Superate le diatribe da bar sull’esito di mondiali e calciomercato, la sfida per i calciofili si trasferisce su nuovi livelli.
Come ogni anno, infatti con l’inizio dei vari campionati parte la sfida fra i colossi del calcio nei videogiochi. Quest’anno i contendenti sono Pro Evolution Soccer 2019 – per gli amici PES 2019 – e FIFA 19.
Dopo aver assaporato la versione dimostrativa è ora di approfondire sull’ultima fatica di Konami. Questo è il secondo dei tre capitoli che il produttore Adam Bhatti ha designato come rilancio della serie.
Andiamo per gradi e addentriamoci nella nostra recensione di PES 2019, giocato su PS4 Pro.
PES 2019 – Recensione
Data di uscita: 30/08/2018
Versione recensita: PS4
Disponibile su: PC, PS4, XBO
Lingua: Italiano
Prezzo di lancio: €59.99
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Una volta avviato il gioco ci siamo catapultati su una partita di esibizione, per saggiare il lavoro di rifinitura che Konami aveva promesso dopo la beta. Scesi in campo capiamo subito che la maggior parte del tempo è stato impiegato sul perfezionamento del gameplay. Nonostante PES 2018 fosse già piuttosto valido alla base, con questa edizione si spinge ulteriormente sulla simulazione. In questo senso il lavoro è ottimo, con una libertà di gioco notevolissima. Non ci sono più i “binari di gioco” che da sempre hanno afflitto la serie, ed è stato introdotto un sistema di controllo della palla e dei rimbalzi molto gratificante.
Grazie ad un modello fisico di altissimo livello, il punto cardine di PES 2019 diventa la capacità del giocatore di adattarsi alle diverse situazioni. Ogni lancio, colpo di testa o tiro permette un controllo realistico che, pad alla mano, regala grandi soddisfazioni.
La palla è adesso ancora più pesante e i movimenti dei calciatori possono riflettere il nostro stile di gioco con grande precisione. E’ possibile ad esempio optare per un gioco più fisico, con protezione della palla e una fitta rete di passaggi per arrivare al gol, o magari puntare tutto sulle caratteristiche tecniche della squadra e provare a scardinare le difese a suon di dribbling. Ogni approccio risulta credibile, grazie anche a compagni di squadra che parteciperanno attivamente alle azioni o che si compatteranno in fase difensiva per scongiurare un gol.
PES 2019 – Video Recensione
Situazione meno positiva invece per l’intelligenza artificiale.
Come dicevamo, potremo trovare la via del gol in svariati modi e la cosa è davvero appagante. Di contro, già dopo poche partite noterete la scarsa varietà di gioco espressa dalla CPU. Abbiamo provato in particolare i livelli Professionista e Superstar, e non siamo rimasti particolarmente colpiti. Con difficoltà più bassa la varietà di gioco degli avversari è bilanciata, ma selezionando opzioni più impegnative le cose cambiano.
La CPU tenderà infatti a giocare solo sulle fasce, proverà il cross dal fondo e sistematicamente andrà a segno. Scordatevi giro palla, tiri da fuori e dribbling uno contro uno.
Di contro, a livelli più bassi avremo la varietà, ma quando attaccheremo i nostri avversari saranno fin troppo passivi. Troppe volte potrete gestire il possesso palla del tutto indisturbati, correndo per ampie porzioni di campo che vi porteranno al gol facile.
Se non conoscessimo Konami potremmo rassicurare tutti dicendo che il problema è risolvibile facilmente con una patch correttiva. In realtà, per rimanere nel gergo calcistico, al momento questo è un clamoroso autogol degli sviluppatori.
Altri piccoli problemi teoricamente risolvibili sono poi la reattività dei portieri nell’uno contro uno e la gestione dei colpi di testa, che anche quest’anno sono pressoché impossibili da effettuare. Un buon lavoro invece è stato fatto con gli arbitri. In PES 2019 finalmente gli arbitri fischiano e anche tanto. Le partite più fisiche saranno interrotte spesso per un fallo subito, ma ritmi e concentrazione rimarranno elevati.
Pro Evolution Soccer 2019 segna un netto miglioramento per stadi e riproduzione dell’erba
Altra nota dolente è il totale disinteresse del team nello svecchiamento delle modalità di gioco.
Ancora una volta sarà possibile giocare una partita amichevole in Esibizione e sfidare la CPU o i vostri amici in locale, intraprendere la carriera come allenatore con la famosa Master League, vestire i panni di un singolo calciatore (reale o creato) e fare incetta di trofei. In ultimo potremo catapultarci nella modalità My club, che non è altro che una versione più snella del Fifa Ultimate Team.
