No Rest for the Wicked – Recensione | ridefinire il genere ARPG

Attualmente in fase di Early Access su Steam, No Rest for the Wicked è il nuovo lavoro dei ragazzi di Moon Studios, già autori dei due bellissimi Ori and the Blind Forest, e Ori and the Will of the Wisps. Ma non è un altro metroidvania. Rientra nella categoria degli action RPG, eppure ridefinisce l’intero genere in maniera profonda, ed è pronto a fare da spartiacque tra tutto quello che c’è stato prima di lui e ciò che arriverà dopo.

No Rest for the Wicked – Recensione Early Access

Gli action RPG non si sono sviluppati moltissimo nel corso degli anni, con il franchise di Diablo a dettare legge tra i suoi inevitabili alti e bassi. Il genere ha raggiunto probabilmente con Path of Exile la sua massima espressione, ma sono stati in tanti a sperimentare variazioni sul tema che a volte hanno anche funzionato piuttosto bene. Proprio di recente ci ha pensato un altro videogame indipendente, quel V Rising che aggiunge alla formula elementi survival disturbando in parte anche il genere dei gestionali.

No Rest for the Wicked si colloca in questo filone che desidera innovare, non per forza costruendo qualcosa da zero, ma prendendo in prestito elementi da altre categorie e accompagnando l’intera produzione con tutto il carattere di questo straordinario team di sviluppo.
Alcuni considerano infatti questo gioco più un soulslike che un action RPG. Ma dopo aver giocato a fondo i contenuti presenti in questa versione, devo dire che paragonarlo a un soulslike è davvero eccessivo. No Rest for the Wicked ha sicuramente un sistema di combattimento in tempo reale, è cattivo, sa essere punitivo, vi spinge a imparare a memoria le mosse degli avversari, in particolare quelle dei boss.
Non risulta però ostico come un soulslike tradizionale, non è pensato per offrire quel livello di sfida, risultando comunque molto gratificante, specie quando ci scontreremo con alcuni dei boss.

Video recensione No Rest for the Wicked – Early Access

Gli elementi da prendere in considerazione durante i combattimenti sono più o meno simili a quelli dei soulslike, con parametri quali destrezza, forza, vitalità e via dicendo. A questi si aggiunge anche la statistica dedicata all’equilibrio, e i valori di peso dell’equipaggiamento che determinano la nostra capacità di movimento e di schivata. Nulla di troppo diverso rispetto a un Elden Ring in pratica, e anche in questo caso ci saranno giocatori che preferiranno andare in giro seminudi per poter schivare con un buon margine, col rischio di farsi uccidere da uno o due colpi al massimo. Sta tutto alle nostre preferenze e al nostro stile di gioco preferito, No Rest for the Wicked risulta piuttosto malleabile da questo punto di vista.

Le armi sono quelle tradizionali che ci si aspetterebbe in un gioco del genere, con animazioni profondamente diverse sia nelle tempistiche che nei range di attacco. In linea di massima ho notato che usare armi dalla distanza ci consente in più casi di mantenere un vantaggio rispetto ad alcuni avversari. Non è una regola assoluta, ci sono nemici che riescono ad avvicinarsi molto rapidamente, altri che saranno letteralmente capaci di teletrasportarsi, e altri ancora che semplicemente riescono a coprire spazi ragguardevoli grazie alle proprie dimensioni. Nel mio caso ho preferito optare per un’arma molto rapida (doppi coltelli) mantenendo un peso dell’equipaggiamento estremamente ridotto.

La varietà di avversari e di situazioni è buona, e si sposa perfettamente con il level design. No Rest for the Wicked vanta infatti ambientazioni progettate in maniera straordinaria, che si sviluppano sia in orizzontale che verticale, su più livelli, con una coerenza interna che è senza dubbio tra le migliori che mi sia mai capitato di vedere in un videogame. Giochi come Elden Ring, Zelda Breath of the Wild ed Hollow Knight rappresentano a mio parere la massima espressione del map design, e No Rest for the Wicked riesce tranquillamente a raggiungere livelli qualitativi paragonabili.

Tutto ciò rende ancora più piacevole l’esplorazione, che non si limita a offrirci combattimenti contro avversari più o meno arrabbiati, ma pone grandissima attenzione anche alla raccolta di risorse di vario tipo, che da un certo punto di vista aggiungono anche un elemento survival alla produzione. Potremo abbattere alberi per ottenere legna, raccogliere cibo da terra o dalle piante, ottenere minerali da cumuli di rocce, scavare sotto terra per ottenere ulteriori risorse, o magari uccidere animali per ricavarne pelli, ossa e quant’altro. Tutti questi oggetti saranno fondamentali quando ci occuperemo del crafting, che durante le esplorazioni si concretizza principalmente nella preparazione di cibi che ci aiuteranno a sopravvivere.

Esplorazioni a parte, dopo aver sconfitto il primo boss avremo accesso a una grande città che farà più o meno da hub principale. Qui potremo interagire con un gran numero di personaggi che contribuiranno a definire l’interessante lore del gioco. Tra questi ci sono naturalmente anche una serie dei mercanti, ciascuno dei quali si specializza in campi particolari. Potremo anche attivare e svolgere una serie di quest e missioni secondarie, utili sia a migliorare il nostro personaggio, che a ottenere schemi e ricette necessari alla creazione di cibo, armi e armature. Potremo anche migliorare i negozi e gli edifici presenti in città, donando un certo quantitativo di risorse raccolte durante le nostre esplorazioni.
Gli sviluppatori hanno anche previsto l’housing, ovvero la possibilità di acquistare casa, per poi arredarla secondo i nostri gusti, trovando magari il giusto spazio per tavoli da lavoro, forgia e tutti quegli strumenti che potranno far comodo al nostro prode eroe.

Anteprima Prodotto Prezzo
Ori The Collection Ori The Collection 51,00 EUR 42,05 EUR

Ciò che probabilmente lascia più sorpresi è la maniera in cui ciascuno dei diversi elementi del gioco si sviluppi in maniera coerente con il resto. La sensazione è di avere a che fare con un nuovo genere di videogame, perché l’esperienza si mantiene sempre fresca, ha un’originalità indiscutibile. Se vi piacciono gli action adventure è possibile che No Rest for the Wicked vi piaccia. Ma è possibile che vi piaccia anche se apprezzate gli action RPG, o magari gli adventure puri in stile Zelda e Darksiders. Ed è possibile che vi piaccia anche se siete fan dei soulslike. Credo che ci troviamo effettivamente di fronte ad una produzione che, miscelando elementi da tanti altri generi, emerge fino a creare qualcosa di completamente nuovo.

Consigliato

Nonostante sia ancora incompleto e afflitto da qualche inconsistenza tecnica, No Rest for the Wicked è assolutamente consigliato. Perché ha una qualità straordinariamente elevata, certo, ma anche perché è la dimostrazione del fatto che, se hai le idee giuste e qualità da vendere, puoi innovare all’interno di qualsiasi genere, toccando perfino quei grandi pilastri dell’industria che esistono da decenni. Non vediamo l’ora di seguire lo sviluppo del gioco, per scoprire se il team saprà mantenere i suoi elevatissimi standard anche durante il resto dell’avventura.

Lascia una risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *