[Recensione] Dyscourse – Come sopravvivere al disastro aereo

Data di Uscita 25 Marzo 2015 Lingua Inglese
Piattaforme PC, Mac, Linux Versione recensita PC

Visti i tempi che corrono, parlare di disastri aerei può essere un tema di sfortunatissima attualità. Circostanze drammatiche del genere possono portare – spesso purtroppo solo nella fantasia – a situazioni in cui i superstiti devono darsi da fare per cercare di sopravvivere in attesa dei soccorsi. Il cinema e la televisione hanno già presentato con successo idee di questo tipo, con prodotti famosi quali Cast Away o Lost. Una strada simile viene adesso provata anche dal team indipendente Owlchemy Labs, che con questo Dyscourse ci manda in un’isola deserta, proprio in seguito a un incidente aereo.

Dyscourse

Dyscourse è un’avventura narrativa, strutturalmente piuttosto simile alle più celebri produzioni di Telltale Games, ma il gioco in questione è caratterizzato da un numero decisamente superiore di percorsi narrativi possibili. Le recenti produzioni dei più grossi team del settore, vengono spesso criticate per limitare parecchio la libertà del giocatore, dando una parvenza di potere decisionale, che a conti fatti non si concretizza nella reale evoluzione della storia. In Dyscourse le cose sono molto diverse.

Nel gioco vestiremo i panni di Rita, superstite dell’incidente insieme a pochi altri. Riprenderemo i sensi su un’isola deserta e, fin dai primi istanti, il gioco ci chiederà di prendere delle decisioni che avranno effetti macroscopici sull’evoluzione della trama e della salute mentale dei diversi personaggi. Si tratterà in pratica di gestire al meglio la situazione nell’attesa e nella speranza che arrivino i soccorsi, attraverso dieci giorni in cui dovremo fare del nostro meglio per sopravvivere e per aiutare i nostri compagni. Ciascuno dei superstiti risponderà a precisi stereotipi, e non sarà pertanto molto credibile. Avremo ad esempio il pessimista cosmico, convinto che il Governo lo stia braccando con macchinazioni in realtà molto poco credibili, ci sarà il nerd totalmente invasato di gaming afflitto da un distacco dal reale senza precedenti e via dicendo. In questo contesto, lo stile grafico adottato dal gioco ha molto senso: parliamo infatti di un prodotto fortemente stilizzato, dotato di un impatto visivo di sicuro effetto che riporta alla memoria alcune produzioni di Tim Schafer. Questo stile grafico ha però il demerito di togliere drammaticità ad alcuni eventi – quali la morte dei personaggi – che non riescono in questo modo ad avere un forte impatto sul giocatore. Proprio la morte sarà in Dyscourse costantemente dietro l’angolo: abbiamo finito il gioco tre volte (dura solo un’oretta), e in nessun caso siamo riusciti a salvare tutti i personaggi. Le scelte che ci si pareranno davanti saranno infatti davvero importanti, e qualche volta porteranno dei personaggi a morire, ad impazzire, ad ammalarsi. Non sappiamo se sia possibile arrivare alla fine del gioco con tutti i superstiti ancora vivi, ma è certo che gli sviluppatori incitano a provare le diverse opzioni. Dyscourse fornisce infatti una comoda opzione che ci permette di ripetere un giorno a scelta, in maniera tale da poter cambiare le nostre scelte e scoprire i diversi esiti delle nostre azioni. Perché in fondo il gioco è tutto qui, una sequela di decisioni e conseguenze, con una possibilità di esplorazione praticamente nulla.

Conclusioni
Dyscourse è un prodotto abbastanza originale, indicato a chi voglia provare un’avventura testuale atipica, dove le nostre decisioni avranno un impatto chiaro ed evidente sullo scorrere degli eventi. Dimenticate esplorazione, puzzle, enigmi e quant’altro, perché qui non ne troverete. L’altissimo livello di rigiocabilità e lo stile grafico piacevole sono due elementi da tenere in considerazione, anche se difficilmente i personaggi stereotipati resteranno impressi nella vostra memoria.
+ Le nostre decisioni contano davvero
+ Stile grafico piacevole
+ Alta rigiocabilità
– Personaggi banali
– Ludicamente povero


Metascore 72/100
Dyscourse | Steam | 14.99€

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