Stephen's Sausage Roll

[Recensione] Stephen’s Sausage Roll – Il puzzle più difficile di sempre?

Data di Uscita 18 Aprile 2016 Lingua Inglese
Piattaforme PC, Mac, Steam Versione recensita PC

Nonostante io abbia una certa esperienza con i puzzle game e mi sia divertito tantissimo con prodotti hardcore quali The Talos Principle o The Witness devo riconoscere di non essermi mai ritrovato in difficoltà come con questo Stephen’s Sausage Roll, un prodotto indipendente da poco sbarcato su Steam e caratterizzato da un livello di difficoltà spesso sconcertante.
Dunque se la vostra passione è il barbecue e arrostire salsicce, Stephen’s Sausage Roll potrebbe essere il prodotto che vi trasformerà in vegetariani a vita. O magari riuscirete ad avere un cervello sufficientemente elastico per venire a capo degli innumerevoli enigmi preparati dal cattivissimo sviluppatore.

Stephen’s Sausage Roll

Il gioco si presenta con un comparto grafico molto particolare, diremmo non troppo gradevole alla vista, semplice, comunque funzionale alla struttura dei puzzle. Attraverso una visuale in terza persona a volo d’uccello controlleremo il cuoco provetto Stephen, che dovrà per l’appunto occuparsi della cottura di un considerevole numero di salsicce. Una cottura a puntino ovviamente, non bisogna in alcun modo rischiare di bruciare nulla, perché la cucina è un’arte.

Ma cerchiamo di capire bene le meccaniche di questo Stephen’s Sausage Roll e capire dove stia l’inghippo.
La mappa dei livelli è strutturata a griglie, e dovremo dunque muoverci di una unità per volta. Tutto molto bello se non fosse che il nostro Stephen è armato del tipico forchettone da barbecue, che occupa per intero lo spazio successivo a quello in cui ci troviamo. In pratica ci sposteremo controllando un elemento composto da due griglie, potremo far girare il personaggio su se stesso facendo di conseguenza roteare il forcone e incontreremo sulla mappa degli impedimenti che ci costringeranno a muoverci in modi piuttosto bizzarri.
All’interno di ciascun livello saranno presenti una o più salsicce che dovremo cuocere sfruttando delle griglie poste all’interno del quadro. L’idea di fondo è che ciascun lato della salsiccia dovrà passare su una griglia di cottura soltanto una volta, in maniera tale da non bruciarsi. In teoria una cosa semplice, in pratica un’impresa titanica proprio per via del brillante design dei livelli e della collocazione delle griglie, disposte in maniera tale da metterci in serissima difficoltà. Dovremo infatti tenere presente che ciascuna salsiccia occupa due griglie ed ha due lati. Spostarla in orizzontale significherà farla rotolare, dunque  si cambierà lato. Sarebbe tutto molto bello, se non fosse che le griglie avranno forme e dimensioni variabili, si troveranno in posizioni spesso assurde e i livelli stessi ci impediranno di muovere le nostre adorate salsicce in determinati punti, in quanto finiremmo per perderle facendole cadere. A tutto ciò aggiungiamo il fatto che il nostro Stephen non ama camminare sui carboni ardenti, dunque potremo spostarci solo nelle zone in cui non è presente la brace, limitando ulteriormente i possibili movimenti.

Stephen's Sausage Roll-2

La risoluzione degli enigmi di ciascun livello è davvero impegnativa, e lo è fin da subito. La curva della difficoltà di Stephen’s Sausage Roll è vergognosamente ripida, non fa sconti a nessuno, e la maggior parte dei giocatori si ritroverà bloccato nel giro di pochi minuti, con la necessità di rivolgersi a YouTube per “trovare ispirazione”.
I più hardcore riusciranno a procedere, prendendola molto sul personale, ritenendo inaccettabile il fatto che uno sviluppatore possa aver realizzato un puzzle logico così complesso eppure strutturalmente tanto semplice. Risolvere il primo livello dà una grande soddisfazione, rievoca frasi in stile Predator tipo “Se può essere ferito può essere ucciso”, ma ciascuna delle sfide che troveremo nel gioco è un discorso a sé, ognuna aggiunge qualcosa o richiede di pensare in maniera diversa rispetto a quanto fatto in precedenza.

Il gioco è graficamente molto semplice, ma non risulta più di tanto gradevole alla vista. Possiamo comprendere la volontà di affidarsi allo stilizzato e ci rendiamo conto che si sta pur sempre parlando di un prodotto indipendente. Tuttavia, la grafica di Stephen’s Sausage Roll è nella migliore delle ipotesi funzionale, ma non riesce a essere più di questo.
Fortunatamente non ci è capitato di incorrere in bug di alcun tipo, il sistema di salvataggio è automatico e vi è la possibilità di annullare al volo le ultime azioni compiute. Il gioco funziona bene sia con la tastiera che con gamepad e gira senza alcun problema anche su notebook o configurazioni datate.

Conclusioni
Stephen’s Sausage Roll è brillante non perché si basa su un’idea originale o una qualche meccanica che ridefinisce gli standard, ma semplicemente perché il level design è curato con straordinaria intelligenza. Lo sviluppatore ha voluto usare il pretesto della cottura delle salsicce, ma il gioco sarebbe stato un successo anche con una qualsiasi altra idea alla base.
La geometria dei livelli, la disposizione logica delle griglie, le difficoltà di movimento di Stephen e del suo forcone rendono questo prodotto una delle massime espressioni del genere puzzle contemporaneo, raggiungendo un livello di difficoltà simile a quello dei più impegnativi puzzle di The Talos Principle, The Witness o Braid, tre titani del genere.
Essere amanti dei puzzle game non è sufficiente per riuscire ad apprezzare questo gioco: dovete essere anche pazienti, metodici, mentalmente brillanti e in generale molto intelligenti per riuscire a venire a capo di tutti gli enigmi preparati dallo sviluppatore. Personalmente sono riuscito a risolverne da solo un buon numero, ma per tanti altri ho dovuto far ricorso all’immancabile YouTube. E’ un gioco difficile. Sul serio.
Valutazione scala 1/10

8.5
+ Concept semplice, realizzazione brillante
+ Vergognosamente impegnativo
+ Level design geniale
+ Tanti contenuti
– Il livello di difficoltà è estremo
– Grafica mediocre

*Recensione basata su una copia promo fornita dallo sviluppatore*

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