Nine Parchments – Recensione

Dopo i poco sensazionali Shadwen e Has-Been Heroes, Frozenbyte ha deciso di tornare nella comfort zone delle avventure cooperative sullo stile di Trine, senz’altro il brand di punta dello studio scandinavo. Così è venuto fuori l’interessante Nine Parchments, action RPG multiplayer in cui i giocatori controllano dei maghi e lanciano incantesimi. Meccanicamente il gioco ricorda molto Magicka, di certo grande fonte d’ispirazione per gli sviluppatori, e sfoggia un art style incantevole. Basteranno questi due elementi a renderlo un must buy? Ecco le nostre impressioni dopo una prova approfondita su Nintendo Switch.

Nine Parchments – Recensione

Nine Parchments si apre con la presentazione dei protagonisti, un gruppo di apprendisti stregoni di diverse razze ed età. Fra loro troveremo gufi, gatti, vecchi e giovani, tutti caratterizzati con molta cura. L’insegnante magico è una nostra vecchia conoscenza, Amadeus, uno dei tre personaggi giocabili in Trine. La storia prende il la molto semplicemente quando le sue preziose pergamene spariscono all’improvviso, costringendo gli studenti ad andarne alla ricerca per evolvere il proprio grimorio. Come da tradizione Frozenbyte non c’è molta profondità narrativa, anzi la trama è molto pretestuosa. Si tratta in pratica di una missione di recupero: uccidere i cattivi e riportare a casa le pergamene. Niente di più, niente di meno.

Il titolo presenta solo una modalità, la campagna, che può essere affrontata sia in singolo che in multigiocatore. La sua durata va dalle 5 alle 8 ore, a seconda di come si decida di affrontarla. Con un team di 3 amici ci si mette chiaramente meno e il divertimento è di gran lunga maggiore. Questo perché i livelli sono stati progettati con in mente la cooperativa, lo si vede dalla loro struttura ampia e lineare. Attraversarli da soli annoia dopo poco, vista anche l’assenza di puzzle, segreti e punti d’interesse. L’unico motivo per esplorare sono i pochi collezionabili e il loot, che consiste in bastoni magici dagli effetti variabili e cappelli dalla funzione puramente cosmetica.

Durante l’avventura sarà comunque possibile far evolvere il proprio personaggio assegnandogli punti abilità e acquisendo nuovi incantesimi. Questi canalizzano gli elementi naturali (ghiaccio, fuoco, elettricità, veleno, etc.) e si manifestano in diverse forme, ad esempio raggi continui, scariche, bombe o proiettili.


I livelli di Nine Parchments sono visivamente splendidi, ma fin troppo lineari

Ogni mago possiede skill tree e specializzazioni uniche. Alcuni prediligono degli elementi in particolare, altri una tipologia di attacco e così via. Certo, il numero complessivo di magie non è esaltante e le abilità consistono soltanto in aumenti percentuali ma in linea di massima il sistema funziona egregiamente, specie nell’atto pratico.

I combattimenti offrono un bello spettacolo sia in termini visivi sia di ritmi, frenetici per tutta la durata della campagna. Congelare, dare la scossa e mandare in fiamme i nemici è senza dubbio gratificante, allo stesso modo dover prestare attenzione a non colpire gli alleati getta nel mix un pizzico di strategia. Selezionare le magie è semplice e veloce, in egual misura mirare e lanciarle. Di sicuro non è uno dei sistemi di combattimento più tecnici in circolazione ma quantomeno è accessibile e soddisfacente. Fatto sta che sia il design dei livelli che dei nemici lascia parecchio a desiderare, a fronte di una piattezza e una ripetitività croniche. Le tipologie di mostri incontrate rimarranno grosso modo invariate dall’inizio alla fine del gioco, con solo leggeri cambiamenti estetici e non comportamentali. Anche i livelli, purtroppo, eccellenti dal punto di vista artistico ma relegati alla tediosa struttura a corridoio priva di sostanza.

nine parchments

Ed è questo il difetto principale di Nine Parchments, cioè la mancanza di un vero e proprio level o enemy design in grado di rendere interessante anche l’esperienza single player. In cooperativa, volendo, si può passare sopra alla ripetitività di fondo. In singolo no.
Inoltre il gioco non salva i progressi nel modo in cui ci si aspetterebbe, azzerando tutto qualora decideste di passare dalla modalità offline a quella online. Una scelta insensata, a nostro avviso, che provoca noia e frustrazione, e limita le possibilità degli utenti.


Nine Parchments vanta una splendida direzione artistica

Superba, invece, la gestione tecnica da parte di Frozenbyte. Nonostante la versione Switch sia nettamente inferiore sotto tutti i punti di vista rispetto alla controparte PC, il comparto artistico lascia davvero a bocca aperta. Colori sgargianti, panorami mozzafiato e colonna sonora ispiratissima svolgono un lavoro impressionante nel conferire un’atmosfera unica al titolo. Aggiungiamo poi degli effetti particellari piuttosto realistici, un’illuminazione ottima, dei modelli 3D discreti e abbiamo tra le mani uno dei migliori look in circolazione per un titolo indie. Peccato per il limite a 30 frame al secondo su Switch, con rari cali nelle sezioni più concitate.

nine parchments

Nine Parchments è tutto sommato un buon prodotto per la fruizione in compagnia, anche se afflitto da una certa ripetitività di fondo. L’ideale sarebbe procurarsi altri 3 amici e goderselo in cooperativa locale su PC, dove non ci sono limiti tecnici, tuttavia anche la versione Switch si presta in modo egregio al multiplayer e chiunque sia disposto a usare le funzioni online riuscirà senz’altro a cavarne qualche ora di spasso.
Si poteva fare di più? Certamente. Magicka rimane su un livello superiore, meccanicamente parlando. Se cercate un more of the same, comunque, qui troverete pane per i vostri denti.

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