Inked | Recensione – Un’avventura immersiva e riappacificante

In un mondo videoludico il cui sguardo verte spesso sui gioconi grossi e pompati, è sempre un piacere scoprire piccole perle indipendenti. E’ il caso di Inked, titolo disponibile su PC Windows dal 2018, ma arrivato solo adesso sui dispositivi mobile al prezzo di €4,49: noi lo abbiamo provato su iOS, ed è tempo di farvelo conoscere.

Inked – Recensione

Realizzato da Nuverse Limited, Inked è un rompicapo suddiviso in circa 10 capitoli che segue le vicende di una coppia di amanti. Il primo, un ex guerriero, è a tutti gli effetti il protagonista mentre la donna, un’artista, ci accompagna semplicemente lungo il viaggio. L’atmosfera che si crea è unica, ed il motivo è presto spiegato: tutti i disegni di Inked sono realizzati a mano, e sembra a tutti gli effetti che i disegni prendano vita. Come suggerisce il nome stesso, che tradotto significa “ricco d’inchiostro”, Nuverse Limited eleva lo stile grafico a sua peculiarità. Del resto, come ben presto si vede, l’artista è una presenza ben più che marginale o esterna al gioco, ma su questo preferiamo non dire altro.

Il nucleo del gioco consiste nel risolvere enigmi sfruttando la possibilità di muovere vari oggetti, ognuno dei quali con potenziali poteri. Il tutto si esplica poi in elementi colorati e raggi emanati, che si distinguono armoniosamente dallo sfondo (solitamente monocromatico). Dal punto di vista tecnico e del gameplay, Inked è solidissimo. Durante le 3 orette in cui ci ha accompagnato possiamo dire di non aver visto un singolo rallentamento o crash, e nemmeno l’ombra di un bug. Un elogio a parte merita la cura dedicata alla vibrazione, elemento fondamentale per l’immersione nel titolo. Per quanto semplice come meccanismo bisogna ammettere che il risultato finale ne risente notevolmente, ed è uno dei primi pregi a risaltare. La colonna sonora infine è rilassante ed accogliente, ma non rivoluzionaria.

Per quanto lodevole, questa piccola perla per mobile lascia tuttavia l’amaro in bocca per due motivi principali. Il primo è la difficoltà degli enigmi, che cresce leggermente di capitolo in capitolo ma non raggiunge mai un grado di sfida davvero stimolante. E’ un peccato perché spesso ci si gode i puzzle iniziali aspettando di vedere cosa riserveranno gli ultimi, e si finisce per terminare il livello insoddisfatti. Sia chiaro non ci sentiamo di definirli “facili”, solo che il target di Inked è evidentemente il casual player e non il giocatore hardcore. L’altra leggera pecca riguarda la trama che, per quanto semplice e piacevole, si conclude in maniera forse un po’ troppo prevedibile. Volendo essere pignoli poi, l’inquadratura di camera fissa si schiera talvolta contro di noi, in quanto certi quadri sarebbero più comprensibili se la si potesse ruotare o spostare.

Consigliato


Nonostante tutto, Inked è un titolo che ci ha intrigati parecchio e personalmente l’ho terminato in un giorno solo, tanta era la curiosità. L’amore per il lavoro svolto si nota in ogni dettaglio, e ciò può giustificare il prezzo forse leggermente eccessivo rispetto ai contenuti proposti. Trattandosi poi di un progetto indipendente crediamo sia giusto supportarlo, per cui ci sentiamo di consigliarvi il titolo in virtù dei suoi validissimi pregi. Inoltre il significato dietro la trama, per quanto lineare, potrebbe toccarvi nel profondo più di quanto vi possiate aspettare…

Pregi Difetti
  • Atmosfera immersiva e gameplay solidissimo;
  • Riflette bene la cura del team di sviluppo;
  • Longevità soddisfacente;
  • Trama prevedibile;
  • Enigmi non troppo impegnativi;

Lascia una risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *