E’ il momento di parlare di quel fenomeno commerciale che risponde al nome di PlayerUnknown’s Battlegrounds, per gli amici PUBG. E’ il videogame più venduto del 2017, avendo superato i 30 milioni di copie distribuite. Tanti record su Steam, una fase di early access durata nove mesi, una situazione tecnica a tratti disastrosa e, da pochissimo, il lancio anche su Xbox One, dove ovviamente si parla già di altri milioni di copie vendute.
Con l’uscita della versione 1.0, il team di sviluppo ha deciso di apportare delle modifiche ai loot box già presenti nel gioco, sollevando giusto qualche polemica (eufemismo). Non serve un genio per capire che i loot box siano l’argomento caldo del momento, ma quando hai più di trenta milioni di giocatori da mungere tendi anche a fregartene.
In questo caso comunque, il problema fondamentale non è il fatto che i loot box esistano. Piuttosto è la maniera geniale in cui lo sviluppatore ha saputo fonderli perfettamente sia nella struttura del gioco che nell’infrastruttura di Steam. Dico geniale perché questi signori si garantiranno introiti impressionanti, trasformando a tutti gli effetti il loro gioco in una sorta di lotteria, un gratta e vinci digitale.
Possedendo una copia di Battlegrounds e una buona dose di culo avrete la possibilità di guadagnare un bel po’ di dollari.
Vediamo come funziona.
PUBG si prepara a due nuovi tipi di loot box
Due nuovi tipi di loot box sono stati inseriti all’interno del gioco, si chiamano Biker e Desperado crate, ottenibili spendendo BP dal menu. Per aprire i Desperado bisognerà utilizzare una particolare chiave che costa 2,50 dollari, acquistabile tramite micro transazione.
All’interno dei box potranno esserci ovviamente numerosi oggetti diversi. La parte più bella? Potete venderli sullo store ufficiale di Steam, e i prezzi di alcuni item raggiungono i 2.000 dollari. Duemila.
Il motivo di prezzi del genere è la rarità degli oggetti, con drop rate che nei casi peggiori arrivano allo 0,01%, ovvero 1 su 10.000. Ciascun account potrà inoltre aprire un massimo di 6 crate a settimana, in maniera tale da proteggere il mercato e mantenere alto il valore degli oggetti. In pratica o verrete baciati dalla fortuna oppure no, non avrete modo di incrementare le vostre probabilità di vittoria, niente farming, niente grinding. Brillante.
Naturalmente la prospettiva di far soldi spingerà un buon numero di giocatori a sfidare la sorte, comprando chiavi e sperando di trovare gli oggetti del desiderio. In quel caso guadagnerete denaro che ovviamente non potrete ottenere come liquidi, ma che si trasformerà in buoni da spendere su Steam. Direi che se siete dei giocatori sarebbe comunque un bel guadagno.
La prospettiva di guadagnare qualche migliaio di dollari con PUBG non fa proprio schifo, peccato sia altamente improbabile
Come avrete intuito il funzionamento è del tutto identico a quello di un comunissimo gratta e vinci. Spendete dei soldi per aprire la cassa e sperate di trovare oggetti che valgano tanto. E’ a tutti gli effetti un gioco d’azzardo.
Nulla di ciò che troverete all’interno dei loot box ha veri e propri effetti nel gameplay del gioco, si tratta di roba cosmetica. Tuttavia, con più di 30 milioni di copie vendute capirete bene che la cosmesi e la personalizzazione degli avatar sono dei punti cardine dell’esperienza. In fondo in qualsiasi gioco online è importante riuscire a distinguersi dagli altri giocatori.
Realisticamente, chi spende parecchie ore a settimana su PUBG riuscirà senza dubbio a racimolare qualche dollaro. Se la fortuna sarà dalla vostra parte riuscirete a farvi un bel gruzzoletto su Steam, ma ovviamente non c’è nessuna sicurezza. Ciò che è certo è che bisogna prima di tutto sondare se la gente sia o meno disposta a spendere 2.000 dollari per comprare su Steam una bandana digitale. Sapete, ammassi di pixel da 2.000 dollari.
Nessuno vi costringe a spendere denaro per le chiavi, potrete semplicemente decidere di ignorare i Desperado crate e concentrarvi sulle altre tipologie. Ma è ragionevole presumere che in questo caso il valore degli oggetti unici sarà superiore a quello degli altri loot box. Sfortunatamente non avrete modo di stabilire quale crate state comprando con i vostri punti sudati, ne sarà scelto casualmente un tipo fra i quattro disponibili.
Pronti ad aprire i loot box? Per la modica cifra di 2,50 dollari potrete arricchirvi con PUBG! O anche no!
Ciò che mi sembra chiarissimo è che un sistema del genere farà incazzare tanta gente.
Prima di tutto ci sono i completionist, che potendo ottenere un massimo di sei loot box a settimana non avranno modo di grindare e completare le proprie collezioni. Figuratevi che è stato stimato che servirebbero in media 80 anni per ottenere l’oggetto più raro del gioco. Certo, potersene andare sul mercatino di Steam semplifica senza dubbio la vita, a patto ovviamente di avere il denaro necessario a comprare gli accessori più desiderati. E una totale mancanza di buonsenso.
Senza dubbio lo studio di sviluppo è stato molto intelligente nel creare un mercato interno che consenta ai giocatori di guadagnare valuta reale. E’ un sistema già utilizzato da prodotti di grandissimo successo, su tutti Team Fortress 2 e Counter Strike. Non si tratta quindi di una novità, ma di una strategia volta a massimizzare gli introiti, spingendo i giocatori a spendere di più e a continuare a giocare sul lungo periodo.
Ciò che mi lascia un tantino preoccupato è il fatto che lo sviluppatore abbia progettato un sistema del genere prima ancora di risolvere le criticità del gioco. Parliamoci chiaro, PUBG è migliorato tantissimo nel corso dei mesi, e la versione 1.0 è “abbastanza” stabile.
Quando però vendi più di 30 milioni di copie, “abbastanza” non è abbastanza. Il gioco è ancora afflitto da cali di framerate notevoli che prescindono dalla scheda video utilizzata, ci sono cadute di connessione, bug e lag. La grafica è pessima rispetto agli standard odierni, gli asset sono poveri.
Con tutti i soldi guadagnati ci si aspetterebbe un trattamento più rispettoso nei confronti dei consumatori. Ci si aspetterebbe un gioco capace di soddisfare i desideri dei fan, una versione Xbox in grado di girare senza far venire il latte alle ginocchia, una maggiore attenzione verso le richieste dei fan, ma al momento sembra che tutto si limiti a una inarrestabile corsa verso l’ultimo dollaro.