secret ponchos

[Recensione] Secret Ponchos – Fame di competizione

Data di Uscita 13 Ottobre 2015 Lingua Italiano
Piattaforme PC, PS4 Versione recensita PC

Nel mondo dei videogiochi l’accessibilità è ormai inquadrata come elemento essenziale in ambito multiplayer, vuoi per un abbassamento dell’età del target rispetto al passato, vuoi per la crescente pigrizia e semplicità di meccaniche a cui i grandi sviluppatori ci stanno abituando da un po’ di tempo a questa parte.
Ma gli indie, si sa, sono un caso a parte e ancora una volta dai meandri dell’early access salta fuori quel titolo dalla grande complessità che attira i giocatori più skillati come magneti al ferro, agglomerando in pochi mesi una community affiatatissima: stiamo parlando di Secret Ponchos, arena shooter isometrico altamente competitivo sviluppato e pubblicato da Switchblade Monkeys Entertainment.

Secret Ponchos

Il tema, come si sarà già intuito, è lo Spaghetti Western, molto dettagliato a livello visivo se consideriamo la buona caratterizzazione dei combattenti e l’inconfondibile atmosfera ricolma di sabbia e polvere da sparo che pervade gli scenari, ma altresì di nessun impatto narrativo.
Trattandosi di un gioco studiato per il versus online, infatti, Secret Ponchos non ha molto da offrire a livello di PVE né di qualsivoglia campagna che possa fornire accenni di backstory.
La modalità offline contro la CPU è principalmente una, se escludiamo l’allenamento e il brevissimo tutorial, ovvero un’arcade dalla difficoltà selezionabile a piacimento che non offre alcun tipo di ricompensa al suo completamento ma che funge soltanto da preparazione al fulcro del titolo, le battaglie online.

Per accedervi bisognerà creare un fuorilegge scegliendo il proprio prediletto tra un roster di dieci unità, rinominarlo e distribuire dei punti abilità negli slot statistica (danno, salute, rateo, velocità, rigenerazione stamina) in modo da personalizzare l’eroe a seconda del proprio stile di gioco, tenendo presente che tali punti verranno validati solo durante le partite rankate.
A questo punto basterà specificare se si preferisce avviare un deathmatch a squadre, un tutti contro tutti o un dominio, nel quale vince chi accumula cinque uccisioni in più degli avversari, e infine selezionare una mappa tra le otto a disposizione.
Ad ogni accesso, di fatto, ci verrà chiesto in quale categoria desideriamo competere, se classificata, non classificata o privata; l’ultima richiede almeno tre amici a disposizione mentre le altre si differenziano soltanto dal funzionamento degli skill point, dal diverso numero di giocatori in campo e dai bonus ottenuti, chiaramente superiori nel caso si opti per il ranked.

Il punto di forza di Secret Ponchos risiede senza dubbio nella varietà del suo gameplay, mai uguale a se stesso grazie ai molteplici moveset di cui sono dotati i pistoleri.
Non pensiate di poter vincere un match semplicemente sparando a casaccio in direzione del nemico perché sareste carne da macello persino in unranked.
La struttura è bilanciata in modo equo: abbiamo tank dotati di armi dall’alto rateo e dall’ingente potenza distruttiva ma con scarsa velocità di movimento, lancieri rapidi e fastidiosi dalla distanza che però peccano in difesa e poi le vie di mezzo, tutte estremamente versatili e mai overpowered.
I fuorilegge sono equipaggiati con un’arma primaria, quasi sempre da fuoco, dotata di munizioni infinite ma dai caricatori limitati e di una secondaria che può spaziare dalla classica molotov alle spade così come a gadget in grado di far guadagnare bonus temporanei.
Inoltre ogni strumento di morte possiede modalità di fuoco alternative, fino a tre in certi casi, da attivare tramite i relativi tasti durante la mira oppure in concatenazione alle manovre evasive.

secret ponchos

Schivare in rotolata costa punti stamina, dal numero variabile a seconda delle statistiche del personaggio, e il corretto utilizzo di tale meccanica, unito al sapiente posizionamento tattico in copertura, può decidere le sorti di un match.
Non a caso la maggior parte dei giocatori che popolano i gradini più alti del ranked eccellono in precisione e prontezza di riflessi, chiudendo le partite con i malcapitati novizi giusto in pochi secondi di spietato massacro.
Padroneggiare le meccaniche di Secret Ponchos non è per niente facile sia per l’elevata quantità di possibili combinazioni da usare in battaglia sia a causa del ritmo talmente frenetico da riuscire a confondere i meno avvezzi al genere già dopo qualche secondo; la medicina può tuttavia essere addolcita se si gioca in team con un amico, magari muniti di microfono, così da ottimizzare la coordinazione di squadra.
L’esperienza rimane ad ogni modo ardua e frustrante finché non si riesce ad apprendere come sfruttare al meglio le abilità dei singoli eroi, cosa che potrebbe richiedere addirittura settimane di allenamento, scoraggiando un potenziale pubblico casual interessato al divertimento saltuario anziché alla pura competizione.
Per quanto riguarda il design delle mappe non abbiamo riscontrato particolari finezze dal momento che si presentano tutte in maniera piuttosto standard, con minime variazioni costituite dall’ampiezza e dall’aggiunta sporadica di coperture nei punti di maggiore respiro ai fini chiaramente difensivi.

Dal punto di vista tecnico, invece, si riscontrano parecchie problematiche.
Frequentissimi i crash avvenuti durante la nostra prova, così come i singhiozzi del netcode in relazione al matchmaking (a volte fulmineo, a volte terribilmente lento) e alla latenza in game.
Ci sembra comunque doveroso avvertirvi che, per lo meno in questo periodo, i server non sono particolarmente affollati e potreste trovare difficoltà durante la ricerca delle partite.
Buono il comparto grafico, gradevole a vedersi e capace di non appesantire mai neanche le macchine datate ma davvero spogli i menu di customizzazione, limitati a tre soli preset tra cui non figura la risoluzione; discreto il sonoro, con qualche brano orecchiabile in pieno tema Western ed effetti sonori molto caratteristici.

Conclusioni
Se avete sempre sognato un brawler PVP capace di mettervi alla prova come nessun altro finora, Secret Ponchos vi colpirà dritti nei cojones.
La sua cattiveria non è data tanto dalla poca accessibilità, coadiuvata da un tutorial troppo sui generis che spiega ben poco delle meccaniche, quanto dall’enorme quantità di timing, riflessi e precisione richiesti nelle partite classificate, a nostro parere meritevoli almeno quanto un Heroes of the Storm di finire sotto le luci degli eSports.
Siete alla ricerca di un competitivo tutto skill e niente RNG? Compratelo.
Siete deboli di cuore? Evitatelo.
Valutazione scala 1/10

8.6
+ Basato interamente sull’abilità del giocatore
+ Meccaniche varie e profonde
+ Competitivo fino all’osso
+ Divertentissimo in compagnia
– Poco accessibile
– Alcuni difetti tecnici
– Il ranked può causare ulcere

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