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[Anteprima] Overwatch – Blizzard miscela FPS con MOBA

Data di uscita TBA 2015
Piattaforme PC Windows

Overwatch ha impressionato un po’ tutti i presenti al Blizzcon 2014. Sotto alcuni aspetti si potrebbe infatti dire che Blizzard sia simile a Valve, in particolare se pensiamo all’abilità di queste due aziende di non sbagliare mai un colpo. Dominando gli strategici in tempo reale, i MMORPG, gli action RPG e da pochissimo perfino i giochi di carte, Blizzard punta adesso ai First Person Shooter con questo Overwatch. E lo fa in maniera brillante.

Overwatch – Blizzard miscela FPS con MOBA

Overwatch ci colloca in un futuro in cui la Terra si trova in una situazione di guerra perenne, e in cui un gruppo di pseudo-eroi (gli Overwatch del titolo) combattono per riportare la pace. Al momento sembra tutto parecchio pretestuoso, giusto un incipit per fiondarci nel nuovo universo Blizzard e dare inizio al massacro.

Overwatch sarà del tutto sprovvisto di una campagna per giocatore singolo, preferendo puntare tutto sul multigiocatore. Non dubitiamo che saranno presenti in tal senso un buon numero di modalità, ma durante questo Blizzcon era possibile cimentarsi solo nel classico deathmatch a squadre 6 contro 6.

Basta davvero pochissimo per accorgersi che il nuovo lavoro del colosso americano ponga le fondamenta su idee solidissime, che miscelano con saggezza gli elementi di un tipico FPS multiplayer con quelli dei MOBA di maggior successo.
Potremo infatti vestire i panni di una pletora di eroi estremamente diversificati gli uni dagli altri, elemento che permetterà l’utilizzo di tattiche uniche, distanziandosi in maniera chiarissima dal Call of Duty o dal Battlefield di turno.
Sarà necessario quindi impiegare del tempo per apprendere le meccaniche a disposizione di ciascun combattente e, di contro, l’avversario piú formidabile sarà proprio quello che conoscerà alla perfezione le abilità dei numerosi eroi, prevedendone le possibili azioni e comportandosi di conseguenza. Perché se è vero che gli sparatutto moderni consentono libertà di azione solo in base alle armi scelte o – nella migliore delle ipotesi – in base al mezzo utilizzato in combattimento, in questo caso la varietà la farà da padrone.

Titanfall ha recentemente dimostrato come il genere degli FPS possa godere di elementi innovativi che non ne snaturino lo spirito. Se dunque usare dei mech e saltare di parete in parete possono essere attività divertenti, pensate alle possibilità offerte da un roster di eroi variegato in puro stile League of Legends o DOTA, dove ciascun personaggio potrà contare su punti di forza profondamente diversi rispetto a quelli degli avversari.
Potrà quindi accadere di vedere un personaggio lanciarsi da una parte all’altra della mappa attraverso un rapidissimo rampino, esseri meccanici dotati di scudo che impediranno gli attacchi frontali, ingegneri intenti a disporre trappole e torrette sul terreno di scontro, o chi invece si teletrasporterà senza troppi complimenti da un punto all’altro, spiazzando di conseguenza chi cerchi di puntargli un’arma contro. Come non menzionare poi la possibilità di qualcuno di restare sospeso a mezzaria, o addirittura di scalare le pareti come e meglio di quanto fatto dal migliore Ezio Auditore?

Ma Blizzard sembra non accontentarsi, ed ecco dunque che durante la presentazione lo Studio sottolinei come sia possibile far iniziare una partita su terra, per trasferirsi poi sui tetti degli edifici, e completare il tutto in bellezza sospesi a mezzaria, in puro stile Toriyama.
Le possibilità sono davvero moltissime, e conoscendo Blizzard non dubitiamo che il tutto godrà di aggiornamenti costanti, volti a ottimizzare il difficile bilanciamento di un prodotto simile, e allo stesso tempo ad aggiungere nel tempo contenuti aggiuntivi.

Esteticamente il gioco è lontano da quell’iper-realismo così ricercato da moltissimi team di sviluppo, e fa ode piuttosto al classico stile cartoonesco del colosso americano, in maniera non troppo diversa da quanto fatto con la serie di Warcraft.
I colori sono vivaci e brillanti, i modelli dei personaggi estremamente puliti, ben caratterizzati e nel contempo privi di fronzoli, per un’esperienza che dovrà puntare prima di tutto sulla velocità e sulla reattività contro avversari situati dall’altra parte del mondo.

Aspettative
Overwatch potrebbe rivelarsi senza troppe difficoltà la nuova gallina dalle uova d’oro di Blizzard, azienda che continua a macinare milioni di dollari a prescindere dalla IP su cui lavori. Il genere degli FPS conta su una concorrenza spaventosa, ma la varietà offerta da Overwatch, il suo strizzare l’occhio al genere dei MOBA e il freschissimo approccio al genere sono elementi che di fatto creano un sottogenere a sé, garantento un’esperienza molto diversa rispetto a quanto fatto da qualsiasi titolo del genere presente sul mercato. Ora non resta che aspettare il prossimo anno, per le prime impressioni sulla beta.

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