Data di Uscita 17 Novembre 2015 | Lingua Inglese |
Piattaforme PC, Mac, PS3, PS4, One, 360, iOS | Versione recensita PC |
Valar Morghulis.
Quella che ci apprestiamo ad analizzare, oggi, è la conclusione della serie di Telltale dedicata a Game of Thrones, realizzata in collaborazione con nientemeno che George Martin e parte del cast originale HBO responsabile qui del doppiaggio.
Vedremo se il team californiano avrà saputo capitalizzare quanto di buono ha mostrato finora, donando una degna conclusione a questo promettente ed ispiratissimo lavoro.
The Ice Dragon
Dopo i fuochi d’artificio esplosi prima ad Essos e poi a Westeros alla fine dello scorso capitolo, con situazioni che mettevano a dura prova lo stato emotivo del giocatore offrendo alcune tra le scelte più difficili (se non addirittura le più difficili) viste in un’avventura interattiva di casa Telltale, adesso il focus si sposta sulla ragionata preparazione di un piano finale per convergere ad Ironrath e riconquistarne il trono, caduto ormai nelle mani dei Whitehill.
L’episodio, infatti, non parte in quarta e mantiene un basso profilo almeno fino alla seconda metà della narrazione, costellata chiaramente di colpi di scena e sangue a fiotti.
Le consuete due ore passano in scioltezza, tra momenti dal basso ritmo ed altri di eccezionale efficacia, in un crescendo dal taglio parecchio cinematografico capace di mettere a dura prova le capacità decisionali di moltissimi player, nervosamente in attesa di conoscere le sorti dei propri eroi.
Riassumiamo dunque i destini dei vari personaggi da noi controllati: Gared ha raggiunto il suo obiettivo, sebbene non sia ancora chiaro ciò che lo attende e a cosa sia realmente servita la sua missione oltre ad allontanarlo dai venti di guerra liberatisi al di sotto del Muro; Mira ha visto i propri giochetti di palazzo, in cui si è invischiata per supportare da lontano la famiglia, trasformarsi in un vero incubo dal quale pare impossibile risvegliarsi; Rodrik/Asher, invece, si è trovato all’interno di una battaglia per il potere orchestrata dai Bolton, decisi a veder perire Forrester o Whitehill senza tuttavia sporcarsi le mani.
Come possiamo vedere, nonostante abbiano intrapreso cammini differenti, i protagonisti stagnano tutti in circostanze spinose da cui non riescono a venir fuori perché sopraffatti da cause di forza maggiore, elemento tipico della saga di Martin.
L’impietosità del writing schiaccia inesorabilmente le speranze dell’utente poiché gli offre una struttura narrativa chiusa e relegata ad un unico filone prestabilito che dà solo l’impressione di potersi schiarire, rimanendo però di color pece fino alla fine.
Il difetto cronico delle avventure Telltale, e lo abbiamo sempre detto, sta appunto nella predestinazione di ciò che raccontano, di fatti interpretabili solo in minima parte, nel senso di impotenza provato dal giocatore di fronte ad eventi che non cambiano a seconda delle decisioni prese.
In Game of Thrones ciò si concretizza nel fallimento totale, culminato con la morte, di certi personaggi (non vi spoileriamo chi) e delle loro quest inizialmente ricche di aspettative che diventano così inutili tout court, lasciando un acuto senso di amarezza a chiunque gli si fosse in qualche modo affezionato.
Parte del finale è quindi deludente, anticlimatico, non risolutivo e anzi proiettato ad una seconda stagione a dire il vero inaspettata, spinta da cliffhanger un tantino forzati in grado, comunque, di attirare la nostra curiosità verso l’ipotetico sequel.
Non basta un episodio conclusivo dalla qualità altalenante per oscurare l’intera produzione, coinvolgente al punto giusto persino per i profani, eppure ci saremmo aspettati un’equa attenzione verso ogni tassello della storia, che ci costringe a classificare i percorsi di Gared e Mira come pressoché inutili.
Nessuna modifica al gameplay, anche qui distribuito con il contagocce e decisamente a prova di stupido.
La velocizzazione della barra dei dialoghi e dei QTE, di contro, possono lasciare spazio ad errori, seppur marginali in quanto non influenti sull’esito delle azioni intraprese.
Davvero inadatto e ormai a tratti imbarazzante, invece, il motore grafico utilizzato.
Inadatto perché poco consono allo stile realistico di Game of Thrones, sicuramente di diverso impatto dal cel shading di Borderlands o dai cubi di Minecraft, imbarazzante per il semplice motivo che non riesce a conferire espressività agli attori rendendo comiche anche le smorfie di dolore e di rabbia.
Ci siamo trovati più volte ad assistere a scene strazianti nella più totale apatia a causa dell’inefficace raffigurazione delle stesse, il che è abbastanza grave in una produzione simile, basata sulle conversazioni, sui primi piani e tra l’altro principalmente su binari.
Crediamo che una resa grafica simile, paragonabile addirittura a quella di un porting da ps2 upscalato, sia, allo stato attuale di console e PC, inaccettabile.
Pessimo il conteggio poligonale così come l’antialiasing, inefficace in toto, ed inguardabili sia texture che animazioni, per non parlare dell’audio a volte fuori tempo -così come la sincronizzazione labiale- e dai volumi alternati.
Possiamo solo sperare che Telltale decida per lo meno di aggiornare, se non sostituire, il suo Tool ormai a dir poco obsoleto.
Buono il comparto artistico, che si fregia di scenari suggestivi e di un bel character design pur pesantemente limitati dal sopracitato motore.
Conclusioni L’ultimo episodio della prima stagione di Game of Thrones, The Ice Dragon, non ha stupito come previsto e anzi si è lasciato dietro alcune loose end di troppo, convergenti tra l’altro in un possibile sequel, che di sicuro non faranno piacere ai giocatori. Resta un’opera ricca di pathos, di momenti in cui ci si sente davvero coinvolti nelle vicende dei Forrester e si provano svariate emozioni a volte contrastanti, ma a nostro parere Telltale avrebbe dovuto rivedere la struttura narrativa ancora eccessivamente lineare che prometteva libertà negandola poi come al solito nelle fasi cruciali. Da rimpiazzare, infine, il motore grafico, incapace di rappresentare espressioni facciali e movenze dei personaggi, mancando inoltre di accuratezza per quanto riguarda texture, modelli, ambientazioni e fisica. A prescindere da tutti i difetti, comunque, specialmente se amate le avventure interattive e siete fan della serie di Martin, questo rimane un acquisto obbligato. Valar Dohaeris. |
Valutazione 6,9 |
– Buon storytelling come sempre – Fedele allo stile di Martin – Momenti di grande intensità |
– Libertà ancora una volta solo apparente – Comparto tecnico non più accettabile – Finale mediocre con tanto di cliffhanger – Mira e Gared poco rilevanti |