obduction nrs

Recensione: Obduction – Memorie da tempi passati

Tralasciando esperienze con macchine di altre persone, il mio primo PC fu un Pentium 166 MMX. Se la memoria non mi inganna Riven fu il primo gioco per Windows che io abbia mai acquistato. Internet non era la norma, mi affidai semplicemente alle immagini sul retro del box, sembravano fantastiche. Era l’epoca del pre-renderizzato e del Full Motion Video, credevamo di essere a un passo dal fotorealismo.
Avendo circa 13 anni all’epoca, ben presto dovetti ammettere che Riven fosse un gioco difficilissimo, ma la bellezza delle atmosfere e della grafica mi portò a insistere in quella straordinaria avventura. Alla fine riuscii a completarlo, con un supporto non indifferente da parte di mia madre e mia sorella.
Col tempo avrei poi scoperto che Riven era il seguito di Myst, un cult che mi procurai appena possibile. Obduction è stato creato dagli stessi sviluppatori dei due titoli originali. Una sorta di seguito spirituale se vogliamo, che resta fedele alle proprie origini.

Obduction

Uscita 24 Agosto 2016
Lingua Italiano
Piattaforme PC
Versione recensita PC
Prezzo al lancio 29,99€

Obduction è un puzzle game in prima persona estremamente difficile. Si rifà a due classici del gaming che non aiutavano in alcun modo il giocatore. Ciò che abbiamo è un mondo da esplorare colmo di enigmi e puzzle sempre più complessi. La differenza fondamentale rispetto alla quasi totalità dei giochi moderni è che in questo caso non avremo alcuna direttiva su cosa fare, come farlo o semplicemente dove andare. C’è una sensazione di spaesamento tipica delle avventure dei tempi andati. Non ci sono dubbi sul fatto che i nostalgici apprezzeranno, ma allo stesso tempo siamo certi che moltissimi giocatori più giovani troveranno il gioco fin troppo dispersivo, punitivo se vogliamo, di difficile comprensione. A conti fatti la frustrazione è dietro l’angolo oggi così come lo era 20 anni fa.

I tempi sono cambiati, i giocatori sono diversi, ma Obduction desidera puntare ai nostalgici di un’epoca e di un genere che non esiste più, non vuole far avvicinare le nuove leve, sa di non essere un prodotto commerciale.

Ci ritroveremo allora con il nostro avatar in un mondo alieno. Alieno solo perché guardando il cielo noteremo strutture e forme che di terrestre non hanno nulla, ma le prime ambientazioni che visiteremo sembreranno la ricostruzione di una cittadina terrestre… ovviamente del tutto desolata e disabitata. Potremo imbatterci in registrazioni, video o ologrammi da cui carpire informazioni, ma il grosso starà alla nostra materia grigia. Obduction è esplorazione nel senso più ampio del termine, la sua forza sta nell’immedesimazione del giocatore. Il mondo che esploreremo, ricchissimo in termini di dettagli, non chiede che di essere scoperto. Un tavolo, un giornale, dei fogli di carta, un testo su una parete: osservate ogni cosa.

La grandezza di Myst e Riven stava proprio nell’utilizzare gli indizi in cui capitava di imbattersi. Il problema è che collegare indizi a enigmi non è la cosa più automatica del mondo. Oltre allo spirito d’osservazione serve lavorare d’ingegno, immaginare, essere propositivi, creativi. E, soprattutto, è necessario smettere di giocare.
Non è assurdo, credetemi. Obduction ha la stessa struttura frustrante e “cattiva” dei suoi predecessori. Ci si stanca a livello mentale, si va incontro a stress e, in questi casi, è bene fare una pausa.

Il gioco è difficile, non è un’avventura grafica in stile Monkey Island, ma un prodotto concettualmente più vicino a The Witness o The Talos Principle. Solo che in questo caso i meccanismi con cui avremo a che fare saranno decisamente più complessi.
Dovrete essere pronti alla sfida, ma dovrete prima di tutto restare calmi e godervi le bellissime ambientazioni di Obduction. Da lì prendete il gioco poco alla volta, muovetevi in accordo con i vostri nervi, ma non odiate una produzione che per gli standard di un tempo sarebbe eccelsa.

obduction nrs

Teniamo bene a mente che il target di riferimento è molto limitato, dunque riflettete bene prima dell’acquisto. All’epoca di Myst non potevi andare su YouTube a cercare una soluzione, ora le cose sono diverse. Eppure, il fascino di Obduction sta proprio nella frustrazione che infine porta alla galvanizzazione. Masochismo? Forse, un po’. Ma alla fine è molto gratificante.

Il gioco non è assolutamente perfetto, ma in fondo non perde molto rispetto al capostipite. C’è un backtracking eccessivo, specie nelle fasi più avanzate dell’avventura, quando avremo la possibilità di utilizzare dei portali per spostarci. La memoria giocherà in questo caso un ruolo importante.
I meccanismi con cui dovremo confrontarci diventeranno via via più complessi, fino a risultare ostici anche per chi è cresciuto con Myst (mi sono incartato tante, tante volte). Questo è il motivo per cui stimare la longevità del prodotto è praticamente impossibile. Un plauso va fatto comunque agli sviluppatori per aver realizzato puzzle così impegnativi nonostante la maggior parte dei giocatori cerchino oggi esperienze molto più leggere e accessibili. Hanno avuto un bel coraggio, e il risultato è di altissimo livello.

obduction nrs

Il colpo d’occhio offerto da Obduction è notevole, più per la direzione artistica che per effetti o mole poligonale. Il mondo alieno ha un fascino indiscutibile, con le sue strutture e i bizzarri macchinari. Alcune delle animazioni ci hanno ricordato i vari capitoli di The Room, molto gratificanti una volta risolti i puzzle.
Il gioco gira fluidamente su PC Windows e con una GTX 970 non abbiamo riscontrato problemi di sorta. Unico elemento che ci ha dato da pensare sono i tempi di caricamento piuttosto lunghi. Abbiamo naturalmente utilizzato un SSD, dunque tutto è rimasto nei limiti dell’accettabile, ma immaginiamo che chi disponga di un Hard Disk potrebbe trovare le attese davvero eccessive.

In sintesi
Ignorate il voto, perché non è indicativo di nulla. Obduction è un prodotto pensato per chi è cresciuto in un’altra generazione, per quei giocatori alla ricerca di un seguito a uno dei più grandi titoli PC di sempre. E’ un prodotto difficile, molto difficile, inadatto al 95% dei giocatori moderni. Se The Witness e The Talos Principle vi sono piaciuti e desiderate mettervi alla prova con qualcosa di molto più cattivo potreste voler raccogliere la sfida offerta da Obduction. Se non rientrate in questa categoria troverete il gioco dispersivo, terribilmente complesso e frustrante già dalle prime ore.
Ricordate che ogni tanto è bene staccare la spina.
Valutazione scala 1/10

8.5
+ Cattura lo spirito di Myst e Riven
+ Molto impegnativo
+ Resta entro i limiti della logica
+ Richiede un grosso spirito di osservazione
+ Graficamente affascinante
– Frustrante, tanto
– In molti sensi anacronistico

*Recensione basata su una copia acquistata dalla redazione*

Lascia una risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *