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[Recensione] Wanda: A Beautiful Apocalypse – Bellezza minata

Data di Uscita 3 Giugno 2016 Lingua Inglese
Piattaforme PC Versione recensita PC

Tante volte, spulciando tra i titoli indipendenti appena rilasciati, capita di essere colpiti dalla direzione artistica o dal particolare design di un prodotto, come è avvenuto per me nel caso di Wanda A Beautiful Apocalypse, un gioco sviluppato da un’unica persona con il vecchio, caro RPG Maker. Sono innumerevoli gli sviluppatori che si cimentano con creazioni a basso budget utilizzando tale strumento, ma nella maggior parte dei casi i risultati variano dal mediocre al disastroso. Per nostra fortuna questo non è il caso di Wanda, in quanto il gioco riesce a esprimere un indiscutibile amore e un potenziale che comunque, sfortunatamente, non ha avuto modo di esprimersi al 100%.
Vediamo se questo titolo vale i 9 euro richiesti su Steam.

Wanda A Beautiful Apocalypse

Se avete giocato a To the Moon o a qualche altra produzione di Kan Gao saprete più o meno cosa aspettarvi da Wanda A Beautiful Apocalypse: parliamo di un gioco con una struttura fortemente narrativa, un prodotto che prima di tutto vuole raccontare una storia, ma che nel contempo spezza i ritmi implementando alcuni puzzle che richiedono un certo impegno da parte del giocatore. Ad ogni modo non possiamo davvero definire questo prodotto come un puzzle game: immaginiamolo invece come un vero e proprio racconto, dove alcuni momenti di gioco vero e proprio metteranno alla prova la nostra materia grigia.

Wanda è un robot che si risveglia da una sorta di cella criogenica senza alcuna memoria del passato, ritrovandosi su un pianeta una volta abitato da altri robot dove è chiaramente avvenuta una vera e propria apocalisse. Il gioco procede attraverso scenette animate che non richiedono alcun tipo di interazione, mostrandoci i primi passi di Wanda per le lande desolate di questo luogo sconosciuto, la devastazione che ha colpito le case e le strutture, il pandemonio di corpi e pezzi metallici sparsi un po’ ovunque.
Trattandosi di un pianeta alieno non aspettiamoci che il nostro avatar parli in italiano né tanto meno in inglese: lo sviluppatore ha simulato un linguaggio alieno attraverso i classici fumetti dove saranno stampati dei bizzarri ideogrammi, a significare qualcosa che starà al giocatore cercare di interpretare.
Ad accompagnare i fumetti sarà il fastidiosissimo suono della “voce” di Wanda, che soffre di una pochezza negli asset che comporta una ripetitività estenuante e che francamente ci ha spinti ben presto a disabilitare gli effetti sonori. Dal lato opposto dello spettro la colonna sonora di Wanda A Beautiful Apocalypse, che è senza dubbio l’elemento più riuscito dell’intera produzione. Si raggiungono senza problemi i livelli affascinanti di To The Moon o di altre opere celebri, e la maniera in cui il suono accompagna la narrativa e il dipanarsi degli eventi è eccellente, c’è una delicatezza di fondo e un romanticismo che pervade innumerevoli scene senza risultare ridonante e riuscendo a coinvolgere il giocatore con grande naturalezza.

Dopo pochi minuti di gioco Wanda incontrerà un robot che diverrà immediatamente il suo compagno di avventure. Il rapporto tra i due si svilupperà attraverso scenette animate e i bizzarri dialoghi da cui sarà comunque facile trarre il succo. Questi momenti di narrazione andrebbero anche bene se escludiamo per l’appunto la voce di Wanda e una tendenza un po’ ossessiva dello sviluppatore alla dissolvenza al nero. Capiterà spessissimo di assistere a pochi secondi di animazioni o di storia per poi vedere un fade to black che porterà l’azione in un altro luogo, per altri 5 secondi, per portare poi di nuovo a uno schermo nero. E’ fastidioso per gli occhi, ridondante, eccessivo, rende l’esperienza più stancante.

