i am bread

[Recensione] I Am Bread – C’è pane e pane…

Data di Uscita 9 Aprile 2015 Lingua Italiano
Piattaforme PC, Mac Versione recensita PC

Negli ultimi tempi una delle tendenze videoludiche più in voga è quella di proporre soggetti decisamente inusuali come protagonisti di avventure al limite dell’assurdo. L’esempio maggiore è Goat Simulator, ma anche il titolo di cui parliamo oggi, I Am Bread, non è da meno. Nonostante la possibile diffidenza, però, vedremo come il gioco in questione abbia saputo convincerci.

I Am Bread

In I Am Bread controlleremo una fetta di pane che avrà l’obiettivo di raggiungere un tostapane e farsi tostare. Tutto qua. Sembra una emerita minchiata, e invece partendo da questo incipit lo sviluppatore Bossa Studios ha saputo creare una esperienza tutto sommato sensata e dotata di un certo valore. Per riuscire nella sua impresa, infatti, il giocatore/fetta di pane dovrà farsi strada tra gli ambienti di una casa in cui, per forza di cose, risulta essere assai impervio spostarsi.

Nella modalità di gioco principale, ad esempio, bisognerà raggiungere il tostapane partendo da differenti stanze: riuscire ad avvicinarsi all’obiettivo partendo dal tavolo della cucina sarà questione tutto sommato semplice (anche se mai semplicissima), ma riuscire a capire come avere successo partendo dal bagno sarà cosa decisamente più complicata. Il motivo di questa difficoltà è che, in modo sorprendentemente realistico, la nostra fetta di pane non sarà più commestibile se toccherà per troppo tempo superfici poco igieniche come pavimenti, piatti sporchi e via di questo passo. I Am Bread, quindi, è un gioco anche tattico, difficile e che spingerà il giocatore a imprecare costantemente a causa dei continui fallimenti che ci costringeranno a ricominciare tutto il livello da capo.

Per spostare la nostra fetta di pane coraggiosa, sarà molto consigliato usare un pad: parte della difficoltà di I Am Bread, infatti, risiede nel sistema di controllo, basato sul movimento dei quattro angoli della fetta di pane. Per riuscire ad andare verso il tostapane, allora, bisognerà spesso fare perno su un singolo angolo (quindi tenendo premuto il tasto corrispondente), e nel contempo agire con le levette e muoversi nella direzione desiderata. Il tutto è veramente più facile a dirsi che a farsi, e anche scalare una semplice mensola sarà questione abbastanza complicata, specialmente all’inizio. Insomma, così come accade nell’altro titolo di successo di Bossa Studios, ovvero Surgeon Simulator, le operazioni che all’apparenza sembrano semplici vengono complicate da un impianto di gioco che si basa su un complesso layout di comandi e su una riproduzione della fisica molto positiva. Provate a balzare su un piatto posto sul bordo di un tavolo, tanto per dirne una, e vedrete che scempio che ne seguirà.

I Am Bread ha anche un suo aspetto narrativo: la casa all’interno della quale ci muoveremo sarà quella di un pover’uomo che, giustamente, è convinto che la sua abitazione sia preda di fette di pane dotate di vita propria. Prima di ogni nuovo livello una rapida pagina di giornale ci informerà sul proseguimento della vicenda, fino ad arrivare al finale che, anche in modo sorprendente, avrà un chiaro collegamento allo stesso Surgeon Simulator. Oltre alla modalità principale, poi, è giusto sottolineare le altre possibilità di gioco, che contemplano la modalità Rampage in cui, controllando una baguette, si potrà distruggere tutto quello che ci capita a tiro, così come la modalità Race, in cui gareggeremo in circuiti improvvisati controllando una ciambella. Completano il quadro la modalità Zero-G, in cui potremo fluttuare nell’aria senza gravità, e la Free Roam, in cui si potrà semplicemente girovagare per i livelli.

Concludiamo con una rapida occhiata al comparto tecnico: graficamente parlando siamo davanti a un gioco sicuramente sufficiente, magari non così definito nei particolari ma più che positivo se si considera la tipologia di titolo. Anche il sonoro propone buoni accompagnamenti, e davvero l’impressione da questo punto di vista è quella di trovarsi davanti a un Surgeon Simulator con protagonista una fetta di pane. Vogliamo tornare, infine, sulla fisica del gioco, anch’essa molto positiva e capace di rappresentare i comportamenti di oggetti solidi e più morbidi come, appunto, la nostra fetta di pane.

Conclusioni
Lasciate da parte i pregiudizi verso i giochi che a prima vista sembrano solo uno scherzo di cattivo gusto: I Am Bread è un titolo vero, che farà divertire coloro i quali sono alla ricerca di una sfida inusuale e per niente semplice. Ci ha favorevolmente colpito la volontà degli sviluppatori di dare un background narrativo al tutto, e un gameplay che per quanto semplice e a volte frustrante dimostra creatività e un buon level design.
Se Surgeon Simulator non vi ha fatto uscire completamente fuori di testa per la rabbia, e la stranezza di titoli come Goat Simulator non vi spaventa, allora potreste dare una chance a I Am Bread. Attenzione, però: probabilmente non vedrete mai più una pacifica fetta di pane gli stessi occhi di prima. Siete avvisati.
+ Originale e divertente
+ Lodevole l’intenzione di aggiungere un background narrativo
+ Offre una sfida per nulla facile…
– …e spesso anche un po’ frustrante

Valutazione 7.5/10

Metascore 61/100
I Am Bread | Steam | 6.99€

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