Data di Uscita 27 Giugno 2014
Piattaforme PC, Playstation 4, Playstation 3, Xbox One, Xbox 360, Wii U
Versione recensita Xbox 360
Dopo ben due anni di attesa, i Transformers ritornano sotto forma di videogame, ancora una volta, per le nostre console da gioco e Personal Computer.
Dopo il buon Transformers: La Caduta di Cybertron, sequel diretto dell’altrettanto buono Transformers: La Battaglia Per Cybertron – entrambi realizzati da High Moon Studios – eccoci di fronte a un nuovo capitolo degli Autobot, proprio in concomitanza col quarto capitolo cinematografico in uscita il 16 di Luglio, ovvero Transformers 4: L’Era Dell’Estinzione.
Transformers: The Dark Spark – Fuggite, sciocchi!
Questo gioco non è opera del talentuoso High Moon Studios, ma di Edge of Reality, e la differenza qualitativa con le precedenti produzioni sarà evidente fin dall’inizio.
Transformers The Dark Spark narra due diverse storie: una racconta la classica guerra tra Autobot e Decepticon in corso su Cybertron, mentre l’altra è ambientata sulla Terra, nell’universo dei film usciti recentemente al cinema.
La trama non si lega direttamente agli gli eventi cinematografici, ma va a creare una storia a se stante.
E qui iniziano i dolori: il gioco è formato da 14 capitoli, per un totale di circa sette ore di contenuti. Il gameplay, molto classico e da shooter in terza persona, è mediocre.
Il sistema di gioco appare vecchio, e manca di feature basilari come il lock on su un determitano target, e soprattutto di un sistema di coperture, che in alcune fasi di gioco non avrebbe guastato.
Il livello di difficoltà, nonostante fosse impostato su normale, offre un livello di sfida abbastanza elevato, sia perchè molto spesso capiterà di ritrovarsi senza munizioni, sia per la già citata assenza di coperture, che fa proseguire in modo cauto a causa della notevole distanza tra i vari check point.
A questo vanno aggiunti dei caricamente scandalosamente lunghi tra un Continua e un altro o tra un capitolo e il successivo. Per non parlare del fatto che i caricamenti sono presenti anche durante le fasi di gioco, bloccando l’azione per dei fastidiosissimi secondi e andando a spezzare il ritmo.
Ogni Transformer ha a disposizione due tipi di armi, ovvero primarie e pesanti: le prime sono armi classiche, equippaggiate di base sul Transformer o da recuperare nei vari livelli. All’interno di piccole stazioni di equipaggiamento potremo cambiare sia l’arma primaria che quella pesante, o potenziarle una volta trovato il relativo item. Potremo inoltre equippaggiare gli item consumabili, per rigenerare energia o per ottenere ad esempio più exp.
E’ stato introdotto anche un sistema di progressione del personaggio, che strizza l’occhio ai giochi di ruolo: sconfiggendo i vari nemici si guadagneranno punti exp, che ci permetteranno di avanzare di livello. Per ogni livello guadagnato sbloccheremo delle scatole meccaniche di diverso grado: bronzo, argento e oro. All’interno di queste scatole potremmo tovare dei Transformers da utilizzare nella modalità multiplayer Escalation, potenzimenti per le armi primarie e pesanti, e vari oggetti, sia fissi che consumabili, che potremo andare ad equipaggiare sul nostro robot. Se dovesse capitare di trovare un Transformers o un potenziamento già sbloccato, questo verrà automaticamente convertito in un oggetto equipaggiabile.
Un altro modo per guadagnare scatole meccaniche e riuscire a completare le missioni proposte per ogni capitolo, che variano dal distruggere un certo numero di nemici al superare certe zone del livello con particolari requisiti. Nel corso del gioco sarà anche possibile trovare vari collezionabili.
