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[Recensione] Battleborn – Divertimento caotico

Data di Uscita 2 Maggio 2016 Lingua Italiano
Piattaforme PC, PS4, One Versione recensita PC

Battleborn, Overwatch e Paragon: questi i nomi dei tre titoli che si contenderanno la corona per miglior ibrido MOBA/FPS dei prossimi mesi, lanciando a conti fatti un nuovo genere videoludico che potrebbe avere un grandissimo successo, soprattutto se pensiamo in ottica e-sports. I nomi coinvolti in questi progetti sono altisonanti, e includono un redivivo Epic Games, la sempre attivissima Blizzard con una nuova IP e, nel caso di Battleborn, 2K Games che si affida ai ragazzi di Gearbox Studios, un po’ incostanti nel corso degli anni dal punto di vista qualitativo, ma capaci anche di tirar fuori dal cilindro capolavori del calibro di Borderlands e soprattutto Borderlands 2. Vediamo come si sono comportati con questa nuova proprietà intellettuale.

Battleborn

Diversamente dai due concorrenti che saranno rilasciati sul mercato di qui a breve Battleborn offre anche una modalità in single player, che non è comunque il cuore pulsante di un’esperienza incentrata sul multiplayer competitivo. L’offerta attinge a piene mani da alcuni dei massimi esponenti del genere, tra cui un inevitabile DOTA così come anche Team Fortress. Non c’è alcun male in questo, ma fin da subito noteremo come gli innumerevoli personaggi disponibili in Battleborn rispondono a classi e stili già visti in altri prodotti, senza aggiungere nulla di realmente innovativo sul campo.

Fortunatamente ciascuno dei personaggi è ben diversificato rispetto agli altri, c’è una notevole possibilità di personalizzazione sia attraverso punti esperienza che nel bel mezzo delle partite, durante le quali potremo scegliere da una sorta di catena del DNA come vogliamo modificare il nostro combattente, prendendo delle decisioni al volo e cercando di adattarci a una determinata situazione.
La struttura è in linea di massima associabile a quella di un MOBA, dunque ci troveremo ad avere a che fare con una certa varietà in quanto a ruoli possibili durante i match, in base ovviamente al personaggio scelto.
Le prime sessioni di gioco saranno però estremamente caotiche, anche perché dal punto di vista estetico Battleborn non tradisce la filosofia di Gearbox Studios: il forte cel-shading, i colori accesi e i contrasti, uniti alla generale velocità dell’azione contribuiscono a ricordare almeno in parte il franchise di Borderlands, ma in questo caso tutto appare molto più frenetico, quasi incontrollabile, in particolare nella modalità per giocatore singolo.
Questa si compone solo di otto missioni, strutturate tra l’altro in maniera poco entusiasmante. Non c’è alcun accenno di originalità, varietà né tantomeno di personalità: tutto ciò che dovremo fare sarà misurarci con la più classica modalità orda dove una esagerata quantità di nemici ci verrà addosso pronta a farsi maciullare guidata da un’intelligenza artificiale mediocre, con alcuni mob che faranno giustamente da “bullet sponge”, un po’ come in Destiny e The Division, e dove la difficoltà di determinate situazioni non è data dagli schemi comportamentali degli avversari, ma piuttosto dall’eccessiva quantità di punti vita degli stessi.
Il gunplay e in generale il feedback durante le fasi di combattimento (con armi da fuoco o meno) non è un granché, e non regge il confronto con i titoli migliori in questo campo (ad oggi ancora il già citato Destiny e Call of Duty). E’ un problema che chi ama Borderlands conoscerà già bene e da anni, non aspettatevi una situazione molto diversa rispetto a quanto visto in The Pre-Sequel.

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Le cose si fanno più gradevoli online, dove non c’è uno spam continuo di abilità tutte volte che la ricarica sarà pronta e si lascia spazio a scontri più misurati tra pochi giocatori, contro i quali sarà opportuno usare una certa tattica e conoscere per bene i punti di forza e le debolezze di ciascun personaggio.
Le modalità di gioco online sono soltanto tre, e tra queste non sono presenti né il più classico dei Deathmatch né un Tutti contro Tutti, una scelta a nostro parere assurda. Tra le opzioni potremo dedicarci alla classica Controllo / Cattura le aree / Chiamatelo come vi pare, che offre ben poche varianti sul genere e che in linea di massima si gioca esattamente come vi aspettereste, in squadre da 5 contro 5.
Sentendo la mancanza dell’irresistibile modalità orda, gli sviluppatori hanno pensato di inserire dei bot controllati dalla CPU nelle altre due modalità, cercando di simulare un’esperienza alla MOBA, senza però riuscire del tutto a convincerci. Vero è infatti che mancano i classici bullet sponge dei boss della modalità Campagna, ma è altrettanto vero che il design delle mappe non si presta bene alla varietà tra le classi, con quelle melee che spesso e volentieri pagano a causa di spazi troppo ampi. E’ la stessa architettura delle arene a far storcere il naso, non c’è una grande intelligenza nella maniera in cui sono state progettate, sono delle mappe che in una scala da uno a dieci non supererebbero la sufficienza. E a tutto questo dobbiamo aggiungere il fatto che ciascuna modalità online conta su appena due mappe. Gradite un bel Season Pass?

Conclusioni
Battleborn mette troppa carne al fuoco, è una macedonia di idee che non riescono a vivere bene insieme e nessuno degli elementi del gioco riesce a essere davvero convincente. La modalità in single player è afflitta da una ripetitività che porta a noia, è una semplice orda sulla falsariga di Destiny, con una storia che tra l’altro manca di mordente.
Il multiplayer va un po’ meglio, ma anche in questo caso ci sono difetti impossibili da ignorare: le mappe sono appena sufficienti, la rotazione è ridicola (due mappe per modalità in un FPS/MOBA in prima persona sono davvero troppo poche), esistono solo tre modalità e ne mancano alcune che definiremmo fondamentali per un gioco multiplayer di questo tipo.
Ottimo il cast dei personaggi, ma anche in questo caso non c’è davvero nulla di nuovo sotto il sole. Avanti il prossimo.
Valutazione scala 1/10

6.9
+ Varietà nei personaggi
+ Gameplay frenetico
+ Una delle modalità multiplayer diverte
– Nessuna novità, un prodotto che manca di carattere
– Single player dimenticabile e noioso
– Mancano modalità multiplayer fondamentali
– Solo due mappe per modalità
– Troppe idee, scarsa coesione

*Recensione basata su una copia acquistata dalla redazione*

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