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Destiny 2 si prepara al DLC La Mente Bellica, nuovi piani di sviluppo

Senza troppe sorprese e confermando tutti i rumor delle scorse settimane, Bungie ha annunciato Warmind, in italiano La Mente Bellica, il secondo DLC di Destiny 2 in uscita il prossimo 8 Maggio.
Avrà naturalmente a che fare con Rasputin, intelligenza artificiale nota dal primo Destiny. L’ambientazione dovrebbe essere Marte, ipoteticamente una zona nuova, su uno dei poli del pianeta.

Al momento non sono state diffuse informazioni, ma Bungie ha dimostrato un notevole attaccamento all’aggettivo “nuovo”.
Nella descrizione si legge che il DLC: “vi manderà in nuovi posti per incontrare nuovi eroi e affrontare nuovi nemici. Ci sarà del nuovo bottino e nuove attività.
Stupefacente e del tutto inaspettato.

Scherzi a parte, auguriamoci che dopo la batosta di Osiride l’azienda sia riuscita ad aggiustare un minimo il tiro. Ci sono tante persone che hanno comprato il Season Pass fidandosi di Bungie, un minimo di buona volontà sarebbe gradito.

Un passo decisamente positivo lo vedremo nel Crogiolo. Bungie ha finalmente capito che frammentare la community è assolutamente deleterio. A partire dall’8 Maggio sia le nuove mappe de La Mente Bellica che le precedenti de La Maledizione di Osiride saranno inserite nelle playlist per tutti, anche per chi non disponesse dei DLC. Per giocare nelle partite private utilizzando tali mappe sarà invece necessario aver acquistato le rispettive espansioni.

Fino ad oggi Bungie ha tenuto inutilmente separate le mappe de La Maledizione di Osiride da quelle di Destiny 2 vanilla. Esiste in pratica una playlist con solo 3 mappe su PlayStation 4, e appena 2 su PC Windows e Xbox One. Abbastanza ridicolo.
Con l’uscita de La Mente Bellica dovremmo quindi godere di un minimo di varietà in più nel Crogiolo, almeno in termini di mappe. Direi che è un’ottima notizia.

destiny 2

Il secondo DLC di Destiny 2 arriverà l’8 Maggio

Bungie fa sapere inoltre che insieme alla nuova espansione sarà rilasciato un aggiornamento per bilanciare il danno in PvE. Senza voler scendere troppo nei dettagli, si ritorna allo stile di Destiny 1. Ciò significa che sarà adesso molto più importante utilizzare armi dell’elemento corretto per abbattere gli scudi dei nemici. Si ritocca in pratica il livello di difficoltà verso l’alto, rendendo gli avversari molto più coriacei.

Di per sé è una buona notizia, ma c’è un piccolo dettaglio di cui al momento si parla poco. Destiny 2 non consente le stesse manovre difensive del suo predecessore. In entrambi i giochi il level design è pensato proprio in relazione alla difficoltà. Andare a modificarla in questo modo può dar vita a numerosi problemi, considerato che si era deciso di tarare tutto su un diverso livello di sfida.
Non dobbiamo infatti dimenticare che in Destiny 2 i cacciatori non possono diventare invisibili a ripetizione come nel primo capitolo, né il Titano ha dalla sua la comodissima “bolla” difensiva, né lo stregone può resuscitare incrementando sensibilmente la propria difesa.

Destiny 2 è sì più facile del primo episodio, ma anche le abilità difensive dei Guardiani sono nettamente inferiori. E’ il caso di stare molto attenti ai bilanciamenti.
Combattendo con i boss del primo capitolo esistevano certi punti della mappa in cui eravamo totalmente al sicuro. Questi permettevano di affrontare i Nightfall (Cala la Notte) in solitaria, bastava fare attenzione. Pensiamo ad esempio ad Omnigul, al Prelato Arconte, a Valus Ta’aurc, al Nexus. Li si potrebbero definire degli exploit, certo, ma consentivano un tipo di gioco differente.

Bungie ha infine rilasciato un’immagine dove mostra la propria road map aggiornata fino a settembre. Diamo un’occhiata insieme:

destiny 2 roadmap

La tabella di marcia fino a Settembre 2018

Come potete vedere sono cambiate le tempistiche dei cambiamenti alle armature esotiche. Adesso si parla di un generico “estate”, e amen.
Si aggiungono poi più dettagli su Settembre, mese in cui avrà inizio la stagione 4.

Al momento Bungie sta cercando di aggiungere una modifica corposa per update. Questo mese c’è stato il discorso della mobilità, a Maggio ci sarà il bilanciamento delle armi esotiche, in estate quello delle armature. Anche se guardiamo ai passati update, l’azienda americana si è sempre limitata ad un elemento principale accompagnato da altri meno impegnativi in termini di sviluppo.
Per questo motivo, credo che le previsioni per Settembre siano fin troppo ottimistiche. Sono convinto che saranno implementate o le caratteristiche casuali delle armi (improbabile) o il cambiamento agli slot dell’armamentario. Trovo difficile che Bungie possa riuscire a mantenere entrambe le promesse, a giudicare da come ha gestito gli update precedenti. Ovviamente queste sono solo mie personalissime supposizioni, sarei felicissimo di essere smentito.

Forse la cosa più interessante in tutto ciò è che stiamo ancora parlando di Destiny 2. Il numero di giocatori continua inesorabilmente a calare, e Bungie ha invitato gli YouTuber per imitare Ubisoft e fare la parte della buona (i feedback sono sui forum, basta leggere).
Attualmente sto giocando in tranquillità sul primo Destiny, che riesce ancora a divertirmi parecchio. Sembra che tanti giocatori siano tornati lì, ho notato che il matchmaking in PvP adesso è più rapido, specie negli orari notturni. In PvE purtroppo non trovo quasi mai nessuno, ma alla fine si riesce a fare tutto in solo.

Destiny 2

C’è ancora tanta strada da fare

Ci sono un mare di opzioni a Destiny 2, non siamo bloccati necessariamente con questo prodotto. E’ comprensibile però desiderare che Bungie capisca che disastro ha combinato, è una voglia di vendetta in qualche modo, il desiderio di sedare l’amarezza per ciò che il gioco sarebbe dovuto essere. Quella nave è salpata, probabilmente Destiny 2 riuscirà a migliorare, ma in nessun caso potrà diventare ciò che ci aspettavamo, ciò che volevamo.

L’idea sbagliata è stata in partenza quella di creare un seguito piuttosto che un’espansione, si è distrutto il senso di continuità. Anche se Destiny 2 risolvesse parte delle proprie mancanze, ormai aleggia nell’aria il nome di un immancabile Destiny 3, un nuovo episodio per rispettare il contratto con Activision.
Bungie ha scelto la strada dei seguiti piuttosto che delle espansioni, ed è stato sbagliatissimo. L’azienda si è dimostrata non all’altezza del proprio nome, di certo non all’altezza della propria storia illustre. I tempi di Halo sono finiti.
Col primo Destiny, dopo un inizio disastroso, si stava creando qualcosa di buono, di molto buono.

Ma guardiamo in faccia la realtà: oggi Bungie è solo una grossa, stanca nave con un contratto multimilionario nella pancia e una manciata di incompetenti al timone. E in mare si affonda a prescindere dalle dimensioni.

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