di violenza che accompagna alla grande il gameplay. L’ambientazione viene inoltre assistita da una colonna sonora che alterna tensione elettronica a silenzi carichi di inquietudine.
Consigliato
Katanaut è uno dei migliori titoli indie dell’anno, caldamente consigliato per tutti gli amanti di roguelite. Fluidità delle meccaniche, atmosfera opprimente, narrazione frammentaria e sfida costante si combinano in un’esperienza memorabile. Peccato che il tempismo non sia proprio ideale, con un lancio a ridosso di Hades 2, ma l’impostazione visiva è profondamente diversa.
C’è spazio per miglioramenti – più varietà nei puzzle, un bilanciamento meno punitivo dell’RNG, un numero di variabili superiore sugli asset – ma nel complesso si tratta di un’opera di alto livello.
Chi ama i roguelite action, la fantascienza o i giochi che premiano abilità e pazienza troverà in Katanaut un titolo imperdibile: brutale, affascinante, rigiocabile davvero a lungo.