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La Mente Bellica: Destiny 2 – Recensione | La mediocrità da cui non si scappa

La Mente Bellica (per gli americani Warmind) è il secondo DLC a pagamento di Destiny 2. Il gioco è stato accolto molto favorevolmente al lancio, ha piazzato svariati milioni di copie. Se da una parte è risultato migliore della versione vanilla dell’originale, dall’altro ha segnato un chiarissimo passo indietro sotto innumerevoli punti di vista, in primis endgame, PvP e sistema di progressione.
E’ chiaro che il nuovo DLC non possa fare miracoli, ma ciò che dobbiamo analizzare in questa sede è, più in generale, il contesto.
Destiny 2 sta subendo delle modifiche profonde che continueranno almeno fino alla fine di quest’anno. Nelle intenzioni dichiarate dagli sviluppatori, il gioco cercherà di coprire il gap che si è venuto a creare col primo capitolo, implementando feature che avrebbero dovuto essere lì fin dall’inizio.
La Mente Bellica è quindi un passo intermedio in un’opera di cambiamento profonda. Un passo intermedio per cui comunque bisogna pagare.

La Mente Bellica

Data di uscita: 08/05/2018
Versione recensita: PC
Disponibile su: PC, PS4, XBO
Lingua: italiano
Prezzo di lancio: 19,99€

Questo nuovo DLC offre una campagna principale che vi impegnerà per circa un’ora e mezza, orientativamente quindi in linea col passato. La precedente espansione, La Maledizione di Osiride, era stata pesantemente attaccata anche per la trama insulsa. I giocatori e la stampa erano rimasti delusi in particolare da Osiride, personaggio trattato con estrema sufficienza. Dispiace dire che anche in questo caso abbiamo a che fare con una storia del tutto priva di mordente.

Protagonista sarà un nuovo personaggio, una cacciatrice che non ha il tempo né il modo di tirare fuori il proprio carattere né di risultare interessante. Rasputin è forse la vera star del nuovo racconto, La Mente Bellica, intelligenza artificiale che conosciamo fin dal primo Destiny. C’è qui esattamente la stessa dinamica riscontrata ne La Maledizione di Osiride: un personaggio importantissimo nel lore di questo franchise, a cui viene concesso però pochissimo spazio e che non viene approfondito in alcun modo. Gli unici momenti che abbiano davvero un senso sono quelli del video finale, dopo aver sconfitto l’ultimo boss. Rasputin meritava di più.

La Mente Bellica – Warmind – Destiny 2: Video recensione

Dubbi anche per l’antagonista di questo DLC. Non tanto per il design, in realtà spettacolare, ma per il combattimento in sé. L’intera espansione è incentrata sul recupero di una particolare arma, uno strumento devastante necessario per affrontare la nuova minaccia. Se non fosse che non è assolutamente vero.
Sarete liberi di massacrare il boss finale con qualsiasi arma, infliggendo danni molto elevati. E’ una sfida praticamente nulla, potrete buttare al tappeto l’avversario anche con una pistola ad aria compressa. Coerenza e consistenza non sono ancora tra i punti forti di Bungie.

La Mente Bellica introduce Marte in Destiny 2, pianeta già presente nel primo capitolo ma per qualche folle motivo rimosso. Le dimensioni della mappa esplorabile sono adeguate considerato il prezzo dell’espansione. Non aspettatevi dunque un’Astrocorazzata, ma nemmeno la ridicola mappa circolare di Mercurio vista ne La Maledizione di Osiride. E sì, qui fortunatamente potrete utilizzare l’astore.

Il design dell’ambientazione è più o meno in linea con quello che ci si aspetterebbe da Marte dopo aver giocato al primo Destiny. Non c’è però alcun riciclo, nemmeno in termini di idee. Ci sono tante strutture, edifici di vario tipo. Soprattutto, gli sviluppatori hanno avuto il buonsenso di rendere lo scenario variegato, aggiungendo grotte, sentieri di montagna e zone innevate. Ci sono anche un paio di Settori Perduti e due zone d’atterraggio, può andare.

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La Mente Bellica introduce un nuovo personaggio, senza approfondirlo troppo

Purtroppo né le missioni della storia principale né le Avventure riescono ad avere mordente. A dire la verità il primissimo impatto non è male. Il level design è piacevole, abbastanza variegato. Il problema è che c’è un pesantissimo riutilizzo delle stesse aree, tanto che capiterà di ripetere esattamente le stesse missioni con modifiche lievissime, magari con dei dialoghi differenti, oppure con una razza aliena diversa da affrontare. Dovremo comunque recarci sempre negli stessi posti, magari anche procedendo al contrario all’interno di un determinato percorso, un espediente che era stato utilizzato anche nel primo Destiny. Suona molto come “cheap”, una maniera di riciclare contenuti perché non si dispone della creatività necessaria a sviluppare missioni interessanti.

