dead cells

IGN licenzia un suo redattore accusato di plagio, recensione copiata da YouTube

Certo che questi giornalistoni videoludici sono terribili. Neanche il tempo di bozzare un articolo dove li si percula ed è già uscita una news piccante su cui continuare a ridere. Il fatto? Non lo indovinerete mai. IGN ha licenziato un suo redattore a seguito di plagio. L’oggetto di discussione è la recensione di Dead Cells, a quanto pare copiata da uno YouTuber. Il canale in questione, Boomstick Gaming, ha sollevato il problema pubblicando un video-confronto tra la sua review e quella del sito americano, mostrando delle somiglianze a dir poco imbarazzanti. Per la cronaca la review di IGN è uscita una settimana dopo.

In sostanza l’articolo di IGN è una copia carbone di quello di Boomstick, sia in termini di struttura che di lessico. La trascrizione denota come l’autore del plagio non si sia neanche curato di modificare termini e costrutti, pensando di cavarsela nonostante la sua fonte abbia quasi 10.000 iscritti. Tra l’altro il genio, vale a dire Filip Miucin, è a sua volta uno youtuber alla sua prima (e forse ultima) esperienza nella stampa settoriale, nella fattispecie in qualità di editor Nintendo. Bel modo di iniziare, no? Tra l’altro proprio nelle ultime ore si è scoperto che Miucin non sarebbe nuovo a plagiare i contenuti altrui e il suo modus operandi in passato fosse simile. Chi nasce stronzo non può diventare babà, come si dice a Napoli.

Dead Cells, un gioco di cui è opportuno copiare la recensione secondo Filip Miucin di IGN

IGN, dal canto suo, ha tentato il possibile per bloccare la shitstorm sul nascere. Prima rimuovendo articolo e video-recensione, poi licenziando il redattore. Nella dichiarazione ufficiale dello staff si nota una certa amarezza e un pizzico di vergogna. La dirigenza del sito sa benissimo, infatti, che questo fattaccio li perseguiterà per anni a venire. Se avevano già una reputazione non proprio ottima tra i videogiocatori, ora dovranno tenere un profilo basso ed evitare altre debacle per evitare di cadere nell’oblio. È un avvenimento grave e vergognoso, specialmente se si pensa che stiamo parlando del più grande e importante sito settoriale del mondo.

Più che prendercela con IGN in quanto tale, comunque, bisognerebbe fare una riflessione più ampia. Innanzitutto questa non è la prima volta che accade qualcosa del genere, d’altronde lo stesso Miucin è stato accusato di aver plagiato un altro pezzo, e non sarà neanche l’ultima. Spesso e volentieri i redattori dei grandi siti videoludici sono obbligati a pubblicare le loro recensioni entro la fine dell’embargo dato dal publisher del gioco in questione. Succede che magari non ci arrivano, ritardano, e allora ricorrono a certi mezzucci. Uno è appunto il plagio di recensioni già uscite, in questo caso eseguito in modo maldestro e da paraculo.

Il difficilissimo La-Mulana 2, che in Italia è stato recensito da alcuni senza essere stato completato

Un altro potrebbe essere pubblicare la review pur non avendo finito il gioco, come hanno già dimostrato anche dei siti italiani tra cui Spazio giochi e Multi giocatore. In entrambi i casi non si rende affatto un servizio all’utenza, anzi. Piuttosto si dà priorità all’arrivare primi, a pubblicare subito in modo da accaparrarsi tutti i click possibili. Già, perché aspettare di finire il gioco è da mona. Basta avviarlo, dargli una sfogliata veloce e via di tastiera.

Non c’è mica bisogno di affrontare 35 ore di inferno a La-Mulana 2 per portarlo a termine e recensirlo nel modo giusto. No, l’importante è arrivare primi, piazzare il nostro bel 90 solitario su Metacritic e attendere i click. Oppure, come insegna il buon Filip Miucin di IGN, fare copia-incolla da un video preso a caso spacciando il contenuto per proprio. E pensare che ‘sti tizi vengono pure pagati profumatamente mentre là fuori c’è chi scrive gratis e per passione, con neanche un decimo del loro pubblico. Se fossimo stati Polygon avremmo potuto dare la colpa al patriarcato o alla discriminazione. Ma siamo solo degli onesti blogger e preferiamo farci una sana, grossa, risata nella speranza che un giorno la musica possa cambiare.

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