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Mothergunship – Recensione | Un FPS casinista, creativo e sufficiente

Dopo l’esperienza tutto sommato positiva di Tower of Guns, Terrible Posture Games ci riprova con l’interessante Mothergunship. Il titolo, uno sparatutto in prima persona con elementi bullet hell e livelli generati in modo procedurale, approda simultaneamente su PS4, Xbox One e Steam. Noi abbiamo avuto modo di provarlo proprio su quest’ultima piattaforma nella sua versione finale. In attesa dell’update di agosto che aggiungerà la cooperativa online, vediamo cos’ha da offrirci il prodotto al lancio nella nostra recensione.

mothergunshipMothergunship

Data di uscita: 17/07/2018
Versione recensita: PC
Disponibile su: PC, PS4, XBO
Lingua: Italiano
Prezzo di lancio: €24.99
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Mothergunship mette subito in chiaro la sua natura spiccatamente caciarona. Lo fa introducendo una storia dalle premesse sì banali e scontate ma infarcita di humor e situazioni paradossali persino in ambito sci-fi. Lo spirito scanzonato che pervade la sceneggiatura è infatti una delle prerogative principali del gioco, e i personaggi, con le loro freddure al limite del nonsense, riescono a strappare spesso qualche sorriso.

Riguardo invece alla trama, dicevamo, niente di davvero originale né approfondito a dovere. Classica invasione aliena sulla Terra e missione di salvataggio affidata all’eroe di turno, incaricato di distruggere la nave madre a capo della flotta che minaccia di conquistare il pianeta. Non molto altro da dire su questo, onestamente.

Le cose si fanno più intriganti quando passiamo al lato meccanico della produzione. Strutturalmente funziona come un FPS roguelite canonico, vale a dire con dungeon suddivisi in stanze piene di nemici e loot da superare per raggiungere l’obiettivo e tornare nell’HUB. Qui è possibile spendere i punti guadagnati e potenziare l’armatura indossata aumentando il numero di salti (si parte da 3), salute massima e velocità di movimento. E le armi? Beh, quelle dovrete crearvele da soli. Già, in Mothergunship non esistono armi ma solo pezzi da mettere insieme attraverso un comodo sistema di crafting. Una volta ottenuti socket, canne da fuoco e potenziamenti bisognerà montarli a piacimento per ottenere il proprio dispensatore di morte, sia fuori sia all’interno dei dungeon.

Mothergunship – Video recensione

Tutto molto semplice, non sono richieste conoscenze ingegneristiche. L’importante è ricordarsi che certi tamburi necessitano del dovuto spazio per essere montati correttamente. Limitazioni fisiche a parte, potrete costruire armi di qualsiasi forma e dimensione, dai semplici fucili a pompa a cornici di laser, mitragliatrici rotanti e lanciafiamme insieme. La somma dei consumi di ciascuna canna verrà detratta dalle apposite barre d’energia, una per braccio, che si ricaricano dopo alcuni secondi di cooldown. Il numero di bocche da fuoco disponibili per tipo è notevole, così come le possibilità di manovra per l’utente. Peccato per il feedback audiovisivo debole in fase di shooting, vittima di una scelta fatta tra qualità e quantità decisamente ad appannaggio di quest’ultima.

Complice anche una certa irresponsività dei nemici al fuoco, il gunplay non riesce a brillare conferendo quella soddisfacente sensazione di massacro tipica di Doom, Wolfenstein e affini. I colpi vengono assorbiti quasi passivamente dalla gamma ridottissima di robot che ci troveremo davanti, peraltro sempre a ritmo irregolare a causa di una proceduralità dai risultati altalenanti. Capita di affrontare dungeon semplicissimi subito dopo averne finito uno infernale, ad esempio. La maggior parte delle stanze si somiglia e non bastano le biforcazioni multiple costituite da mini-sfide, bonus nascosti e negozi dove acquistare nuove parti per assemblare armi. La formula ci mette poco a diventare ripetitiva.

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Mothergunship è un titolo decisamente casinista

Pensate che a un certo punto, in preda alla noia, abbiamo provato a superare i dungeon di corsa e senza uccidere alcun robot. Salvo rare eccezioni è effettivamente possibile correre alle stanze successive e completare la missione in meno della metà del tempo. Secondo noi ciò non dovrebbe essere permesso in quanto uccide l’obiettivo del gioco. Gli sviluppatori dovrebbero impostare quantomeno un numero minimo di kill da effettuare prima di poter uscire dalla stanza, altrimenti si viene automaticamente invogliati a ignorare i nemici e sprintare indenni verso la meta.

Chiudiamo parlando di comparto tecnico, dove il gioco mostra punti forti e debolezze. La resa di modelli, illuminazione, texture e post processing è senz’altro ottima, allo stesso modo della sezione sonora dove soundtrack ed effetti convincono quasi in toto. Si sente però la mancanza di una vera fisica e dell’interazione con gli scenari che risultano spogli, neutri e privi di ispirazione (così come i nemici, del resto). Bene, in ogni caso, l’ottimizzazione, alla luce della scalabilità del motore e di un framerate inchiodato al refresh rate del monitor. Almeno su PC non c’è ombra di qualsivoglia magagna tecnica.

Accettabile

Sulla carta il concept di Mothergunship è geniale ma la realizzazione lascia un tantino a desiderare, sia per l’eccesso di proceduralità sia per un gunplay non proprio soddisfacente. Rimane un titolo discreto e abbastanza rigiocabile, che tuttavia vi invitiamo a riconsiderare una volta aggiornato con la cooperativa online se non addirittura ai prossimi saldi. Peccato perché c’era del potenziale, bastava solo sfruttarlo meglio.

 

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