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I puzzle in cui ci imbatteremo in Wanda A Beautiful Adventure comportano l’utilizzo di entrambi i personaggi (potremo passare da uno all’altro alla semplice pressione di un tasto). Alcune idee sono state prese in prestito da Portal, ma dobbiamo ammettere che le meccaniche sono comunque piuttosto variegate e piacevoli, e soprattutto che il livello di sfida diviene ben presto piuttosto elevato. Se infatti spingere massi in stile Zelda potrà essere la cosa più semplice del mondo, le cose si faranno molto più interessanti quando dovremo interagire con portali, raggi laser, miniaturizzazione eccetera. Considerato che il livello di difficoltà sopra la media non si sposa bene con lo stile narrativo del prodotto, lo sviluppatore ha ben pensato di dare la possibilità di saltare del tutto gli enigmi, consentendo ai giocatori di concentrarsi solo sulla storia. Tuttavia, completare i puzzle ci consentirà l’accesso ad un finale “segreto”, dunque i più affascinati dalla produzione vorranno senza dubbio spendere qualche ora in più per superare un enigma particolarmente tosto. La longevità si attesta intorno alle 3-4 ore, quantitativo sufficiente considerato prezzo e qualità dell’esperienza.
To The Moon non sarà mai ricordato per i propri puzzle, a tutti gli effetti riconducibili a un semplice “vai lì e parla con tizio”, e ci domandiamo perché lo sviluppatore di Wanda A Beautiful Apocalypse abbia voluto implementare delle sezioni di gameplay vero e proprio tanto in dissonanza con il resto della bella narrazione. Vero è che esiste la possibilità di saltare del tutto i puzzle, ma è altrettanto vero che tali elementi risultano quasi stridere con il resto del prodotto, come se ci fosse poca coerenza interna.

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Parlando di comparto tecnico non possiamo che sottolineare i limiti di RPG Maker, che costringe all’utilizzo di una risoluzione 480p in finestra (minuscola su uno schermo a 1080p) o a schermo intero che ovviamente non è il massimo della vita nel 2016. Per evitare di massacrare le belle illustrazioni e lo splendido character design consigliamo caldamente di giocare a Wanda A Beautiful Apocalypse a schermo intero, sopportando lo stretch e le bande nere per via del 4/3.
Fastidioso inoltre il fatto che le opzioni risultino estremamente limitate, senza slider per l’audio e con un supporto al gamepad molto parziale (consigliamo caldamente l’uso della tastiera).

Conclusioni
Wanda A Beautiful Apocalypse è un gioco capace di trasmettere emozioni grazie al lavoro sinergico tra immagini, musiche e l’originale narrativa. Il gioco riesce a toccare nel profondo e anche a commuovere, il che è piuttosto raro in questo campo. La storia viene purtroppo maltrattata da asset fastidiosamente ripetitivi e da un fade to black ossessivo che rende faticoso seguire il dipanarsi degli eventi.
I pochi puzzle presenti sono ben progettati, offrono un livello di sfida elevato e lo sviluppatore dà la possibilità di saltarli del tutto se si desidera seguire soltanto la storia. In questo caso non si raggiungerà il finale “segreto” e ci domandiamo quanto senso possa avere inserire dei puzzle complessi in un gioco che vuole prima di tutto raccontare una storia.
Wanda A Beautiful Apocalypse vale ciò che costa se vi piacciono i titoli fortemente narrativi, a patto che siate disposti a perdonare alcuni difetti che non permettono al prodotto di esprimere tutto il proprio potenziale.
Valutazione scala 1/10

7.2
+ Bel design
+ Splendida soundtrack
+ Puzzle impegnativi
+ Commuove
– Asset sonori insufficienti e fastidiosi
– Fade to black spammato senza ritegno
– Poca coerenza tra puzzle e stile di gioco

*Recensione basata su una copia promo fornita dallo sviluppatore*

3 commenti

  1. Thanks Dario! I’m the developer of the game and I enjoyed your review!

    Google Translate : Grazie Dario ! Sono lo sviluppatore del gioco e mi sono divertito la tua recensione!

    • Well I enjoyed the game, so thank you as well!
      Hope you can keep working on this kind of meta-narrative products, your storytelling was really original. Best of luck with you next projects, make sure to let us know!

      • Glad to hear that! Before we move onto next project, we planned to polish Wanda in future updates. The negative aspects pointed out in this review is very helpful.

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