the legend of heroes trials of cold steel

[Recensione] The Legend of Heroes: Trails of Cold Steel – PSV(iva)

Data di Uscita 29 Gennaio 2016 Lingua Inglese
Piattaforme PS3, PSV Versione recensita PSV

Nonostante gli innumerevoli tentativi di Sony di assassinare PlayStation Vita, il supporto degli sviluppatori esterni per questa piattaforma continua ad essere considerevole, specie in terra natia, da cui proviene tra l’altro questo The Legend of Heroes: Trails of Cold Steel. Questo nuovo episodio della celebre saga è il primo di una trilogia attualmente in sviluppo, si colloca nell’universo creato dai bravissimi ragazzi di Nihon Falcom, ma è perfetto per lasciarsi introdurre in questo franchise, anche senza averne alcuna esperienza pregressa. Se dunque apprezzate i JRPG o in generale il mondo simil-shoujo di anime e manga, Trails of Cold Steel potrebbe essere per voi molto interessante.

The Legend of Heroes: Trails of Cold Steel

Il gioco è un JRPG molto classico, pesantemente ancorato agli stilemi del genere, ricco di cliché che vi porteranno alla memoria tante altre produzioni giapponesi dei tempi andati.
Dopo un movimentatissimo inizio alla Xenoblade Chronicles ci si immerge in un flashback decisamente lungo, atto a presentare i numerosi protagonisti della vicenda e a caratterizzarli in maniera piuttosto approfondita. Specifichiamo da subito che Trails of Cold Steel è interamente in inglese, dunque se non conoscete la lingua sarete un po’ tagliati fuori.

Nelle prime battute del gioco (che fanno un po’ Final Fantasy VIII) verremo introdotti al protagonista della vicenda, Rean Schwarzer, studente di una prestigiosa accademia militare. Qui farà conoscenza con gli altri personaggi principali entrando a far parte della misteriosa Classe VII, un gruppo dall’altissimo potenziale guidato da Sarah Valestine, un’insegnante che a molti ricorderà per carattere la Misato di Neon Genesis Evangelion.

Le prime ore di Trails of Cold Steel sono dedicate all’apprendimento delle meccaniche principali, e all’introduzione delle innumerevoli attività secondarie a cui potremo dedicarci, tra cui la cucina, la pesca e un simpatico gioco di carte.
Il problema è che tale fase introduttiva dura circa una decina di ore, ore che passano senza entusiasmare più di tanto, e che non sono sceneggiate in maniera incalzante né trascinante. Si intuisce un grande potenziale, sia nella caratterizzazione dei personaggi che nei misteri che man mano si vanno presentando, ma il ritmo è inizialmente troppo lento per far presa su chi è abituato ai Final Fantasy o ai Tales of del periodo migliore.
Dopo circa una decina di ore le cose si sbloccano un po’, la trama accelera e l’avvicendarsi degli eventi si fa più interessante, con qualche successiva caduta di ritmo che tutto sommato ci può stare.

Il tempo viene scandito da giornate in cui riceveremo svariati compiti, alcuni necessari per il proseguimento della storia, altri facoltativi e utili a ottenere ricompense di vario genere.
Di tanto in tanto avremo a disposizione dei giorni liberi, che potremo sfruttare per compiti secondari o per stringere i nostri rapporti con alcuni dei personaggi comprimari, attraverso una limitata quantità di punti da spendere con chi riterremo più interessante. Legare con qualcuno sarà utile in particolare durante i combattimenti, rigorosamente a turni, ben approfonditi e discretamente strategici. Nulla di lontano rispetto ai classici combattimenti di un qualsiasi gioco di ruolo giapponese, ma dobbiamo dire che il bilanciamento trovato da Trails of Cold Steel ci ha convinti.

The Legend of Heroes Trails of Cold SteelI nemici saranno ben visibili durante le nostre esplorazioni, dunque potremo sia cercare di evitarli che andargli incontro per procedere al combattimento. Se vorremo potremo anche prenderli di soppiatto alle spalle, magari colpendoli e stordendoli (potremo usare le armi primarie anche durante l’esplorazione), cosa che ci darà un bonus non indifferente durante lo scontro stesso.
Il nostro party sarà composto per la maggior parte del tempo da quattro personaggi, e sulla sinistra dello schermo avremo un indicatore dei turni simile a quello di Final Fantasy X. Ciascuna azione che decideremo di compiere richiederà una certa quantità di tempo. Più potente sarà l’attacco o la magia, maggiore sarà il tempo necessario a compierla, dunque i turni potrebbero modificarsi. Se ad esempio un nemico opterà per un semplice attacco fisico mentre il nostro personaggi cercherà di lanciare una magia da rottura di culo, è più che probabile che l’avversario riesca ad effettuare la propria azione prima di noi.
A ciò si aggiunge il fatto che determinate abilità o magie possono venire interrotte prima che avvengano, sbilanciando il nemico (o i nostri compagni) con attacchi specifici.

