zheros

[Recensione] Zheros – Beat ’em up all’italiana

Data di Uscita 15 Febbraio 2016 Lingua Italiano
Piattaforme PC, One Versione recensita PC

Riportare in auge lo spirito dei vecchi beat ‘em up dell’era arcade non è affatto un’impresa semplice, anzi richiede una notevole perizia nel saper selezionare gli elementi cardine, quelli imprescindibili del genere, e miscelarli ai fondamenti del game design moderno, sicuramente più intricato e ricco di variabili rispetto al vecchio modello.
Ad assumersi il gravoso incarico ci hanno pensato nientemeno che dei nostri connazionali, il team con sede a Catania che risponde al nome di Rimlight Studios, con Zheros, un chiaro omaggio ai vari X-Men, Streets of Rage e TMNT che dir si voglia.
Resta da vedere, però, se i promettenti sviluppatori indipendenti nostrani siano o meno riusciti a rispettare le promesse, per nulla semplici da mantenere in toto.

Zheros

Iniziamo chiarendo un punto fondamentale: il gioco non ha una vera e propria trama né un finale degno di questo nome.
La simpatica cutscene iniziale serve solo a presentare i protagonisti, due supereroi dalle sembianze molto simili a Mr. e Mrs. Incredible (del quasi omonimo film Pixar) chiamati Mike e Dorian, insieme al malvagio dottor Vendetta il quale conquista interi pianeti comodamente seduto grazie alle sue truppe robotiche comandate a distanza; il filmato finale, invece, si limita ad aprire il titolo a possibili espansioni o sequel.
E’ dunque abbastanza chiaro l’intento da parte degli sviluppatori di dedicarsi totalmente all’aspetto ludico, alle meccaniche di gioco, tralasciando un background tutto sommato poco rilevante nel genere ma che secondo noi avrebbe potuto essere curato con maggiore attenzione.

Passiamo allora al gameplay, il vero fulcro di Zheros.
Al contrario di quanto ci si possa aspettare, il sistema di combattimento è interamente basato sulle combo.
Non che ci dispiaccia, sia chiaro, anzi tale aspetto conferisce profondità alle meccaniche, assimilandole con successo a quelle basiche di un picchiaduro e restituendo un ottimo feedback.
Il problema, tuttavia, consiste nel leggero ritardo tra un colpo e l’altro e nell’impossibilità di difendersi/cambiare obiettivo durante le manovre offensive, fatto che porta il giocatore a rimanere completamente scoperto mentre esegue una combinazione di medio-lunga durata.

Dal momento che i nemici attaccano esclusivamente in gruppi numerosi, l’inevitabile conseguenza è lo spam di mosse veloci, del tutto obbligatorie se non si vuole rischiare di essere bucherellati come groviera nel bel mezzo di una combo elaborata (assenti anche i frame di invulnerabilità).
Stesso discorso per la schivata, difficile da controllare con precisione eppure di vitale importanza nella riuscita di attacchi juggle a dir poco devastanti, forse l’unico modo per evitare con giustezza i colpi dei nemici, dotati di un’IA strettamente funzionale e pattern poco vari.

Abilità fisiche a parte avremo a disposizione uno scudo energetico in grado di spezzare praticamente ogni manovra, riducendo inoltre parte dei danni subiti, e deflettere eventuali proiettili in arrivo, nonché un blaster veloce ed efficace da ricaricare attraverso la raccolta di gemme blu sparse per i livelli.
Un altro collezionabile è il materiale arancione contenuto in particolari casse che funge da XP, grazie a cui potremo imparare nuove combo -sono davvero tante- ed aumentare l’efficienza di scudo e pistola.

ZherosProprio i due tipi di casse, tuttavia, aprono e chiudono il capitolo interattività ambientale nel mondo di Zheros.
I livelli appaiono infatti piatti, vuoti, privi di dettagli distintivi ed elementi che possano incentivare l’esplorazione.
La maggior parte di essi, suddivisi in due metà tematiche differenti (ovvero un laboratorio spaziale futuristico e una foresta aliena dai colori autunnali), si ripete a piè pari con piccole variazioni relative ai nemici, alle occasionali trappole e alle fastidiose fasi platform.
Fastidiose perché anche il salto soffre della stessa “malattia” della schivata ed in effetti ci è capitato davvero troppo spesso di mancare piattaforme decisamente alla nostra portata a causa della strana traiettoria che il personaggio segue a mezz’aria.
Questo, insieme alla scarsità di checkpoint che in alcuni livelli sono quasi assenti, contribuisce a rendere il titolo difficile ma nel modo sbagliato, cioè pieno di momenti frustranti peraltro anche tediosi.

Per quanto concerne il lato tecnico e artistico, al contrario, ci diciamo ampiamente soddisfatti.
L’eccellente pulizia grafica dà il meglio di sé su PC e, liberandosi del tearing e dell’aliasing visti nella versione Xbox One, offre un colpo d’occhio di notevole impatto.
Sia le animazioni che i modelli di protagonisti e nemici appaiono curatissimi, così come risultano piacevoli i colori sgargianti di cui è rivestito il mondo di gioco; brutta invece la soundtrack, composta da brani monotematici mandati in loop senza pause.
Niente da dire, infine, su interfacce e menu, minimali e intuitivi al punto giusto; ottima, poi, la possibilità di cooperare con un amico in locale per portare a termine la modalità storia, l’unica presente nel titolo, che vi porterà via dalle 6 alle 10 ore.

Conclusioni
Zheros, tutto sommato, riesce a non sprofondare negli abissi della mediocrità fermandosi alla sufficienza, il che è un peccato viste le potenzialità mostrate e, purtroppo, sprecate.
Le pecche di game design che non ci saremmo mai aspettati, unite alla scarsa varietà ed interattività dei livelli, hanno impedito all’ambizioso beat ‘em up di omaggiare al meglio i classici arcade a cui si ispira; il titolo mette comunque in tavola un buon quantitativo di ore di gioco durante le quali gli appassionati delle sfide impegnative (e perché no, della co-op locale) potranno liberare la mente picchiando robot alieni con estrema brutalità.
Al team Rimlight rivolgiamo in ogni caso i nostri più sentiti auguri per i suoi prossimi lavori, nella speranza che possano davvero lasciare il segno nell’industria videoludica.
Valutazione

6.0
+ Combat system divertente…
– Buona longevità
– Co-op locale
– Comparto grafico che convince
– …ma con diversi difetti
– Livelli poco ispirati
– Ripetitivo e spesso frustrante
– Background narrativo troppo striminzito

2 commenti

    • Sono due generi diversi quindi non credo si possano paragonare.
      Zack Zero, comunque, è sicuramente più vario.

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