Data di Uscita 6 Maggio 2015 (PS4) | Lingua Inglese |
Piattaforme PC, PS4 | Versione recensita PS4 |
Ether One è una delle gemme del circuito indipendente rilasciate sul PC lo scorso anno, senza dubbio uno dei massimi esponenti del genere esplorativo/sperimentale, quasi un incrocio tra produzioni come Dear Esther e il classico Myst. Non si tratta però di una semplice storia interattiva: Ether One ci pone all’interno della mente confusa di chi è affetto da Alzheimer. Vediamo come si comporta questa nuovissima versione PlayStation 4 del titolo.
Ether One
In un futuro non ben definito, una compagnia chiamata Ether Institute of Telepathic Medicine permetterà di entrare nei ricordi e nelle memorie dei pazienti in cura. Il concept ricorda per certi versi il bellissimo To The Moon, ma in questo caso il nostro lavoro sarà molto più spiazzante, perché la mente che visiteremo sarà appunto affetta da Alzheimer.
Se avete avuto la sfortuna di imbattervi in questo tipo di demenza, saprete quanto terribile possa essere la sensazione di non essere riconosciuti da una persona a noi cara. Ciò che non sappiamo è forse come questa persona possa sentirsi nel vedere intorno a sé dei volti sconosciuti eppure per certi versi familiari.
L’esperienza ludica di Ether One ci pone all’interno di bellissime ambientazioni, dove potremo interagire con gli oggetti dell’ambiente circostante raccogliendoli e interagendo con essi.
Il gameplay ricorda da vicino il mai dimenticato Myst, considerata la presenza di enigmi che di volta in volta dovremo analizzare e comprendere nella loro logica. Nonostante il nostro personaggio sia costantemente in contatto con un medico che ci guida dal mondo reale, non esistono reali aiuti che ci indichino cosa dobbiamo fare. Sarà necessario dunque immergersi all’interno delle ambientazioni stesse, comprenderle, osservare e cercare indizi che ci portino da qualche parte. L’effetto può essere spiazzante per chi è abituato al gaming moderno e ad esperienze più guidate, ma l’immedesimazione che si riesce a raggiungere è in questo caso superlativa.
Le ambientazioni saranno del tutto prive di altri esseri umani, la sensazione di solitudine sarà spesso opprimente, ci si ritroverà da soli in scenari da una parte bellissimi, dall’altra malinconici, carichi di emozioni, di dettagli che sapranno toccare i giocatori più sensibili. Ciò avviene anche grazie all’ottima direzione artistica del gioco, che poggiandosi su Unreal Engine regala un’illuminazione di alto livello, abile a sfumare e ad abbagliare, avvolgendo il giocatore nell’avventura.
Esplorando l’ambiente circostante ci imbatteremo in foglietti, note scritte da qualcuno, pezzetti di informazioni che sarà nostro compito mettere insieme o utilizzare in maniera intelligente. Non saremo costretti a svelare tutti i segreti della memoria che ci ritroveremo a curare, ma potremo andare direttamente verso gli elementi chiave e più importanti nei ricordi del paziente.
Tuttavia, Ether One sa essere un prodotto delicato, e invitiamo caldamente i giocatori a prendere tempo per dedicarsi agli innumerevoli obiettivi (potremo definirle delle specie di quest secondarie) che formeranno un puzzle altrimenti ignoto.
Il finale del gioco è uno dei più belli che ci sia capitato di vedere nel gaming moderno, ed evitando di far spoiler dobbiamo ammettere di essere rimasti davvero colpiti dalle scelte dei designer. Non abbiate paura di ricorrere alla rete qualora alcuni puzzle risultino troppo ostici, il livello di difficoltà non è esattamente alla portata di tutti. In base ovviamente all’abilità con i puzzle game il giocatore medio dovrebbe comunque essere in grado di arrivare ai titoli di coda, magari con qualche momento da “e ora?” ma in fondo nulla di grave.
Dobbiamo segnalare come la versione PlayStation 4 del gioco sia attualmente affetta da alcuni bug che la rendono per forza di cose inferiore all’edizione originale per PC Windows. In particolare, il lancio del gioco è stato afflitto da crash molto fastidiosi, che avvenivano in determinati punti dell’avventura e che non era possibile evitare. Fortunatamente è già stata rilasciata una patch correttiva, dunque l’esperienza dovrebbe risultare priva di problematiche determinanti, anche se restano alcuni difetti sotto il profilo tecnico.
Due parole anche sul comparto sonoro della produzione, eccellente nel doppiaggio, purtroppo solo in lingua inglese. Se siete degli anglofoni apprezzerete una recitazione di primissimo livello.
Conclusioni Ether One è un’eccellente avventura grafica e un ottimo gioco d’esplorazione. Il gameplay si avvicina concettualmente a quanto offerto da Myst un ventennio addietro, senza la stessa dose di cattiveria e astrusità nelle bizzarre logiche del capolavoro Cyan. I puzzle sono brillanti, variegati, impegnativi, offrono un gran senso di soddisfazione nel momento in cui riusciremo a risolverli. Ether One è prima di tutto un prodotto toccante in virtù della maniera in cui si affronta la tematica dell’Alzheimer, un gioco destinato a rimanere impresso nelle memorie, anche grazie allo splendido finale. Le problematiche tecniche del lancio PS4 sono state forunatamente risolte, e il fatto che il gioco sia gratuito per tutti gli abbonanti a PS Plus è solo un’ulteriore ragione per non farsi sfuggire questa piccola perla del mercato indipendente. |
+ Tematiche impegnate affrontate con disinvoltura + Gameplay d’altri tempi e grande immersività + Puzzle eccellenti, originali + Direzione artistica funzionale alle emozioni |
– Alcuni lo troveranno spiazzante |
Metascore ND
Ether One | Steam | 19.99€