Avremo a disposizione le classiche magie elementali e un sistema di skill, entrambi molto completi. Le magie saranno completamente libere, funzionano in modo simile alle Materia di Final Fantasy VII: le armi a nostra disposizione avranno infatti degli slot da riempire con degli oggetti che garantiranno delle spell, permettendoci di personalizzare i membri del gruppo come preferiamo. Diverso il discorso per le skill, che saranno ottenute al level up, e che saranno legate al personaggio stesso.
Come avevamo accennato esiste un sistema di affinità tra i vari compagni: se avremo sviluppato una certa intesa con qualcuno, sarà possibile concatenare degli attacchi e massimizzare il danno, incrementandolo in maniera proporzionale al legame che abbiamo con quel particolare comprimario.
In definitiva è un sistema di combattimento complesso senza strafare, molto gradevole, offre qualcosa in più rispetto ai JRPG classici ma non esagera sfociando in tatticismi troppo sofisticati.

The Legend of Heroes Trails of Cold SteelPer quanto riguarda il comparto tecnico, la situazione non è esattamente straordinaria: la natura old gen della produzione è ben visibile nei modelli poligonali di edifici e ambientazioni, semplici nella maggior parte dei casi, ma in generale la direzione artistica scelta dai designer risulta molto gradevole. Mancheranno effetti speciali di chissà che tipo, shader evoluti e un senso di profondità strabiliante, ma Trails of Cold Steel gira fluido, offre un buon colpo d’occhio ed è piacevole da vedere.
Unico elemento davvero stonato in tutto ciò sono i dungeon, davvero troppo ripetitivi per struttura e per palette cromatica, dove le stesse texture sono state usate e riutilizzate con la forza della disperazione, spalmate un po’ ovunque e rendendo l’esplorazione noiosa. Da questo punto di vista si sarebbe potuto fare molto di più.

I doppiaggi sono di ottima qualità, ma sono soltanto in lingua inglese: per qualche motivo esistono ancora persone convinte che le voci originali possano far venire il morbillo ai bambini, dunque le rimuovono onde evitare possibili pandemie. Salutiamo con affetto Nintendo, Square Enix e in questo caso NIS America.
Continuiamo parlando di PS3, nonostante la versione da noi recensita sia quella PSV. Ebbene, sembra che gli sviluppatori non si siano sbattuti più di tanto per adattare i testi della versione PS3 allo schermo dell’edizione Vita, il che significa che alcune scritte saranno davvero minuscole, risultando quasi illegibili.
Ultimo difetto tecnico da segnalare riguarda i caricamenti del gioco: non sono lunghi, ma sono davvero troppo frequenti, specie durante le scenette animate, cosa bizzarra considerato che la nostra copia era interamente installata sulla memoria della console. Si sopporta, ma non fa piacere.

Conclusioni
The Legend of Heroes: Trails of Cold Steel dimostra che i JRPG sono ancora un genere capace di affascinare gli occidentali, se supportati da un ottimo sistema di combattimento e da una certa profondità. Peccato che la trama di Trails of Cold Steel impieghi davvero troppo tempo prima di iniziare a carburare, e che la natura da “primo capitolo di una trilogia” si faccia sentire tutta, sia nei ritmi compassati che negli spazi lasciati sul finale. Si tratta in definitiva di un buon JRPG, con un sistema di combattimento ottimo ma una trama solo discreta. Considerato però il lore e le basi gettate con questo capitolo ci aspettiamo grandi cose dal secondo episodio.
Valutazione

7.7
+ Ottimo sistema di combattimento
+ Setting molto adolescenziale-giapponese
+ Bei personaggi
+ Tanti contenuti
– Trama troppo lenta
– Dialoghi a volte troppo lunghi
– Dungeon poco convincenti
– Alcuni testi sono davvero minuscoli

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