L’arco narrativo ambientato su Cybertron non è fatto male, ma non è nemmeno un capolavoro. Il design dei Tranformers è rimasto pressochè uguale a quello dei due titoli di High Moon Studios, così come l’alternarsi delle vicende narrative che ci permette di impersonare sia gli Autobot che i Decepticon. Le trasformazioni dei Trasformers sono usate con criterio, in questa parte di storia, andandosi a integrare egregiamente con le fasi di gameplay.
Tuttavia abbiamo incontrato diversi bug: nel primo, mentre usavamo l’Autobot Sideswipe, dotato di rampino, ci siamo completamente bloccati sopra l’indicatore di posizione, per fare raggiungere ad Ironhide, nostro compagno, la nostra posizione. Come diretta conseguenza non ci è rimasto altro che ricaricare dall’ultimo chekpoint.
Altro fastidioso bug: apriamo la porta per la prossima stanza, dove il cursore ci indica l’obbiettivo. Una volta superato quest’ultimo il successivo non appare, ma rimane fermo nel punto di arrivo precedente. A questo punto, ignorando la cosa, ci accingiamo a proseguire esplorando la nuova zona, arrivando alla fine della stanza dove si trova una porta chiusa da un campo di forza. Ci guardiamo intorno alla ricerca di una leva o qualcosa del genere, senza fortuna. Decidiamo di ritornare indietro dove il puntatore della meta da raggiungere si era fermato. Una volta tornati lì, col puntatore sempre inchiodato in quel punto, proviamo a rientrare nella stanza quando all’improvviso ecco attivarsi l’evento. Una volta concluso però siamo di nuovo punto e a capo, il cursore sempre fermo in quel punto la porta sempre chiusa dal campo di forza. Non ci resta che riavviare il capitolo dopo avere speso una ventina abbondanti di minuti inutilmente, sperando di non incappare ancora nello stesso fastidiosissimo bug.
Per quanto riguarda invece la parte ambientate sulla Terra la situazione è drasticamente peggiore. In questo caso il design dei Transformers riprende quello visto nei film di Michael Bay. E’ stato introdotto un nuovo Autobot appositamente per questo gioco: Drift – questo il nome – chiaramente ispirato al classico design dei samurai giapponesi, con tanto di inconfondibile elmo e katane, usate tra l’altro per eliminare in un sol colpo i nemici nelle immediate vicinanze. Le trasformazioni in veicoli in questa parte di storia sono privi di qualunque significato e non sono integrati a dovere col gameplay.
Tecnicamente, l’intera sessione ambientata sulla Terra è devastante: le texture sono scandalosamente prive di dettaglio, sia dei modelli poligonali che delle ambientazioni. C’è un vistoso calo di framerate subito dopo ogni caricamento e le diverse aree risultano ripetitive. E’ senza dubbio la parte peggiore del gioco.
Eppure, una volta raggiunto il fondo si può pur sempre scavare: la modalità multigiocatore online è stata “castrata” della parte competiva, presente nei capitoli di High Moon Studios, lasciando per questo gioco solo la misera modalità cooperativa Escaletion.
Conclusioni
Tirando le somme spendere 70 euro per questo gioco equivarrebbe ad una estorsione bella e buona. Qualitativamente e tecnicamente ci ritroviamo un titolo che pare old-gen anche per la controparte Xbox 360 / Playstation 3, figuriamoci su console attuali e PC. Transformers The Dark Spark è un disastro che nemmeno il fan più accanito vorrebbe.
– Gameplay vecchio
– Grafica scadente
– Troppi bug
– Non diverte
– Prezzo alto in relazione alla qualità
Metascore 48/100
Transformers: Rise of The Dark Spark | Steam | 29.99€
Requisiti minimi PC
OS: Windows Vista/7/8
Processor: Intel Core 2 Duo 2.6 GHz or AMD Phenom X3 8750
Memory: 2 GB RAM
Graphics: GeForce 8800 GT series with 512 MB RAM or ATI Radeon HD 4850 with 512 MB RAM
DirectX: Version 9.0c
Hard Drive: 10 GB available space
Sound Card: DirectX Compatible Sound Card
Additional Notes: Broadband connection and service required for Multiplayer Connectivity. Internet connection required for activation.