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The Sinking City – Recensione | Lovecraft, da solo, non basta

Molte delle mie aspettative su The Sinking City, costruitesi con i trailer, sono crollate nel momento stesso in cui ho provato il gioco. Si prospettava un prodotto ricco di azione, suspense, intrighi, horror e chi più ne ha più ne metta. Ebbene, ciò che alla fine mi si è presentato davanti aveva poco e niente delle caratteristiche promesse.
Ad ogni modo, The Sinking City nasce soprattutto come gioco investigativo e, da questo punto di vista, fa esattamente il suo dovere. Andiamo a scoprirlo più da vicino nella nostra recensione, basata sulla versione PC Windows del gioco, che per un anno sarà purtroppo esclusiva di Epic Store.

the sinking city
The Sinking City attinge a piene mani dallo stile di Lovecraft.

The Sinking City – Recensione

Data di uscita: 27/06/2019
Versione recensita: PC
Disponibile su: PC, PS4, Xbox One
Lingua: Italiano
Prezzo di lancio: €69.99
Sponsor: in offerta su Amazon

Ambientata negli anni 20, la storia racconta di un uomo, Charles Reed, appena trasferitosi in una città alquanto disastrata, Oakmont. Essa è infatti stata colpita da
un’inondazione, che ha portato con sé distruzione e devastazione.
Non solo. Questo cataclisma ha avuto ripercussioni anche sulla psiche dei cittadini, provocando crisi nervose, allucinazioni di vario genere, violenza, sociopatia e altro ancora. Un quadretto non esattamente dei più positivi quindi.
L’obiettivo del nostro protagonista, soggetto a sua volta a visioni incomprensibili, sarà di scoprire la causa e l’origine della follia che sembra imperversare per tutta la città.

Dunque, accertato che la trama è piuttosto accattivante e che l’universo a cui è ispirata (dello scrittore H.P. Lovecraft) sia qualcosa di mostruosamente inquietante, The Sinking City getta delle buone basi per un prodotto con i fiocchi.
Purtroppo però, il gioco ha uno sviluppo particolarmente lento e piuttosto noioso. Ammettendo infatti che gli episodi investigativi siano molto interessanti, i casi stimolanti e che le vicende in qualche modo originali, tutto viene disastrosamente inquinato da innumerevoli elementi del paranormale fin troppo stereotipati, quali ad esempio il compito del prescelto, la salvezza del mondo e via dicendo.
Nonostante questo, le emozioni, gli atteggiamenti e le azioni di alcuni personaggi saranno molto suggestive e coinvolgeranno o addirittura orienteranno il giocatore verso delle scelte particolari.
Menzione onorevole allo sviluppo della storia, che condurrà il giocatore dinnanzi a decisioni molto ardue e interessanti, costringendolo a scegliere tra interessi personali o benevolenza altrui.

The Sinking City – Trailer di lancio

In termini di gameplay vero e proprio c’è una certa discrepanza. The Sinking City ci fornisce con un arsenale piuttosto ricco, ma per qualche motivo sparatorie e combattimenti saranno davvero molto rari. I conflitti contro uomini armati si possono contare sulle dita di una mano, mentre quelli contro mostri di vario genere si riveleranno comunque noiosi, a causa di una scarsa varietà che rende tutto monotono e molto prevedibile. I combattimenti con i boss deludono senza possibilità di appello.
Naturalmente non aiuta il fatto che l’intelligenza artificiale sia a dir poco insoddisfacente.

Investigazioni noiose

Abbonandogli questi aspetti, in quanto – come già detto – il gioco si basa sulle investigazioni, neanche queste ultime riescono a convincere più di tanto.
Per quanto i casi in sé risultano concettualmente interessanti, lo sviluppo e la struttura del gameplay sono fin troppo macchinosi e alla lunga ripetitivi. A prescindere dal mistero che saremo chiamati a risolvere, la sequenza di eventi sarà sempre più o meno la stessa. Tante che in alcuni casi è prevedibile il passaggio successivo, ancor prima di aver terminato quello in atto.

Oltre ad essere prevedibile, l’esperienza è anche troppo guidata, anche per i neofiti del genere.
Verremo infatti avvisati quando tutti gli indizi saranno stati trovati, avremo icone che ci indicheranno in che modo proseguire nelle indagini e così via. La buona notizia è che, all’incrementare della difficoltà, alcune indicazioni verranno meno e dovremo man mano cavarcela da soli.

