Se da una parte i campionati di calcio sono già entrati nel vivo con le prime gioie e dolori per tutti gli appassionati, sul piano del gaming mancava all’appello solo FIFA 19.
Dopo aver elogiato il lavoro svolto da Konami su PES 2019 è arrivato il momento di sviscerare l’ultimo capito di FIFA e decretare quale dei due si avvicini di più al simulatore di calcio definitivo.
Una delle domande che ricevo più di frequente dai non appassionati di calcio virtuale, è perché anno dopo anno vengano rilasciati giochi nuovi nelle serie PES e FIFA, quando si potrebbe semplicemente aggiornare roster e maglie alla stagione in corso. Rispondere mi è risultato a volte molto complicato, perché in effetti alcune iterazioni hanno addirittura segnato dei passi indietro rispetto ai titoli dell’anno precedente.
Questa volta invece il lavoro svolto su entrambi i franchise è stato decisamente radicale.
FIFA 19 – Recensione
Data di uscita: 28/09/2018
Versione recensita: PS4 Pro
Disponibile su: PC, PS4, XBO, NSW
Lingua: Italiano
Prezzo di lancio: €69.99
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Dopo una breve introduzione, FIFA 19 sottolinea con un match amichevole che la licenza della Champions League è adesso roba di EA. Nel giro di pochi minuti ci ritroveremo quindi a navigare tra i menù di gioco. La mia curiosità mi ha spinto a lanciarmi in un match di esibizione per testare il lavoro svolto dagli sviluppatori.
Una volta scesi in campo e dato il calcio di inizio, si notano immediatamente i miglioramenti tanto desiderati e richiesti dalla community di FIFA. Ritmo di gioco finalmente ragionato anche a velocità normale, pesantezza della palla e dei calciatori, sistema di tiro e passaggi rivisto e migliorato.
Andiamo per gradi.
Uno dei più grossi limiti della serie è sempre stato quello di trasformare i match in una partita di flipper. Sia la palla che i giocatori avevano la tendenza a schizzare da una parte all’altra del campo, rendendo quasi impossibile imbastire un’azione ottimale. Per ovviare al problema in tantissimi impostavano la velocità di gioco su “lenta”, mettendo mano alle slide di gioco per rallentare tiri e passaggi.
Nonostante tali opzioni siano presenti anche qui, in FIFA 19 non è necessario effettuare alcuna modifica. EA è riuscita a proporre un valido bilanciamento, con partite che risultano fluide ma mai ingestibili. Viene finalmente concessa al giocatore la possibilità di ragionare, per poi sferrare l’attacco decisivo che porta al gol o per coprirsi in difesa ed evitare la sconfitta.
FIFA 19 – Video recensione
Secondo elemento cardine ampiamente migliorato è la fisica applicata a palla e calciatori, ma anche la loro pesantezza e presenza fisica. Sia chiaro: da questo punto di vista PES 2019 resta una spanna sopra, ma FIFA 19 si difende bene. Le novità sono legate al cosiddetto Active Touch System, sistema che incrementa la reattività e le possibilità dei calciatori, grazie anche a una sfilza di animazioni che aggiungono ulteriore fluidità al match.
La palla è realmente staccata dal piede del calciatore e viene richiesta una certa abilità nella gestione dei dribbling, specie con calciatori dall’overall più basso.
Anche la fisicità dei calciatori ha raggiunto un buon livello. Potremo proteggere la palla col corpo, far salire la squadra, magari sfruttare lo scatto del Neymar di turno per addormentare la difesa avversaria con dribbling da giocolieri. Ci sono insomma novità concrete, capaci di correggere tante mancanze viste nei capitoli precedenti.
FIFA 19 però non si ferma qui, e introduce un nuovo sistema di tiri e passaggi che ad essere onesti aspettavamo da troppo tempo.
E’ stato finalmente abolito il “driven shot” con il doppio quadrato, che più di una volta era fatale in partita per la sua precisione e potenza di esecuzione. Gli sviluppatori hanno lasciato spazio alla “finalizzazione a tempo”, attivabile sempre con la pressione del doppio quadrato ma adesso non più letale come in passato.
Colpendo la palla con il giusto tempismo e la giusta posizione verranno fuori tiri spettacolari e potenti. Tuttavia, se siete spalle alla porta scordatevi di effettuare tiri in stile Holly e Benji che vanno in rete sconfiggendo ogni legge della fisica.
I ritmi di FIFA 19 segnano un chiaro miglioramento rispetto al passato
Ancora una volta bisogna elogiare l’ottimo lavoro svolto sull’intelligenza artificiale della CPU, ad oggi sicuramente la migliore tra i due esponenti di questo sport.
Sia i vostri compagni che gli avversari rispondono bene alle azioni in campo, con le difese avversarie che si chiudono durante i nostri attacchi per partire poi in contropiede sfruttando la velocità degli attaccanti, o magari gestendo la palla con un lungo tiki taka per trovare il varco giusto e bucare la rete.
Ad oggi, dopo due settimane di gioco intenso non ho notato un singolo gol subito o segnato identico al precedente, e non è poco. Ogni squadra si propone in maniera dinamica reagendo al vostro stile di gioco.
