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Anthem: i piani per le micro transazioni appaiono molto subdoli

Anthem dovrebbe rivelarsi uno dei blockbuster più importanti nel prossimo futuro di Electronic Arts, un titolo multiplayer cooperativo che si inserirà nello stesso filone di The Division, Destiny, Warframe e affini. I giocatori hanno già molti dubbi, causati principalmente dal recente passato di Bioware e di EA. I pesanti fallimenti di Mass Effect Andromeda, Star Wars Battlefront II e Need for Speed Payback non sono esattamente un bel biglietto di presentazioni.

Sono state diffuse delle nuove informazioni che preoccupano un bel po’. Sembra che Electronic Arts voglia gestire le cose in maniera piuttosto subdola, come emerge dalle recenti dichiarazioni di Blake Jorgensen, presidente della compagnia.

Stiamo attenti a non fare previsioni troppo a lungo termine, e ovviamente Anthem avrà un impatto sia su quest’anno che sul prossimo, non solo mentre continueremo a vendere copie del gioco, ma man mano che rilasceremo i servizi live associati al gioco.

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Anthem è uno dei titoli cooperativi più attesi tra quelli in sviluppo

Vorrei che ci soffermassimo su quel “man mano che rilasceremo i servizi live associati al gioco”. Significa che le micro transazioni probabilmente non faranno parte di Anthem al lancio, ma saranno implementate poco per volta. Electronic Arts è rimasta parecchio scottata dal disastro di Star Wars Battlefront II. La stampa specialistica, youtuber e streamer sottolinearono immediatamente le problematiche legate ai loot box e al sistema di progressione. Questa ondata di critiche andò ad impattare in maniera sostanziale sulle vendite del gioco, che mancò gli obiettivi della compagnia.
Da questo punto di vista la tattica che Electronic Arts intende adottare con Anthem può essere sensata.

Per evitare commenti negativi ed eventuali bocciature, il gioco potrebbe venire rilasciato senza micro transazioni, o con una qualche forma poco invasiva. Dopo aver piazzato copie a sufficienza, dopo aver creato una community ampia, aver incassato abbastanza e aver ricevuto recensioni dove non si criticano le micro transazioni, il publisher potrebbe aggiungere poco per volta un negozio ingame e modificare il sistema di progressione. Va da sé che un cambiamento del genere peggiorerebbe la qualità del prodotto, sarebbe praticamente inevitabile.

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Anthem rischia di venire danneggiato dalle politiche di Electronic Arts

In pratica sarebbe un modo per spremere il titolo dopo qualche settimana o qualche mese, giusto il tempo di scremare la base di utenti. In questo modo si potrebbe contare solo su quelli più affezionati, quelli che rimangono sul lungo periodo, una categoria che include gli hardcore, ma anche i fanboy, in genere più disposti a spendere denaro extra.

Se questo fosse il caso, da parte nostra sarebbe assolutamente necessario prestare molta attenzione. L’implementazione di micro transazioni post lancio in un prodotto venduto a prezzo pieno deve essere controllata e discussa dalla community, in maniera tale da evidenziare in modo tempestivo eventuali problematiche o abusi di posizione da parte del publisher.
Stiamo osservando da vicino anche lo sviluppo di Sea of Thieves, che in un prossimo futuro farà esattamente la stessa cosa.

Il punto è che nessun publisher e nessuno sviluppatore deve pensare di poter avere carta bianca solo perché inserisce le micro transazioni in un secondo momento. Gli acquisti in app sono un argomento delicatissimo, che spesso va a danneggiare drasticamente il sistema di progressione, a scapito dei giocatori.
Ci assicureremo di tenere la situazione sotto controllo, certi che la community non sia disposta a restare in silenzio di fronte a un nuovo Battlefront 2.

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