Quando 20 anni fa avviavo PES/Winnig Eleven la prima cosa che facevo era iniziare la Master League. A quei tempi il multiplayer online era fantascienza, quindi passavo interi pomeriggi per portare il mio club alla perfezione.
Ebbene dopo 20 anni quella stessa Master League è rimasta pressoché identica.
Non c’è stata alcuna evoluzione, solo qualche nuova feature sul mercato e poco altro. In pratica anche PES 2019 ripropone la stessa minestra riscaldata di sempre. Considerato quanto la concorrenza sia agguerrita non la reputiamo una scelta molto furba.
Crescita dei calciatori semplicistica, gestione del mercato poco realistica, e vivaio inesistente potrebbero stancarvi già dopo un paio di stagioni. Ci aspettavamo una ristrutturazione che portasse PES 2019 al passo con i tempi.
Stesso discorso per la modalità Diventa un Mito, che ha perso ormai di interesse e che forse avrebbe avuto più senso rimuovere del tutto.
Altro importante difetto è la scarsa varietà di campionati giocabili e competizioni licenziate. Per il momento scordatevi di giocare una Champions League o una Europa League con la vostra squadra preferita.
Purtroppo Konami ha recentemente tagliato i fondi per l’acquisto delle licenze, quindi anche nella scelta delle squadre ci sarà una certa scarsità di variabili. E’ un peccato, e un netto svantaggio di PES 2019 rispetto a FIFA 19.
PES 2019 convince in pieno per quanto riguarda tutta la parte grafica
Come saprete non siamo esattamente degli amanti delle micro transazioni, ma in questo caso si rasenta davvero il ridicolo. Il confronto con FIFA Ultimate Team è impietoso. Non ci sono carte giocatore ma solo osservatori per l’acquisto dei singoli calciatori. Sebbene l’intenzione di Konami sia di spillare denaro per creare il team perfetto, questa modalità sembra invogliare a fare al contrario. My Club appare troppo confusionario, con poche spiegazioni e troppi menù che generano caos nel neofita così come nel giocatore più navigato.
Unica nota positiva della modalità online riguarda il piano tecnico, con partite molto fluide, senza lag o rallentamenti.
Anteprima | Prodotto | Prezzo | |
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Ultimo, ma non per importanza, il lato grafico del gioco. Una volta entrati in campo avremo un primo impatto piacevolissimo, grazie all’ottimo motore grafico Enlighten.
Illuminazione e dettagli convincono pienamente, e danno il meglio su PC e sulle varianti pompate delle due console. Le texture del campo in particolare ci hanno colpito positivamente, così come la realizzazione dei volti dei calciatori su licenza. Lo stesso discorso non può essere fatto per le squadre prive di licenza, ma in linea di massima l’impatto grafico è positivo.
La stessa cura non è stata adottata nei menù di gioco, che risultano ancora una volta antiquati e scomodi.
Il comparto sonoro è invece del tutto insufficiente. Ci sono cori mal realizzati e poco correlati al contesto. Figuratevi che in Germania-Argentina abbiamo ascoltato con sorpresa un coro di una famosa squadra di calcio italiana.
Poco curata anche la telecronaca, ancora una volta affidata al duo Caressa- Marcheggiani. Risulta ripetitiva e senza mordente, e in tutta franchezza nella maggior parte dei casi abbiamo preferito silenziarla o cambiarne la lingua.
Consigliato
PES 2019 è un balzo avanti notevolissimo per questo franchise sul piano del gameplay e della grafica. La strada intrapresa è quella giusta, ma resta la sensazione che manchi la volontà o la possibilità di imporsi come il miglior simulatore di calcio.
Purtroppo lo svecchiamento che ci aspettavamo è stato ancora una volta rimandato, una scelta davvero poco sensata. Modalità stanche e scarse innovazioni potranno diminuire l’appeal sul lungo periodo, unitamente a una mancanza di licenze che di certo non fa bene.
Resta il fatto che in termini di gameplay siamo attualmente ai vertici della categoria, per quanto siano presenti alcune lacune. In teoria potrebbero venire risolte con delle semplice patch correttive, ma non nutriamo una grande fiducia nel supporto post-lancio di Konami.
PES 2019 resta comunque consigliatissimo a tutti gli amanti dei giochi di calcio.
Pregi | Difetti |
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