Data di Uscita 11 Dicembre 2014 | Lingua Italiano (sottotitoli) |
Piattaforme iOS, PC | Versione recensita PC |
Glowforth è uno studio di sviluppo indipendente, fondato nel 2010 ad Amsterdam. Il primo titolo rilasciato è stato Last Inua su dispositivi mobile, per approdare recentemente su Steam, aggiungendo dei piccoli extra e migliorie rispetto alla versione originale. Andiamo ad analizzare il gioco in questa nostra recensione.
Last Inua – L’ultima chiamata
Last Inua è un puzzle-platform, nel quale vestiremo i panni di padre e figlio, protagonisti indiscussi del gioco. Il mondo è minacciato da Tonrar, uno spirito malvagio. Spetterà a Hiko – il figlio – salvare il mondo da questa imminente minaccia, grazie ai suoi poteri, connessi con gli altri spiriti morenti. Data la sua giovane età il piccolo Hiko non può sopportare a lungo tale energia, sarà compito di Atataaq – il padre – accompagnare il figlio nel viaggio e sostenerlo nell’avventura.
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In Last Inua utilizeremo Atataaq e Hiko, attraversando i vari livelli e risolvendo i piccoli puzzle ambientali proposti in ogni sezione di gioco. Ciascun personaggio ha abilità differenti dall’altro, tramite le quali potremo farci strada fino alla fine del livello, aiutando il nostro partner ad avanzare.
Atataaq grazie alla sua notevole forza fisica può distruggere e spostare blocchi di ghiaccio, scalare alte mure e attraversare orizzontalmente i precipizi, grazie ai suoi fedeli picconi che si infilzano nelle parti ghiacciate delle rocce. Dal canto suo Hiko, essendo gracile e debole non può fare sforzi enormi, tuttavia grazie ai propri poteri ha la capacità di teletrasportarsi attraverso delle sfere arancioni, che gli permettono di saltare gli ostacoli – evitabili tranquillamente dal padre – ed arrivare incolume alla meta. Hiko è sempre seguito da una sfera luminosa azzurra, che in determinati punti diventa più grande, dando la possibilità al giovane eroe di creare dei ponti artificiali di neve, attraverso i quali sarà possibile superare gli ostacoli.
Ad ostacolarci durante la nostra avventura troveremo vari impedimenti, come ad esempio: delle pozze nere che eruttano sostanze letali, piccole sfere nere che crescono esponenzialmente risucchiando tutto ciò che gli sta intorno, mostri di vario tipo (lupi, uomini delle nevi e molti altri), eccetera.
Per spezzare un po’ la monotonia, nei livelli dedicati al risveglio degli spiriti il gameplay cambia radicalmente. In questo caso utilizzeremo soltanto Hiko e i suoi poteri. Attraverso zone ricoperte di rovi e pareti moventi, dovremo fluttuare velocemente senza sfiorare gli ostacoli, pena morte certa, raccogliendo tutti i frammenti d’anima dello spirito per risvegliarlo dal suo sonno.
Last Inua presenta un comparto tecnico convincente, i vari livelli sono ben caratterizzati, sopratutto quelli nevosi, così come è soddisfacente anche il character design dei personaggi. Il tutto è accompagnato da una discreta colonna sonora.
Purtroppo Last Inua presenta un grave problema nella ripetitività: alla lunga i puzzle ambientali sono sempre gli stessi, per quasi tutti i livelli di gioco. In alcune sezioni si arriva anche alla frustrazione a causa della poca reattività dei comandi che porta di conseguenza a morte improvvisa. Le diverse abilità dei protagonisti potevano essere sfruttate in maniera più convincente, aggiungendo skill addizionali magari con relativo enigma, dando più varietà al gameplay. A questo dobbiamo aggiungere l’irritante interruzione di gioco che avviene quando i protagonisti si fermano per chiamarsi a vicenda, anche quando sono a distanza ravvicinata; dura pochi secondi, ma va comunque a spezzare il ritmo di gioco.
Conclusioni Last Inua è di certo un discreto puzzle-platform, che alterna i due stili differenti di gameplay relativi ai due protagonisti. Dotato di una grafica piacevole e da meccaniche di gioco discrete, il titolo fatica purtroppo a imporsi nel grande catalogo indie. |
+ Ottima grafica + Buona l’idea del gameplay differente a seconda del protagonista usato |
– Gameplay migliorabile – Alla lunga ripetitivo |