lifeline silent night

[Recensione] Lifeline Silent Night – Taylor è un minimo sfigato

Data di Uscita 9 Dicembre 2015 Lingua Inglese
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Diversamente da Lifeline 2, Lifeline Silent Night è effettivamente il seguito della prima avventura di questa serie, che ha ricevuto un buon successo da parte della critica, vendendo allo stesso tempo un numero di copie considerevole, a dispetto del genere di appartenenza decisamente di nicchia. Anche Lifeline Silent Night è un’avventura testuale che stimola dall’inizio alla fine e che ci permette di creare storie diverse e con esiti diversi in base alle nostre decisioni. Ma cerchiamo di proseguire con ordine.

Lifeline Silent Night

Dopo essere stato recuperato da un pianeta alieno grazie all’intervento di un gruppo di minatori interplanetari, Taylor si ritroverà a viaggiare con i nuovi compagni nella speranza di tornare a casa, ma considerato il vergognoso tasso di sfiga del nostro eroe ben presto le cose volgeranno al peggio. Una seconda, veloce astronave si metterà infatti sulle loro tracce, e gli alieni incontrati nel primo capitolo torneranno dunque anche in questo Silent Night.

Ovviamente il nostro scopo sarà raggiungere una delle scialuppe di salvataggio per cercare di mettere al sicuro la pelle, se possibile aiutando nel frattempo il nostro vecchio capitano (ancora privo di sensi) e l’equipaggio della nuova nave.

Diversamente dal primo Lifeline, in Silent Night la componente esplorativa è molto meno accentuata, e viene dato invece un maggiore risalto alla suspense e all’effetto semi horror, dove sarà proprio la nostra immaginazione a creare scene angoscianti grazie alla buona narrativa del prodotto. Taylor cercherà spesso di sdrammatizzare, senza però risultare infantile né fastidioso come invece avveniva con la protagonista di Lifeline 2.
Se nei primi due episodi ciascuna scelta portava quasi immediatamente al successo o alla morte, in Lifeline Silent Night life cose funzionano molto diversamente. Nella fattispecie, un errore di valutazione compiuto nelle prime fasi del gioco potrebbe avere ripercussioni negative molto più avanti nella trama, portandoci a bloccarci del tutto e a dover riavvolgere la storia fino a trovare il momento in cui abbiamo preso la decisione sbagliata. In più casi questo può significare dover procedere a tentoni, ripetendo più volte delle sezioni di gioco già imparate a memoria. Come potete immaginare non si tratta di una struttura molto divertente, e l’idea è che lo studio di sviluppo stesse solo cercando di incrementare la longevità del prodotto, aumentando la longevità in una maniera che comunque non appare troppo intelligente.

Viene in pratica a mancare quel senso di libertà all’approccio che aveva caratterizzato il primo gioco, perché determinate decisioni si riveleranno semplicemente sbagliate, portandoci a morte certa piuttosto che a una reale modifica della trama.
È una struttura meno efficace di quanto visto sia in Lifeline che in Lifeline 2, e i buoni livelli di suspense vengono inevitabilmente vanificati non appena saremo costretti a ripetere più e più volte lo stesso pezzo di storia, nella speranza di azzeccare la scelta che gli sviluppatori avevano – arbitrariamente – deciso fosse quella giusta.

Conclusioni
Dopo il buon primo episodio, Lifeline sembra avere un po’ perso la bussola, a causa di una sceneggiatura banale in Lifeline 2 e di una struttura fin troppo punitiva in questo Silent Night, vero seguito del primo capitolo.
Taylor era e resta un buon protagonista, ma l’effetto ritardato delle nostre decisioni, l’assenza di una vera e propria logica nelle scelte e la conseguente necessità di affrontare di nuovo gli stessi spezzoni di trama vengono a noia, e contribuiscono a creare una struttura che in fondo non diverte. Bisogna aggiustare il tiro.
Valutazione

6.5
+ Storia e narrativa buone
+ Bei ritmi
+ Taylor è un buon protagonista
– Giusto e sbagliato del tutto arbitrari
– Struttura di gioco troppo limitante
– In caso di errore dovremo rifare sezioni piuttosto lunghe
– Tutto in inglese

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