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[Recensione] Destiny: Il Casato dei Lupi – Bungie sulla retta via

Data di Uscita 19 Maggio 2015 Lingua Italiano
Piattaforme PS4, PS3, One, X360 Versione recensita PC

La fama di Bungie e del franchise di Halo non hanno certo reso le cose facili per Destiny, produzione che nonostante l’ottimo impatto artistico e sonoro non ha saputo convincere al lancio a causa di una trama deludente e di alcune scelte di progettazione molto discutibili. Il primo DLC, L’Oscurità dal Profondo, non ha migliorato le cose, limitandosi a offrire un more of the same di cui non sentivamo il bisogno. La seconda espansione del gioco dimostra però che le cose possono cambiare, seppur non in maniera radicale. Saremo ancora in tempo?

Destiny – Il Casato dei Lupi

Bungie aveva due possibilità: cercare di correggere gli errori del passato o migliorare quanto di buono il gioco avesse da offrire. La soluzione scelta è un ibrido tra le due strade e il risultato ha saputo convincerci, seppur lasciando un po’ di amaro in bocca per ciò che sarebbe potuto essere.

Perché, sia chiaro, Il Casato dei Lupi deluderà tutti quelli che chiedevano a gran voce una trama più profonda, una storia che potesse in qualche modo competere con lo stesso Halo. Le poche missioni presenti in questo DLC continuano sul filone della banalità e non cercano nemmeno da lontano di correggere i buchi presenti nella sceneggiatura. Si tratterà solo di pretesti per inserire un paio di nuovi boss.
Le missioni si svolgono in prevalenza in aree già note, da ripercorrere tristemente al contrario per dare un’illusione di novità. Gli sviluppatori hanno ben pensato di riutilizzare l’area iniziale, quella in cui comincia l’avventura, una scelta che dà un senso a questa zona altrimenti abbandonata a se stessa.
Non tutto è stato riciclato. Le due missioni meglio riuscite sono ambientate in aree nuove, realizzate con grande cura e con una buona varietà. Nella prima dovremo vedercela con un certo Drakis, avversario che si manifesterà più volte durante la nostra avanzata e che dovremo indebolire notevolmente prima di avere accesso al combattimento finale. La missione è divertente e abbastanza impegnativa, ma come al solito il livello di difficoltà è dato dagli add che ci attaccheranno a ondate, piuttosto che da attacchi particolari del boss. E’ una scelta di design terribilmente infelice, cui sarebbe possibile ovviare creando dei boss con una rosa di attacchi più interessante, cosa che Bungie ha più volte dimostrato di saper fare, ma che spesso e volentieri decide di risparmiarsi in nome di una banalissima modalità orda.
Discorso simile per la missione finale, varia e divertente (ma continuiamo a non capire l’utilità di fasi platform all’interno di un FPS), con un boss che potrà teletrasportarsi liberamente avanti al giocatore, ma anche in questo caso la difficoltà è data dagli innumerevoli minion poppati durante lo scontro.
Si tratta comunque di missioni gradevoli, anche se probabilmente non si raggiunge la qualità della caccia a Omnigul, piatto forte del precedente DLC.