Per risolvere i casi dovremo utilizzare l’“Occhio della Mente”, una dote sovrannaturale del detective che gli permetterà di vedere cose che gli altri non vedono e che ci condurranno quindi a deduzioni importanti. In questo modo potremo ricostruire scene accadute in passato, per scoprire come siano effettivamente andate le cose. Non si tratta di una meccanica originale, l’abbiamo già visto in numerose produzioni, dal recente Detroit: Become Human al bellissimo The Vanishing of Ethan Carter.
L’esplorazione degli ambienti è quindi necessaria ai fini delle indagini, ma anche per cercare e raccogliere materiali con cui creare kit medici, trappole e munizioni.

The Sinking City: una veste grafica mediocre

The Sinking City è risultato particolarmente deludente per la componente grafica. Questa può essere fondamentale per alcuni giocatori, per altri invece può passare in secondo
piano o addirittura non avere per nulla importanza. Tuttavia, il particolare difetto di questo gioco non sta nella mancanza di texture in alta definizione, filtri o dettagli (anche se comunque siamo su livelli bassini). Il problema è piuttosto che il comparto estetico generale è effettivamente… brutto.
Molti degli ambienti che avremo modo di visitare riutilizzano gli stessi asset e li dispongono esattamente allo stesso modo, creando delle pigre copie carbone di locazioni già visitate.
Le animazioni durante il gameplay sono pochissime e qualitativamente pessime, legnose, prive della cura che ci saremmo aspettati da un prodotto venduto a prezzo pieno.
Ma non finisce qui. Ciò che più di tutto mi ha fatto storcere il naso è la mancanza di “introduzione” ai dialoghi.

Per fare un esempio, appena entrati in un edificio, se è prevista un’interazione con un NPC, non ci sarà un passaggio graduale dal gameplay alla fase di dialogo, ma si verrà improvvisamente scaraventati in un’inquadratura di quinta con il personaggio in questione. L’inquadratura del dialogo inoltre risulterà sempre identica, escludendo qualche zoom in sporadiche situazioni. Nessun posizionamento diverso della camera, nessun campo totale e assolutamente nessun movimento di camera. Non ci saranno transizioni, piccoli filmati di intermezzo o qualsiasi altra cosa per passare più morbidamente al dialogo. Oltre che antiestetico, è anche piuttosto fastidioso per chi si stesse concentrando sull’esplorazione dell’ambiente o nella ricerca di oggetti.

the sinking city recensione

A dispetto di una storia interessante, The Sinking City ha una struttura insoddisfacente

Vanno apprezzati invece, i (seppur pochi) filmati di intermezzo presenti in determinate fasi di gioco. Sono molto godibili a livello cinematografico, ma perdono la loro forza per colpa dell’espressione da medusa del protagonista.
Apprezzabile invece lo stile generale di oggetti e luoghi, che rispecchiano a dovere l’estetica degli anni 20. Buona anche l’interfaccia del menù ma, a parte questo, l’aspetto grafico di The Sinking City si rivela a dir poco antiquato e sgradevole.

Il sonoro fa esattamente il suo dovere, nulla di più, nulla di meno. Le tracce non sono particolarmente ispirate, non vi ritroverete a canticchiarle sotto la doccia. Sanno però creare l’atmosfera giusta e sono in grado di accompagnarci nel dipanarsi della storia.
Identico concetto anche per gli effetti sonori che per il doppiaggio dei personaggi.

Da evitare


Concludendo, non rigiocherei The Sinking City molto volentieri, sebbene gli sviluppatori abbiano introdotto parecchie quest secondarie per sbloccare alcuni “extra”. Sebbene l’incipit sia interessante, il gioco non riesce a sviluppare le buone premesse, venendo limitato da una struttura troppo ripetitiva, noiosa e assolutamente prevedibile. La componente grafica non aiuta in alcun modo, e contribuisce ad affossare un videogame che sarebbe potuto essere molto più di quando non sia effettivamente arrivato nei negozi.

Pregi Difetti
  • Ambientazioni e idee intriganti
  • Trama accattivante
  • Bivi nella storia interessanti
  • Meccanicamente e strutturalmente ripetitivo
  • Molto prevedibile
  • Sezioni action rade a dispetto dell’arsenale
  • Graficamente non soddisfa

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