Ok, avete creato due soli percorsi, ma nulla vieta di portarci da altre parti e di variare gli obiettivi, l’idea di dover andare sempre dal punto A al punto B e sparare a ondate di avversari senza alcun criterio non è molto sensata né divertente.

Parlando di avversari, Bungie aveva annunciato l’arrivo di nuovi nemici… che ovviamente si sono rivelati dei semplicissimi reskin. La razza coinvolta è l’Alveare, per l’occasione ghiacciata e lievemente modificata. Non c’è nessun nuovo modello tra gli avversari standard, solo vecchi nemici con un paio di mosse o armi extra. Anche in questo caso ci si aspettava di più.
Per fortuna sono stati introdotti due avversari inediti in fatto di boss. Escludiamo il nemico finale e parliamo invece dell’altro mostrone, disegnato molto bene, progettato in maniera sensata e piacevole da affrontare. Non ci sono davvero delle meccaniche nuove, si tratta come sempre di un combattimento a fasi intervallato da ondate di nemici. Ambientazione e design fanno il loro dovere, sono rimasto soddisfatto.

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I “nuovi” avversari, l’Alveare in modalità Findus

Naturalmente Marte non offre solo una storia principale, c’è anche spazio per un nuovo evento pubblico chiamato Escalation Protocol. E’ vagamente simile a una modalità orda, a cui avremo accesso dopo aver completato la campagna. E’ un’attività concepita come endgame, richiede un certo livello di potere per essere completata. Non è all’interno di una instance privata, il funzionamento è paragonabile a quello della Corte di Osiride. Si arriva, si attiva la missione, gli altri giocatori lo vedono e se vogliono partecipano.

Escalation Protocol funziona ad ondate, sono una serie di attacchi successivi di difficoltà crescente. Per avere possibilità concrete di vittoria sarebbe il caso di andare intorno a livello 340/350, insieme ovviamente ad altri giocatori. Se pensate di andare solo con i vostri amici in un gruppo da 3 direi che conviene aspettare almeno il 360/370, è un evento piuttosto impegnativo.
Non è particolarmente complicato, ma è comunque progettato bene. Sa essere stimolante, offre un livello di sfida elevato, può essere ripetuto a piacimento. Se avrete la fortuna di trovare altri utenti dotati di un minimo di cervello dovreste riuscire ad arrivare alla settima ondata e affrontare il boss. Parlando di boss, questo cambia ogni settimana, ce ne sono 5 in totale. Tre di questi possono rilasciare un’arma unica, gli altri due possono invece rilasciare una qualsiasi delle tre armi.

Escalation Protocol è senza dubbio il contenuto più riuscito de La Mente Bellica. Una delle ricompense è un fucile a pompa straordinariamente potente, che tantissimi giocatori vorranno utilizzare come sostituto di lanciarazzi o spada, almeno in PvE. C’è anche un buon fucile di precisione, ma credo che sia necessario apportare ancora qualche modifica al bilanciamento perché li si possano preferire alle altre soluzioni. Mi sa che sarà necessario attendere il nuovo sistema di armamentario previsto per settembre.

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La Mente Bellica ci porta a provare una nuova arma, in teoria potentissima…

L’unico reale problema di Escalation Protocol a questo punto è l’attività presente sui server. Su PC ho avuto difficoltà a trovare gente interessata a svolgere l’evento, ritrovandomi solo con i miei due compagni in party. In quel caso andare con Luce a 340 non porta a chissà quali risultati.

Il problema della playerbase si ripercuote in maniera ancora più evidente nel PvP. La Mente Bellica aggiunge due mappe per il Crogiolo (tre su PS4), nessuna delle quali mi ha convinto moltissimo. Una è particolarmente indicata per spade e fucili a pompa, ha spazi molto ristretti e garantisce una piacevole confusione con i radar. La seconda favorisce invece la media distanza, quella da cannone portatile e fucile automatico.
In entrambi i casi il design mi è sembrato però piuttosto anonimo, poco entusiasmante, mappe concettualmente sufficienti, ma nulla più di questo.

Come dicevo, la popolazione sui server rende le cose poco allegre. Mi sono ritrovato a dover attendere anche cinque minuti prima che il sistema di matchmaking trovasse gente disponibile. E’ molto grave se pensiamo che è appena stato rilasciato un nuovo DLC, e che in teoria un buon numero di giocatori dovrebbe essere tornato a giocare. Non lascia sicuramente ben sperare per i prossimi mesi.
Presumo che la situazione sia migliore su PlayStation 4, ma non avendo provato personalmente non posso esprimermi.

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La Mente Bellica introduce un nuovo boss riuscito piuttosto bene

In teoria La Mente Bellica avrebbe dovuto introdurre due nuovi assalti per la playlist, tre nel caso di PlayStation 4. Ho scoperto con rammarico che questi due assalti sono semplici riproposizioni delle missioni della storia, non hanno assolutamente nulla di nuovo o di inedito. Questo sarebbe di per sé deludente, ma Bungie ha fatto quel qualcosina in più che tende a far incazzare la gente. Il terzo assalto, quello esclusivo per PlayStation 4, è effettivamente originale e nuovo, non collegato alla storia.
In pratica i giocatori PlayStation sono di serie A, voi potete avere contenuti effettivamente nuovi. Utenti PC o Xbox si attaccano e si beccano le missioni della storia con appiccicata l’etichetta “assalto”. Giusto per parlare di rispetto nei confronti della community, no?

