Mullet Mad Jack – Recensione | Action Delirium

Se avete intenzione di giocare a Mullet Mad Jack portatevi una maglietta di ricambio. Perché è molto probabile che per almeno i primi 30 minuti suderete. Questo non è un FPS, eppure si spara. E non è un action game tradizionale, ma adrenalina pura. Se dovessi definire questo gioco direi che è un action “racing” in prima persona con elementi roguelite e un gameplay da twitch arcade.
Avete presente Crank, il film con Jason Statham? Bene, mettetelo alla base del cocktail. Poi aggiungete il gore di Doom, la velocità di Super Hexagon, potenziamenti casuali, un vibe terribilmente vicino ad Akira e un mullet che va splendidamente a tributare i meravigliosi anni ’80. Fatto? Ok.

Mullet Mad Jack è disponibile su Steam a partire dal 15 Maggio 2024. È compatibile e tranquillamente giocabile anche su Steam Deck.

Mullet Mad Jack – Recensione

Mullet Mad Jack si affida a un concept semplicissimo ed estremamente efficace: morirete in 10 secondi. Uccidere un avversario ci darà due secondi in più di vita. Questa è la meccanica alla base dell’intera produzione.
All’inizio del gioco potremo scegliere un livello di difficoltà che modificherà profondamente i diversi parametri. Ciascuna uccisione potrebbe darci quindi più secondi di vita, o magari potremmo partire con più di 10 secondi base. Oppure, se volessimo mettere davvero alla prova le nostre abilità, potremmo scegliere di ottenere secondi extra solo in caso di uccisioni con colpi alla testa e addirittura optare per una modalità con permadeath. Ad ogni modo tranquilli, perché gli sviluppatori hanno previsto anche una sorta di god mode, dove non c’è un alcun limite di tempo. Ovviamente però il gioco non è stato progettato per essere fruito in questo modo, si tratta solo di un’opzione per l’accessibilità.

Personalmente ho trovato la modalità raccomandata “Normale” molto ben bilanciata. I tempi sono stati calcolati con criterio, e accompagnano il level design e la distribuzione dei nemici in maniera soddisfacente. Sia ben chiaro, Mullet Mad Jack non è proprio un gioco facile, ma si tratta più che altro di entrare nel ritmo del gameplay, che è a dir poco frenetico.
Una volta entrati in missione dovrete semplicemente correre, e correre veloce. I livelli sono essenzialmente dei corridoi, con bivi, griglie di ventilazione e passaggi segreti che in circostanze normali sarebbero ben visibili. Ma voi correte. Dovete correre, perché il tempo sarà il vostro più grande avversario.

Attraverserete quindi ciascun piano il più velocemente possibile, identificando al volo tutto ciò che ha una sagoma minacciosa e crivellandolo di colpi, o magari avvicinandovi per una brutale uccisione in melee. Quale che sia il modo, dovrete uccidere, o il tempo ucciderà voi. Questa sensazione pressante, questo sentirsi col fiato sul collo crea uno stress emotivo e psicologico che in realtà è adrenalina pura. Non ne siete ancora consapevoli, ma lo capirete una volta arrivati alla fine del livello, più o meno 45 secondi dopo averlo iniziato. Siete sopravvissuti. Non ci avete capito molto, non ne avete avuto il tempo, ma è stato fantastico.

Superata una fase iniziale di caos assoluto, dopo circa una trentina di minuti di gioco riconoscevo gli avversari. Puntavo alla testa, avevo il tempo e la lucidità di fare degli headshot. Il colpo d’occhio migliora permettendoti di identificare al volo le forme. Le registri nella vista, il cervello le processa un attimo dopo, ma riesci istintivamente a capire dove andare e come muoverti. E quella sensazione di frenesia, quel sentirsi col fiato sul collo, nonostante non vada mai via del tutto, comunque si trasforma. Emerge una sensazione di controllo, una soddisfazione nel muoversi a tutta velocità da una parte all’altra, evitando i colpi dei nemici.

Mullet Mad Jack è una scarica di adrenalina

Ogni tot livelli entrerà in gioco l’elemento roguelite, chiedendoci di scegliere uno fra tre potenziamenti casuali che ci semplificheranno la vita. C’è una varietà sufficiente, che va dagli ovvi secondi di partenza addizionali al altri elementi con conseguenze più meccaniche sul gameplay, come bonus che si applicano quando uccideremo in un determinato modo. Morire significherà a perdere tali potenziamenti, e saremo costretti a ricominciare dall’ultimo checkpoint, che incontreremo ogni 10 livelli (o “piani” del grattacielo, se preferite). I potenziamenti si azzerano anche sconfiggendo uno dei boss, che per l’appunto incontreremo ogni 10 piani.

Una volta sconfitto un boss avremo accesso a un nuovo “bioma”, se mi passate il termine. Saremo sempre all’ìnterno di questo grattacielo, ma l’ambientazione cambia leggermente, si aggiungono ulteriori trappole da evitare, tipo raggi laser e pozze di acido. Nulla di troppo originale quindi, solo un tentativo di aggiungere varietà che non è riuscito granché bene.
In realtà, proprio la ripetitività degli ambienti e delle situazioni è a mio parere il più grande difetto di Mullet Mad Jack. Non c’è una sufficiente diversificazione fra le aree che incontreremo, una mancanza che si fa sentire ai fini della rigiocabilità. Naturalmente il grosso dell’esperienza sta nel riuscire ad incrementare il livello di difficoltà completando con successo la scalata, ma ritrovarsi con poche variazioni sul tema non è troppo piacevole. Con una quantità maggiore di asset lo sviluppatore avrebbe potuto raggiungere risultati chiaramente migliori rispetto a quelli attuali, che comunque sono più che buoni.

Consigliato

Mullet Mad Jack è un videogame originalissimo, un’action più veloce di Doom, violento, frenetico e di cui sentiremo parlare a lungo. La sua impostazione da twitch arcade lo rende perfetto per una rigiocabilità eccellente, che viene penalizzata solo dalla scarsa varietà di asset, a cui speriamo che lo sviluppatore possa rimediare post lancio. Questo è un videogame furioso, una scarica di adrenalina che consigliamo a chiunque voglia mettere in ginocchio i propri riflessi.

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