Per chi se lo fosse perso lo scorso weekend, Capcom ci darà nuovamente la possibilità di partecipare alla caccia di Deviljho temprato in un nuovo evento, che inizierà il prossimo 6 Aprile e finirà il 19 dello stesso mese. Il nuovo mostro è stato aggiunto da pochissimi giorni, e si è dimostrato piuttosto interessante da affrontare, per quanto i nuovi equipaggiamenti non siano in cima ai desideri dei giocatori al momento, dipende molto dalla build.
Il successo di Monster Hunter World è stato straordinario, tanto che il gioco è il più venduto in assoluto nella storia di Capcom. L’azienda ha però confermato che non rilascerà nessuna espansione né DLC a pagamento, preferendo invece degli update gratuiti.
E’ una decisione che in moltissimi hanno apprezzato, che però significa anche che il gioco non si espanderà più di tanto rispetto a ciò che è nel presente. Da parte mia ho totalizzato circa 160 ore di gioco, che in generale sono parecchie per un titolo single player, ma è un valore inferiore rispetto ai precedenti capitoli della serie.
La campagna è risultata in particolare più breve rispetto a quella vista negli altri episodi, e lo stesso endgame appare meno ricco. Possiamo dire che tutto si concentra intorno ai gioielli di tier alto, ottenibili solo dai draghi anziani in versione temprata (a cui avremo accesso una volta superato il livello 49).
Si tratta di un farming intensivo ma un po’ fine a se stesso, dato che comunque riusciremo quasi sempre a distruggere gli avversari senza particolari difficoltà.
La Legiana di Monster Hunter World
Monster Hunter World prova a mantenere alto l’interesse dei giocatori anche con altre attività, come le missioni speciali in cui ci si richiede di affrontare più avversari, o gli eventi per ottenere contenuti estetici (pensiamo alla skin di Aloy o a quella di Dante).
Non credevo che l’avrei mai detto, ma mi dispiace che non siano previste delle espansioni vere e proprie. Di solito sono estremamente contrario a questo genere di cose, ma esistono casi rarissimi in cui ho apprezzato contenuti addizionali. Mario Kart per Wii U è un chiarissimo esempio, così come anche i Dark Souls e ovviamente The Witcher 3.
Se uno sviluppatore usa i DLC per ampliare il gioco base mantenendo la stessa qualità dell’originale, non credo ci sia molto da ridire.
Pagherei molto volentieri i miei 15, 20 euro per avere una mappa in più con nuovi equipaggiamenti e nuovi mostri. Lo farei perché questo gioco mi diverte, mi piace passare il mio tempo nel suo mondo.
Al momento Monster Hunter World offre un endgame basato esclusivamente sul RNG. Si parla di Random Number Generator, ovvero il grinding, la probabilità di ottenere un oggetto piuttosto che un altro. Andiamo alla ricerca di questi gioielli (o Decorations, per chi gioca in inglese) per potenziare i nostri equipaggiamenti, ma siamo già perfettamente in grado di massacrare qualsiasi avversario.
Monster Hunter World potrebbe beneficiare tantissimo dall’inserimento di una nuova area pensata proprio per l’endgame. Qualcosa per i giocatori oltre un certo rank, magari per chi avesse già ucciso i draghi anziani temprati.
L’Anjanath, una sorta di versione “facile” di Deviljho
Capcom è solita rilasciare più versioni dei suoi Monster Hunter, aggiungendo di volta in volta qualche contenuto extra. Nell’era del digitale credo potrebbe essere più sensato procedere attraverso un update a pagamento, considerato che la base installata si aggira sugli 8 milioni di pezzi.
Più di tutto, credo che l’ideale sarebbe iniziare a stabilire un dialogo più chiaro con i giocatori. Se c’è una forte richiesta di questo genere di contenuti, il publisher dovrebbe ascoltare e accontentare la playerbase.
Proprio in questo periodo Bungie ha dimostrato (e continua a dimostrare) come uno sviluppatore non deve comportarsi. Sempre nello stesso periodo abbiamo invece esempi come Digital Extremes, che parla continuamente con i giocatori sui propri forum.
Rare ha di recente dato prova di una grande attenzione verso i consumatori, chiedendo scusa per le difficoltà ai server al lancio di Sea of Thieves e tornando sui propri passi riguardo un update su cui i giocatori non erano d’accordo (la necessità di pagare un tot di oro ogni volta che fossimo morti).
Perfino Electronic Arts ha eliminato i loot box dal suo Star Wars Battlefront II, e la stessa Ubisoft ha risollevato le sorti di titoli fino a poco tempo fa a dir poco deficitari.
Gli sviluppatori e i publisher stanno insomma comprendendo l’importanza di avere un rapporto più diretto con i consumatori, e questo è certamente un bene per noi.
Sfortunatamente nel caso di Capcom parliamo di un’azienda giapponese, e queste sono culturalmente e storicamente più chiuse. In teoria le straordinarie vendite di Monster Hunter World in Europa e negli Stati Uniti potrebbero spingere la compagnia a prestare più attenzione verso gli occidentali, ma la vedo dura.
Monster Hunter World necessita di una migliore componente social
Tutto ciò che mi auguro onestamente è di non ritrovarmi tra un annetto con un semplice Monster Hunter World G, Monster Hunter World Ultimate o Monster Hunter World Definitive Edition. Non mi è mai piaciuto ricominciare un capitolo da zero solo per affrontare un nuovo tier di mostri. Credo avrebbe molto più senso aggiungere i contenuti sull’impalcatura che già esiste.
Consideriamo inoltre che il gioco non è ancora stato rilasciato su PC, e che quindi la playerbase è destinata ad incrementare ulteriormente. L’uscita di contenuti aggiuntivi tramite DLC sarebbe a mio parere una scelta sensata, sia dalla prospettiva del publisher che degli stessi utenti.
Auguriamoci che qualcuno in Capcom stia suggerendo alla dirigenza di cambiare i propri piani sul gioco. Per il momento tocca accontentarsi di Deviljho.