Il Casato dei Lupi non aggiunge nuovi raid, notizia accolta molto negativamente da parte della community più hardcore, ma non del tutto priva di senso. Secondo le statistiche di Bungie, solo una piccola percentuale di giocatori ha effettivamente preso parte ai raid durante la propria esperienza su Destiny, e molti di questi si sono limitati solo a provare suddetti eventi, senza arrivare a vincerli o a farmarne i loot. Considerato il tempo e le risorse necessarie per svilupparne uno nuovo, il team di sviluppo ha preferito ripiegare su altre attività endgame, nello specifico La Prigione degli Anziani e le Prove di Osiride. Si tratta in entrambi i casi di eventi pensati per team da tre persone, numero che dovrebbe rendere la vita più facile a chi non riusciva a proseguire nella Volta per mancanza di compagni online.
La Prigione degli Anziani consiste in una serie di cinque match, dove i giocatori dovranno resistere a ondate di avversari o eseguire dei compiti sotto il fuoco nemico, disinnescando ad esempio delle mine o uccidendo dei nemici specifici. La sfida è ottimamente bilanciata, e viene permesso il matchmaking per la modalità a livello 28. E’ possibile selezionare tre ulteriori livelli di difficoltà (fino a 35), ma in questo caso sarà necessario procedere con un team già prestabilito e possibilmente rodato. Bungie ha deciso dunque di non concedere ancora una volta il matchmaking, esattamente come avveniva con i precedenti raid, e la scelta ha un suo perché. Fondamentalmente i boss presenti nei più alti livelli de La Prigione degli Anziani comportano l’utilizzo di strategie avanzate, e soprattutto di classi molto specifiche se si vuole arrivare al ricco bottino. Uno dei boss ad esempio incendierà il pavimento a intervalli regolari, rendendo le cose estremamente difficili qualora non fosse presente un Titano con annessa bolla rigenerante. Chiaro che con un matchmaking si sarebbe rimasti in balia del caso, ma a nostro avviso sarebbe stato corretto dare almeno la possibilità di creare team randomici, almeno per quei giocatori che, cercando un’esperienza più casual, non facciano parte di un clan o di un gruppo statico.
Ad ogni modo, la Prigione degli Anziani è un evento molto divertente, caratterizzato da ritmi serratissimi, dalla necessità di muoversi con intelligenza e di scegliere con attenzione i propri bersagli. E’ necessaria una certa varietà nell’armamentario, e i giocatori più abili saranno gratificati dal successo. I loot in questo caso sono davvero ricchi, ed includono i nuovi oggetti esotici implementati con l’espansione. Tra le varie ricompense è inoltre possibile imbattersi nella nuova missione per ottenere una fra tre possibili armi esotiche, procedendo in una serie di incarichi incentrati comunque sul farming dei boss.
Vincere in uno dei livelli più difficili di questo evento garantisce tra le ricompense la nuova Luce Eterea, oggetto utilizzato per upgrade dei leggendari (sia armi che armature) già in nostro possesso. L’upgrade non resetterà i perk, e non sarà dunque necessario expare nuovamente fino al cap, idea sensata e che corregge la follia vista con il precedente L’Oscurità dal Profondo. Gli equipaggiamenti esotici potranno invece essere portati a Luce 42 (il nuovo cap) utilizzando alcuni materiali facilmente reperibili e il vecchio, caro Frammento Esotico, come sempre in vendita da Xur o ottenibile smontando altri esotici.
Un ulteriore modo per ottenere la Luce Eterea è il già noto Cala la Notte, ma in questo caso il drop rate non è del 100%. Nella migliore delle ipotesi sarà dunque possibile ricevere quattro Luce Eterea a settimana, due da La Prigione degli Anziani, uno dal Cala la Notte e uno dalle Prove di Osiride, evento di cui andremo adesso a parlare.

Si tratta del classico PVP multiplayer, con due team di tre persone a fronteggiarsi in scontri all’ultimo sangue. In questo caso non è previsto il respawn automatico, ma si potrà comunque resuscitare i compagni caduti. Nel momento in cui uno dei team subisce la disfatta la manche si chiude, i vincitori totalizzano un punto e dopo pochi secondi inizia la seconda manche. Ciascun round può durare al massimo 2 minuti, il primo team che totalizza 5 punti vince. Anche in questo caso Bungie ha ritenuto opportuno non permettere il matchmaking, scelta che non ci sentiamo di appoggiare, considerato che in PVP il livello medio dei giocatori è andato a progredire con il passare dei mesi. Anche in questo caso crediamo che avrebbe avuto più senso dare almeno la possibilità di cimentarsi nella sfida con gruppi creati sul momento, piuttosto che tagliare fuori una larga fetta della community.
Le Prove di Osiride saranno attive solo nel weekend, e vi si potrà accedere acquistando un oggetto da un NPC situato nel nuovo hub di gioco. Un hub che non ci ha convinto più di tanto, che non è in fondo dispersivo (le dimensioni sono modeste) e dove i servizi offerti sono simili a quelli che possiamo trovare alla Torre. L’unica differenza è l’assenza di alcuni NPC, cosa che forza i giocatori a spostarsi da una “città” all’altra.



Passando al Crogiolo, sono 4 le nuove mappe aggiunte con l’espansione. Una di queste è la Corte della Vedova, divenuta immediatamente la nostra preferita, non solo tra il nuovo batch di contenuti ma in assoluto. L’ambientazione è quella di una Terra devastata, che ad alcuni potrà ricordare un tetro The Last of Us o anche il celebre Resistance. Tralasciando la bellezza della locazione, la mappa è pensata per offrire varie interpretazioni, e risulterà congeniale sia a chi ama il combattimento ravvicinato (sono presenti un sacco di muri e coperture) che per chi ama quello a distanza.
Due delle altre mappe sono concettualmente perfette: hanno dimensioni contenute senza risultare opprimenti, offrono spazi corti e lunghi che si alternano con intelligenza, e le aree di Controllo sono poste al vertice di più fuochi possibili. Abbiamo trovato il gioco in queste aree molto divertente, le qualità del team di sviluppo traspaiono con prepotenza quando si tratta di design.
L’ultima mappa di cui andremo a parlare è situata su Venere, si chiama Covo di Ladri ed è una manna dal cielo per chi ama i fucili a pompa. Gli spazi sono estremamente angusti, forse i più ristretti tra tutte le mappe presenti nel gioco. In più di una circostanza mi è quasi sembrato di ritrovarmi in uno dei condotti di areazione di Alien, con indicatori rossi un po’ ovunque sul radar. Il respawn non è in questo caso eccellente: a causa degli spazi stretti, più volte mi è capitato di ritrovarmi in faccia all’avversario, per venir puntualmente massacrato nel giro di un paio di colpi. Forse dipende da una errata distribuzione dei punti di spawn, ma sarebbe ben più grave se la colpa fosse proprio delle ridotte dimensioni della mappa.

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Dal punto di vista tecnico anche questa espansione continua sul trend del gioco base: le ambientazioni sono splendide, disegnate a regola d’arte, la colonna sonora e le nuove tracce risultano nettamente migliori di quanto ascoltato in L’Oscurità dal Profondo, e sanno regalare (si fa per dire) un senso di epicità magistrale.
Abbiamo riscontrato alcuni bug e problematiche che ci auguriamo possano essere risolti presto. Abbiamo già mezionato come i punti di pop in una delle mappe non siano proprio eccelsi, ma l’elemento più fastidioso l’abbiamo notato nelle sessioni PVE, in particolare nelle nuove missioni e nel Cala la Notte settimanale. Sembra che in alcune delle nuove aree siano presenti dei muri invisibili o dei poligoni male implementati, che a volte impediscono di colpire l’avversario anche se questo è sulla nostra linea di tiro. E’ possibile notare il problema utilizzando ad esempio il fucile di precisione: provando a colpire alcuni nemici e dopo aver preso accuratamente la mira, i proiettili hanno mancato totalmente il bersaglio, per cause apparentemente inesistenti. Nulla da segnalare per le vecchie aree, dunque è ragionevole presumere che possa trattarsi di un problema legato ai poligoni. Ci auguriamo che una patch possa sistemare tutto nel più breve tempo possibile.

Conclusioni
Il Casato dei Lupi è intelligente. Chi cercava una trama solida e un’opera di fantascienza che reggesse il confronto con Halo continuerà ad essere deluso, e a questo punto sarebbe più sensato rivolgere altrove il proprio interesse. Tuttavia, se ciò che cercate è un’ottima esperienza di gunplay, questa espansione fornisce una buona dose di contenuti (sia in PVP che in PVE) di alta qualità. La Prigione degli Anziani sopperisce ampiamente all’assenza di un nuovo raid, e risulta ottima per gruppi più ristretti che vogliano comunque ottenere il massimo dal gioco. Le Prove di Osiride sono un’aggiunta molto gradita, ma continuiamo a sostenere che Bungie dovrebbe dare a tutti la possibilità di cimentarsi nei contenuti del gioco, anche ai giocatori più casual e indipendentemente dai risultati possibili. Serve almeno la possibilità di ricorrere al matchmaking. Se apprezzate Destiny questa espansione è un acquisto che ci sentiamo di consigliare. Se detestate il gioco base probabilmente Il Casato dei Lupi non vi farà cambiare idea.
+ La Prigione degli Anziani è frenetica e molto divertente
+ Mappe multiplayer eccellenti
– Il matchmaking, Bungie, il fottuto matchmaking
– Trama ancora inesistente
– Missioni PVE solo discrete
– Difficoltà con gli upgrade se non avete uno statico
– Alcuni piccoli bug
– Difficoltà ancora basata esclusivamente sugli add


Metascore 66/100

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