Anche i portieri e le loro animazioni son ben realizzate, con interventi reattivi e rapidi nelle uscite. Un passo indietro si nota invece sul bilanciamento degli arbitri, che in alcune occasioni si dimostrano imprecisi e fin troppo permissivi. I falli sono quindi piuttosto rari, vengono fischiate solo le entrate più dure.
La ciliegina sulla torta di questo FIFA 19 è comunque l’acquisizione dei diritti della Champions League e della Serie A. Si va quindi ad arricchire un già ottimo portafogli di campionati e squadre, incrementando la ricchezza del pacchetto.
Andiamo ad analizzare le numerose modalità presenti in FIFA 19. Per gli amanti del gioco offline è presente l’ottima e canonica Carriera, che vi metterà al timone del vostro club preferito consentendovi di arrivare al vertice del calcio mondiale a suon di gol e acquisti al calciomercato.
Non ci sono stati stravolgimenti rispetto allo scorso anno, solo bilanciamenti al mercato, alla gestione della rosa e del vivaio primavera, che si rivelerà fondamentale per arrivare al successo.
L’arbitraggio di FIFA 19 non ci ha convinto pienamente, fin troppo permissivo
Sono state implementate delle nuove modalità che intervengono sulle regole del calcio tradizionale, per chi volesse sperimentare idee nuove. In Sopravvivenza ad esempio, a ogni gol corrisponde un’espulsione della squadra che lo realizza, mentre in Tiri da Fuori le conclusioni da fuori area valgono doppio. C’è anche un Niente Regole, dove a essere abolito è il fuorigioco insieme a ogni genere di fallo.
FIFA 19 aggiunge anche il terzo capitolo della miniserie Il Viaggio, in cui vestiremo i panni del solito Alex Hunter e di Kim Hunter, sorella di Alex e giovane stella del calcio femminile americano.
Passiamo all’argomento più controverso di FIFA 19 e dei FIFA in generale, ovvero FUT, FIFA Ultimate Team. Quest’anno ci sono più eventi settimanali del solito, il che significa più contenuti per monetizzare per EA. Milioni di videogiocatori in tutto il mondo si sfideranno per creare la squadra più forte, e per dare fondo alle possibilità offerte dalla carta di credito di papà. Pensate che il solo FUT rappresenta per Electronic Arts il 50% del proprio fatturato digitale totale.
E’ verissimo che, con un po’ di impegno, è possibile divertirsi su FIFA Ultimate Team senza spendere un centesimo. Si tratta in fondo di sfidare milioni di squadre diverse e giocatori da tutto il mondo. Per competere oltre un certo livello però, sarà necessario mettere le mani nel portafogli. Fondamentalmente sta tutto lì: se volete giocare per divertirvi potete farlo; se volete competere nella parte alta delle classifiche… beh, buona fortuna.
Interessante la possibilità di scaricare su smartphone l’app ufficiale che permette di fare compravendita anche quando siamo lontani dalla console. Si rende più accessibile una delle feature principali del gioco, incrementando la longevità della modalità che vi farà compagnia per tutto l’anno.
I calciatori di FIFA 19 non sono all’altezza delle loro controparti su PES 2019 in termini grafici
Il comparto grafico non ha ricevuto quest’anno chissà quale aggiornamento. Anche se il sistema di illuminazione appare migliorato, rimane al di sotto del livello raggiunto su PES 2019.
Restano molto buoni i modelli poligonali dei calciatori, con fattezze più umane del solito e una buona proporzione tra spalle e busto. Come al solito i calciatori più famosi e la maggior parte di quelli inglesi sono stati riprodotti con maggiore accuratezza, con tanto di tatuaggi e capigliature. La stragrande maggioranza dei volti non è però paragonabile alla fedeltà visiva di PES 2019.
Il sonoro è sempre di altissimo livello. Nel corso delle partite godremo di un coinvolgimento notevole, reso possibile dalle reazioni dinamiche degli spalti e da effetti di grande qualità. Da questo punto di vista è stato svolto un lavoro ineccepibile.
Buona anche la telecronaca, con il duo Pardo –Nava che non risulta troppo ripetitivo né fuori luogo, ma ben contestualizzato in partita.
Consigliato
Quest’anno è davvero difficile eleggere un re delle simulazioni calcistiche. Possiamo scegliere tra due ottimi prodotti, diversi tra loro ma in grado di offrire tanto divertimento. FIFA 19 offre un pacchetto davvero corposo ma la piacevolezza del gameplay è a nostro parere inferiore rispetto a quella di PES 2019.
Per gli amanti del gioco tattico, compassato e ragionato consiglio sicuramente di guardare a PES. Tuttavia, se siete alla ricerca di un gioco con tantissimi contenuti e in grado di impegnarvi per un altro anno, forse ha più senso optare per FIFA 19.
I punti di forza rimangono le innumerevoli modalità di gioco, le centinaia di squadre, una IA solidissima e un coinvolgimento in campo senza rivali. Purtroppo è mancato un miglioramento sul piano grafico e del gameplay, elementi qualitativamente lontani da quanto offerto dalla controparte.
Pregi | Difetti |
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Anteprima | Prodotto | Prezzo | |
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