Knights of the Old Republic, oltre ad essere il miglior gioco basato sull’universo di Star Wars, è – a detta di molti – anche uno dei migliori giochi di ruolo di sempre. Evitando di lasciarci pervadere dalla nostalgia, cerchiamo di ricordarlo al meglio a tanti anni di distanza dall’uscita in esclusiva (per fortuna temporale) su Xbox, in quel lontano 15 Luglio 2003.
La Forza, in Knights of the Old Republic, scorreva potente, specialmente nel suo comparto narrativo. A impressionare non era la storia in sé ma il profondo spettro di analisi del mondo Lucas. Non c’era infatti soltanto l’eterna lotta tra Jedi e Sith, tra bene e male. Tutto veniva scandagliato meticolosamente, dal macro al microscopico, per esaltare gli elementi in genere meno considerati nei film. Città, giungle, deserti sconosciuti e i loro abitanti godono qui di una caratterizzazione fenomenale. Questi elementi concorrono ad amplificare il senso di immersione, il giocatore viene risucchiato in un universo straordinario, credibile e curato.
BioWare ha scelto la via più complessa: non limitarsi al fanservice ed anzi arricchire il materiale d’origine. Partendo dalla grandissima mole di contenuti prodotta nel corso degli anni, lo sviluppatore
Zone come Kashyyyk e Tatooine, realizzate fin nei minimi dettagli, trasmettevano il proprio fascino in maniera spontanea, per niente forzata, ed il giocatore era davvero invogliato ad esplorarle nella loro interezza.
Il ruolo fondamentale, comunque, lo giocavano trama e personaggi. Non si trattava del classico intreccio banale pervaso di cliché ed eventi facilmente prevedibili. Certo, lo sembrava almeno in superficie, ma in realtà nascondeva ben più sostanza. Impossibile, per chi lo ha giocato, non ricordarsi del colpo di scena che dava una sterzata talmente prepotente alla narrativa da modificarne quasi del tutto il corso; così com’è impossibile dimenticare voci e personalità dei compagni d’avventura, tra i più riusciti in assoluto in casa Bioware. Carth, Bastila, Zaalbar, HK-47 e tanti altri comprimari eccellenti conferivano un valore inestimabile al titolo. Ciò grazie alle reazioni credibili e mai ripetitive alle scelte intraprese dal protagonista. La pletora di opzioni disponibili e le varie ramificazioni delle quest avevano dirette conseguenze sulla storyline e i finali, ma soprattutto sugli alleati, capaci di mettere in discussione la leadership del giocatore o di litigare fra loro per far valere i propri principi.
Cosa non ci aveva convinti, all’epoca, era invece il sistema di combattimento, purtroppo non molto dinamico. Le basi erano quelle ruolistiche e il focus sulla tattica offriva buoni spunti anche ai veterani del genere. Bioware dichiarò di averlo tratto da un mix tra Baldur’s Gate e Neverwinter Nights in salsa 3D. L’obiettivo era quello di creare qualcosa di rivoluzionario, di totalmente nuovo nel genere. Tuttavia andò diversamente, visto che lo sbilanciamento di alcuni setup e abilità, unito all’importanza eccessiva delle statistiche nella risoluzione degli scontri, rendeva alle lunghe il combat system statico e noioso. Chiaramente non era e non è ingiocabile ma di certo neanche esaltante. Ricordiamo di esserci divertiti di più durante i minigiochi che nelle battaglie a suon di spade laser e poteri della forza.
Questo a dispetto di un sonoro in grado di fornire in ogni caso un impatto di notevole realismo al gameplay. Purtroppo, se si parla strettamente di comparto meccanico, KOTOR straperde lo scontro con il successore.
Ciononostante Knights of the Old Republic rimane un titolo esemplare. E se lo avete provato almeno una volta saprete benissimo perché. Semplicemente non esiste un altro videogame dedicato a Star Wars che riesca ad omaggiare meglio il brand Disney. E per fortuna Bioware ha scelto il background dei 4000 anni dopo la nascita della Repubblica anziché il prequel al secondo film della nuova trilogia tanto ventilato da George Lucas. Evitata la minaccia Jar Jar si può solo tirare un sospiro di sollievo. Ad ogni modo, scherzi a parte, Knights of the Old Republic è un must per qualsiasi fan di Star Wars e in generale dei GDR vecchia scuola made in Bioware. Potete trovarlo su Xbox Live, mobile, PC e Mac (Steam, GOG) a prezzi ormai ridicoli. Considerandone l’accessibilità, ignorarlo non rappresenta affatto una valida opzione.