Pochi giorni dopo il lancio del DLC, Bungie ha anche implementato il nuovo Raid Lair. Sapevamo che sarebbe stato di nuovo ambientato sul Leviatano, c’è poco da fare, faceva parte dei piani aziendali fin dal lancio.
Non ci sono novità sostanziali rispetto a quello precedente: anche in questo caso parliamo di un’attività relativamente breve una volta apprese le meccaniche. Il livello di difficoltà generale è più alto che in passato, ma ciò è dovuto alla maggiore difficoltà nel salire di livello implementata con l’ultima patch, dove è stato modificato l’algoritmo del calcolo della mitigazione del danno.

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I nuovi avversari sono reskin con armamentario modificato

Il raid de La Mente Bellica è composto da un puzzle iniziale, l’immancabile sezione platform (non molto ispirata), un combattimento e lo scontro col boss finale. Non possono mancare ovviamente le solite pallette bianche da portare in giro e da lanciare qui e là, marchio di fabbrica che onestamente è venuto anche a noia.
Non sono rimasto particolarmente felice dallo scontro col nemico di fine raid, le meccaniche mi sono sembrate artificiose giusto per il gusto dell’artificiosità.
Le sensazioni generali sono molto simili a quelle provate nel mini dungeon de La Maledizione di Osiride, siamo nel campo della mediocrità.

Spendo giusto due parole sulla colonna sonora de La Mente Bellica, che è eccelsa, anni luce migliore rispetto al resto della produzione. Appare addirittura sprecata all’interno di un contenuto del genere, è piacevolissima da ascoltare e vi consiglio di andarvela a cercare su YouTube / Google Music / Spotify per darle lo spazio e l’attenzione che merita.

Da Evitare

La Mente Bellica è un DLC migliore rispetto a La Maledizione di Osiride, ma resta comunque un contenuto insufficiente. Per quanto Escalation Protocol sia un evento solido e la mappa esplorabile abbia dimensioni soddisfacenti, questo DLC è afflitto dalla generalizzata mediocrità in cui Destiny 2 si trova a sguazzare fin dal lancio.

La trama è anche in questo caso insulsa, i personaggi privi di mordente. Il design delle missioni è veramente troppo ripetitivo, saremo mandati sempre negli stessi posti a fare sempre le stesse cose, non c’è alcuna variante se non qualche linea di testo e gli avversari affrontati. Per 20 euro non mi aspettavo di combattere una nuova razza aliena, ma limitarsi ai reskin fin dal 2014 mi sembra francamente esagerato, non puoi uscirtene con due nuovi modelli per i boss e ignorare tutto il resto.

Aggiungere due mappe mediocri per il PvP non è una grande mossa, soprattutto perché si continua ad ignorare una delle principali mancanze del gioco, ovvero il 6 contro 6. Entrambe le mappe hanno dimensioni modeste, supporterebbero male 12 giocatori, senza dubbio si trovano molto più a proprio agio con 8. Questo significa che Bungie continua a non ascoltare e a non capire cosa desiderano realmente i giocatori. Il che è assurdo, considerato il flusso di messaggi, feedback, consigli, suggerimenti e offese che appaiono quotidianamente sul forum ufficiale, su Reddit, YouTube e su Twitter.

Il nuovo Raid Lair è passabile in termini di design, ma continua sempre con la solita solfa. Manca il fascino e il design intelligente che abbiamo visto nel primo Destiny, dove i raid erano davvero interessanti, offrivano meccaniche variegate e riciclavano pochissimo. Mi manca Golgoroth.

A conti fatti il problema principale de La Mente Bellica è la situazione pessima in cui si trova Destiny 2. Sarebbe un contenuto sufficiente se il gioco fosse a sua volta sufficiente. La struttura purtroppo fa acqua da tutte le parti, e finché non verranno apportate le dovute modifiche, questo DLC può essere consigliato soltanto agli irriducibili di Destiny 2, quelli che continuano a giocare a dispetto delle mancanze. Se appartenete a questa categoria sono certo che La Mente Bellica e i suoi contenuti saranno di vostro gradimento, aggiungono un po’ di carne al fuoco. Al contrario, se ciò che desiderate è una sorta di redenzione di questo titolo, il DLC non farà assolutamente nulla per venirvi incontro. In questo caso continuate a fare affidamento sui lavori di Bungie e sulle promesse per il prossimo settembre, sembra che la strada intrapresa sia quella giusta, anche se ad oggi è difficile dire se il gioco riuscirà a raggiungere la qualità dell’originale.

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