Dark Souls 3 Ashes of Ariandel

Recensione: Dark Souls III Ashes of Ariandel – Un dipinto canuto

Un mondo oscuro, freddo, in rovina, un luogo sperduto e innevato all’interno di un dipinto.
No, non parliamo del mondo di Ariamis ma di quello di Ariandel, ambientazione del primo DLC di Dark Souls III.
Il contenuto aggiuntivo, denominato appunto Ashes of Ariandel, è già disponibile per tutte le piattaforme e punta a trascinare con forza dentro di sé i fan della serie realizzata da FromSoftware, alla ricerca della vera conclusione di una vicenda ancora apertissima.
Noi abbiamo sbirciato dentro il quadro per circa due ore, spulciando a fondo l’operato del buon Miyazaki. Com’era il panorama? Ve lo raccontiamo subito.

Dark Souls 3 Ashes of Ariandel

Uscita 24 Ottobre 2016
Lingua Italiano
Piattaforme PC, PS4, One
Versione recensita PC
Prezzo al lancio 14,99€

Allo stesso modo dei DLC degli altri capitoli, anche questo inizia cripticamente.
Bisognerà recarsi al secondo falò di Cathedral of the Deep e avvicinarsi all’altare ascoltando le preghiere dell’uomo prostrato. Dopo poco ci verrà concesso di accedere all’effettiva locazione da visitare, il mondo di Ariandel. Si tratta di un paesaggio montuoso ricco di rupi, sentieri scoscesi e tanta, tanta neve a farvi da corredo.
Inizialmente la foschia e il ghiaccio ci lasceranno spiazzati, a brancolare nel buio tra orde di nemici che sembrerebbero seguaci di Farron e lupi inferociti, tuttavia una volta giunti ad un vecchio ponte ed entrati nella struttura al centro della mappa la nostra missione prenderà una forma ben definita.
Evitiamo spoiler e diciamo soltanto che essa consisterà nella comprensione della natura del dipinto, del suo creatore e dello stato di decadimento, di marcia rovina, a cui è soggetto insieme a chi lo abita.

Aspettatevi poche idee originali e una slavina di fanservice (attenzione alla simbologia relativa a Velka), vista e considerata la somiglianza dello scenario e di alcuni personaggi alle controparti protagoniste in Dark Souls 1.
Tuttavia le rivelazioni e i colpi di scena non mancheranno, soprattutto nel finale, in cui viene accennato un argomento importantissimo, diremmo quasi cruciale, che crediamo verrà approfondito e finalmente concluso nel DLC seguente. Aspettiamo speranzosi.

In quanto a nemici e level design la situazione è simile, dunque altalenante.
La composizione del mondo dipinto di Ariandel rispecchia i canoni facilmente riconoscibili di From Software. Ci sono svariate scorciatoie, imboscate, segreti ed in generale un’ottima gestione delle risorse ambientali per guidare il giocatore verso la meta.
Non molto alto il livello di difficoltà giacché gran parte dei nemici saranno eliminabili in una o due spadate al massimo (noi abbiamo usato la Dark Sword +9), eccezion fatta per i più grossi e minacciosi che, almeno nel nostro caso, si sono rivelati degli ossi davvero duri e ci hanno spesso costretto alla fuga.
Il level design è calcolato in modo da permettere le ritirate strategiche in qualsiasi momento. Non abbiate paura di tornare indietro a gambe levate e scolarvi una fiaschetta di Estus prima di rifiondarvi sul nemico.
Purtroppo, però, la maggior parte delle creature avversarie presenta gravi falle nell’IA.
Trattandosi di un ambiente costellato di burroni, i suicidi imbarazzanti saranno all’ordine del giorno, insieme agli inchiodamenti alle pareti di certi nemici letteralmente impazziti, quindi buggati.

Dark Souls 3 Ashes of Ariandel

Le boss fight sono due, parecchio diverse fra loro.
La prima (opzionale) non ci ha convinti poiché si articola come un incontro PVP riutilizzando mob già visti all’interno dell’area. Ci ha dato l’impressione di essere presente soltanto per far numero.
La seconda, invece, è spettacolare sia sotto il punto di vista della presentazione che del gameplay.
Si articola in ben 3 fasi, una più difficile dell’altra, prendendo in prestito elementi dei vecchi capitoli e migliorandoli esponenzialmente.
Per quanto possiate essere ultra-livellati, vi preannunciamo che per superare la terza fase dovrete versare sudore e sangue a fiotti.
Sì, forse con questo boss i From si sono spinti un po’ oltre in termini di difficoltà, ma la gratificante sensazione di potenza dopo un costante batticuore durato diversi minuti rimane comunque fantastica.
Naturalmente ci sarà anche spazio per il PVP nella nuova arena sbloccabile a seguito dell’uccisione del primo boss.
Considerata l’assenza nel gioco base di una location studiata appositamente per i duelli, tale aggiunta si rivela oltremodo importante e, dal momento che le armi e gli equipaggiamenti esclusivi di Ariandel vantano un design affascinante offrendo peraltro innumerevoli possibilità in ambito build, il nostro giudizio sul rapporto qualità/prezzo del DLC è senza dubbio positivo.

In sintesi
Ashes of Ariandel non si dilunga, anzi espone tutto il proprio contenuto in appena due ore di gioco.
In termini contenutistici siamo sotto la media della serie, e lo vediamo particolarmente bene calcolando l’ampiezza ristretta della nuova area e l’esiguità dei boss, appena due.
Nonostante ciò la prima tranche del Season Pass di Dark Souls 3 riesce a regalare momenti intensi, un’esperienza di gameplay soddisfacente, un’arena dedicata al PVP e tanti nuovi equipaggiamenti.
Per tale motivo ne consigliamo l’acquisto a chiunque possieda la versione standard del titolo: l’evoluzione del lore e il boss in tre fasi, secondo noi, valgono da soli il prezzo del biglietto.
Valutazione scala 1/10

7.8
+ La classica atmosfera e level design dei Souls
– Boss fight principale eccellente
– Arena PVP ed equipaggiamenti notevoli in prospettiva build
– Storytelling profondo
– Breve
– Le dimensioni della mappa sono contenute
– Problemi di IA per i nemici
– Boss fight opzionale deludente

*Recensione basata su una copia promo fornita dal publisher*

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